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Non mi trovo” …. Però ci provo. Al Teatro nuovo di Martina Franca va in scena la prima del barese di Alessio Giannone in arte Pinuccio, importante inviato di Striscia la Notizia, Canale 5, con le sue denunce e inchieste su casi di malasanità, cattiva amministrazione pubblica e inquinamento ambientale nel Mezzogiorno, in Basilicata, Abruzzo, Molise, Calabria e soprattutto nella sua Puglia. Un’ora e mezza per guardarsi allo specchio e raccontare paradossi, bizzarria, estrosità, stramberia, stranezza, stravaganza del nostro tempo contemporaneo dal periodo del Covid per finire alla politica sui social e per chiedere al tribunale di essere condannato perché in questo tempo tra presente e passato non ci si trova più. L’attore sul palco è dietro una balaustra di tribunale rivolto verso il pubblico. Al suo lato il banco del giudice con un cancelliere pronto a interagire con l’invio su una proiezione e, emblematiche immagini e video catturate dal web e non solo. Dalla televisione al teatro il passo è breve.

“Non mi trovo” una commedia calzante con le Tue attitudini e il modo di pensare?

È uno spettacolo che viene dopo un libro che ho scritto qualche anno fa, dove parlavo dell’impatto del web, dei social che ha sulla vita reale. Il titolo “Non mi trovo” per dire che non voglio condannare questo tipo di mondo, assolutamente, però mi sento inadeguato. Sarà per l’età, per l’educazione, non mi attrae e non mi trovo. Per questo vorrei essere condannato all’isolamento”

Cosi detto sembra che sia l’Italia ad essere condannata all’isolamento. Che cosa non va in questa nazione dopo averla girata con Striscia la Notizia con il tuo Tg Scoglio e quant’altro?

Quello che non va in Italia a mio modesto parere è un approccio mentale della serie: se posso fregare qualcosa per me va bene e si va avanti. Sia poco rispetto della collettività. Per dirne una: non pagare le tasse non è una furbata e affossare la collettività. Per essere chiari è che pensiamo troppo a sé stessi”.

Molti sostengono che una legge è perfetta quando la si può evadere. Cosa ne pensi?

In Italia qualsiasi cosa di buono si fa c’è sempre la scappatoia. Per fare un esempio: il super bonus poteva essere una cosa buona ma subito abbiamo trovato una scappatoia. Abbiamo questa mentalità di fregare. Alla fine ci vorrebbe più controllo”.

Ora da “Non mi trovo” verso quali lidi. Quali i progetti futuri? Più teatro o più televisione?

Diciamo che la mia passione è il teatro. Sono nato a sedici anni in alcune compagnie locali. Poi è venuta la televisione, ma restano due linguaggi diversi. In generale ho bisogno sia di stare in video, però piace anche il teatro, il contatto con le persone. Capire se una cosa piace o non piace, quello lo puoi capire solo con il teatro. In teatro sei tu che dai qualcosa al pubblico in televisione, invece, rispondi alle richieste del pubblico. Per adesso parte questo tour che speriamo possa essere lungo e pieno di soddisfazione”.

Molti gli applausi del pubblico martinese che non ha fatto mancare il proprio calore all’attore barese che è riuscito a far sorridere tutti ma al tempo stesso, cosa importante, a raccontare quello che gli altri non dicono: il tempo è diventato veramente liquido senza una vera essenzialità nei comportamenti, nelle azioni e nei rispettivi pensieri. Insomma un tempo in cui la consapevolezza anche nel fare una foto, un audio è postato sui social senza la giusta consapevolezza. Dove una propria intimità diventa fattore predominate per acquisire Like e visualizzazioni. Un tempo dove pare siano le minoranze a contare rispetto alle maggioranze raccontate dal bravo Pinuccio.

Testo e foto di Oreste Roberto Lanza (riproduzione riservata)

Oreste Roberto Lanza

Oreste Roberto Lanza è di Francavilla Sul Sinni (Potenza), classe 1964. Giornalista pubblicista è laureato in Giurisprudenza all’Università di Salerno è attivo nel mondo del giornalismo sin dal 1983 collaborando inizialmente con alcune delle testate del suo territorio per poi allargarsi all'intero territorio italiano. Tanti e diversi gli scritti, in vari settori giornalistici, dalla politica, alla cultura allo spettacolo e al sociale in particolare, con un’attenzione peculiare sulla comunità lucana. Ha viaggiato per tutti i 131 borghi lucani conservando tanti e diversi contatti con varie istituzioni: regionali, provinciali e locali. Ha promozionato i prodotti della gastronomia lucana di cui conosce particolarità e non solo.