Tempo di lettura: 2 minuti

Giornalismo e informazione, il mondo della carta e quello del web. Nel corso degli ultimi venti anni una vera e propria rivoluzione ha scosso e radicalmente alterato il mondo del giornalismo e dell’informazione. I quotidiani tradizionali, le riviste, le testate televisive e radiofoniche hanno visto sgretolarsi il proprio pubblico, il prestigio e l’autorevolezza, e soprattutto il potere di influenzare i lettori e la società. Nel frattempo nascevano rapidissime, sul web e in digitale, nuove realtà che hanno cambiato per sempre la cronaca dei fatti e delle notizie, minacciando di travolgere ogni abitudine fi-no al concetto stesso di verità giornalistica. Come in una guerra che non è ancora finita, si affrontano i vecchi mezzi di informazione contro i nuovi. Il libro di Jill Abramson, giornalista e saggista statunitense, prima donna a diventare direttrice esecutiva del New York Times, Mercanti di verità, edito da Sellerio, non ha solo l’ambizione di analizzare e comprendere quanto sta accadendo ma anche di trasformarlo in un’esperienza narrativa di grande interesse per chi vuole capire questo mondo a tratto affascinante, molte altre complicato e oscuro. Sono pagine di un interesse unico dove attraverso le vicende dei protagonisti, le testimonianze, la cronaca drammatica dei fallimenti, danno vita a un reportage coinvolgente e a un racconto rivelatore. C’è una trasformazione epocale che si sta svolgendo davanti ai nostri occhi, quella di una riconversione del giornalismo al digitale tema predominante del libro della giornalista americana. Pagine scritte per far capire l’importanza del giornalismo di verità, ingrediente vitale per una democrazia sana ed efficiente. Una giornalista che ha vissuto in prima persona la rivoluzione digitale e che ha ritenuto fondamentale raccontarla. Concentrandosi su due importanti quotidiani, il New York Times e il Washington Post, roccaforti della tradizione e dell’etica del giornalismo, Jill Abramson, descrive la crisi e la trasformazione del “quinto potere”. “Essere sulla notizia e diffonderla ha più valore che essere in anticipo sulla notizia”, precisa nella sua introduzione l’autrice chiarendo che: molti desiderano il ritorno ad un giornalismo che fornisca notizie in modo corretto e senza pregiudizi”. Un’informazione vuole sopravvivere cosa deve fare? “le persone avranno sempre bisogno di storie che onorino la loro intelligenza e che siano ben scritte e curate”. Insomma c’è bisogno di una informazione affidabile e di un giornalismo di qualità, definito dall’autrice come quello “che scavi per trovare la vera storia che si cela dietro la storia”.

 

Oreste Roberto Lanza

 

 

Oreste Roberto Lanza

Oreste Roberto Lanza è di Francavilla Sul Sinni (Potenza), classe 1964. Giornalista pubblicista è laureato in Giurisprudenza all’Università di Salerno è attivo nel mondo del giornalismo sin dal 1983 collaborando inizialmente con alcune delle testate del suo territorio per poi allargarsi all'intero territorio italiano. Tanti e diversi gli scritti, in vari settori giornalistici, dalla politica, alla cultura allo spettacolo e al sociale in particolare, con un’attenzione peculiare sulla comunità lucana. Ha viaggiato per tutti i 131 borghi lucani conservando tanti e diversi contatti con varie istituzioni: regionali, provinciali e locali. Ha promozionato i prodotti della gastronomia lucana di cui conosce particolarità e non solo.