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Nella provincia di Cosenza tutto parla di San Francesco da Paola, il San Francesco della Calabria, religioso innovatore dalla profonda spiritualità. Francesco d’Alessio, chiamato poi San Francesco da Paola (1416-1507), si ritirò giovanissimo in una grotta in eremitaggio dove fondò un monastero e costruì una cappellina dedicata a San Francesco d’Assisi. Costituì l’Ordine degli Eremiti di San Francesco, detti poi dei Minimi. Nel 1519 fu canonizzato e proclamato prima Patrono dei Marinai d’Italia (1943) e poi della Calabria (1962). Famoso per i suoi miracoli, Luigi XI, re di Francia, lo mandò a chiamare perché lo guarisse. Uno dei suoi prodigi rimane ancora oggi sotto gli occhi di tutti: lungo la salita che conduce al Santuario di Paola si incontra il Masso Pendulo, un macigno in equilibrio precario, che oscilla senza cadere, da quando il Santo lo fermò facendo, semplicemente, il segno della Croce.

Il suo illuminato pensiero lo si ritrova nei molti conventi e santuari che il Santo fondò e che i suoi seguaci resero centri di profonda ricerca religiosa.

Un cammino sulle orme del sacro unico di questa mistica provincia che si percorre partendo dalla città di Cosenza attraverso le stupefacenti meraviglie della sua natura. Anello prezioso di fede che cinge la fulgida corona di Cosenza, espressione della profonda religiosità di queste terre e di questi popoli di Calabria.

Fuscaldo: nel segno di Vienna, madre di Francesco

Situato a 315 m di altitudine, sulle colline di Fuscaldo che si affacciano sul Tirreno, a 12 km da Paola e 48 km da Cosenza, il Convento di San Francesco da Paola è avvolto da una pace profonda e solenne. Il complesso monastico risale al Seicento ed i Padri Passionisti lo abitano dal 1919. Più volte restaurato, è meta di pellegrini e di giovani coppie che qui celebrano il proprio matrimonio. Di notevole interesse sono l’antico Chiostro, le due Biblioteche (una a carattere generale con 12.000 volumi e l’altra specifica sulla cultura calabrese con 4.000 libri), il Getsemani, con un’esposizione scientifico-fotografica sulla Sacra Sindone, e il Museo d’arte sacra. Attorno si aprono i Giardini dell’Oasi con alberi secolari e statue che raffigurano la madre di Francesco, Vienna, che qui visse quando era giovane prima di trasferirsi a Fuscaldo. Info: tel. 0982.89184.

 Laurignano: terra di miracoli

Il Santuario della Madonna della Catena, a Laurignano, è situato su un’amena collina (445 m), da cui si gode una visione stupenda dei dintorni, a 20 km da Cosenza. Ha alle spalle la sottostante Valle di Alarico, attraversata dal fiume Busento, in alto la catena appenninica dominata dal monte Cocuzzo, davanti a sé i monti della Sila, di fianco Cosenza, distante 6 km, e l’ampia Valle del Crati con sullo sfondo il massiccio del Pollino.

Nel 1301 la Madonna appare al medicante cieco, Simone Adami, e lo invita a lavarsi a una vicina sorgente, ridonandogli così la vista. Gli rivela in seguito anche la presenza di una sua immagine in una chiesetta diroccata, nel fitto della boscaglia. Qui gli si mostra con il Bambino tra le braccia e con una catena tra le mani proprio come l’aveva vista nell’apparizione.

Non sempre attraverso i secoli il culto si è conservato in modo uguale. A farlo rifiorire, nel 1833, è il Servo di Dio, Fra Benedetto Falcone di Grimaldi, che si ritira a vita di preghiera in un romitorio di Laurignano. A lui la Madonna fa trovare una vecchia tela, raffigurante la Vergine con il Bambino, tra le pareti della piccola chiesa adiacente allo stesso romitorio. Non è la stessa effigie, della quale parla la tradizione, rinvenuta nel 1301 dal mendicante cieco Simone Adami, ma è opera più tarda, che ne continua il culto. È stata, infatti, esaminata sia, nel 1966, da Don Mario Pinzuti, direttore dell’Istituto Scientifico di Restauro della Città del Vaticano, sia, nel 2007, dall’ISCR di Roma, secondo i quali risale al XVI secolo.

Il dipinto, una tavoletta, fu smarrito e in seguito sostituito con una tela del XVI secolo. Nel corso dei secoli fu oggetto di culto da parte dei fedeli del luogo e secondo la tradizione a questa Sacra Effige si devono una serie di miracoli. Nel 1852 Fra Benedetto Falcone iniziò i lavori di costruzione del Santuario e del Convento annesso. Nel 1906 il complesso fu affidato ai Padri Passionisti che nel 1942 edificarono l’attuale Chiesa. La Madonna indica anche al pio eremita, Fra Benedetto, mediante un angelo il luogo dove far rifiorire il suo culto. Così egli tra il 1852 e il 1860 fa costruire una chiesa e un convento per i suoi eremiti. Quaranta anni dopo la morte di Fra’ Benedetto (1866), essendosi la sua comunità in parte dissolta, l’Arcivescovo di Cosenza, Mons. Camillo Sorgente, affida il Santuario ai Missionari Passionisti (l906). Il Cardinale Alessio Ascalesi a nome del Capitolo Vaticano incorona nel 1921 la venerata immagine. Paolo VI nel 1966 conferisce alla Chiesa il titolo di Basilica. Dopo un furto sacrilego, l’immagine della Madonna e del Bambino è nuovamente incoronata da Giovanni Paolo II, durante la sua visita in Calabria (1984).

La Chiesa attuale è costruita tra il 1929 e il 1933. A darle una forma artistica ci pensa negli anni Quaranta l’Architetto Cino Mazzotta di Novoli (Lecce) che ne cura anche le linee architettoniche, il rivestimento marmoreo interno e il trono della Madonna, concepito come un trionfale arco di alabastro. La vasta Biblioteca ha più di 47.000 volumi fra i quali molti testi antichi. Con grande concorso di fedeli si celebra solennemente la festa in onore della Madonna della Catena la prima domenica dopo Pasqua. Info: tel. 0984445193

Paola: nel nome di Francesco

Fu Francesco d’Alessio a erigere il primo nucleo del Convento e della Chiesa del Santuario di San Francesco di Paola (1467), che sorge a Paola, 36 km da Cosenza. Il complesso conventuale, saccheggiato nel 1555 dai corsari barbareschi, venne ampliato nel corso dei secoli. Nel 1809 Gioacchino Murat lo incluse nella legge delle soppressioni. Fu trasformato in caserma e in convitto (1867) fino al 1901, quando i Minimi vi ritornarono definitivamente. Il Convento ha una facciata in stile classico cinquecentesco sino al loggione, mentre la vela, che risale alla prima metà del XVIII secolo, è barocca. Il chiostro cinquecentesco è costituito da ordini di arcate tardo gotiche nella parte inferiore e rinascimentali in quella superiore che è intercomunicante con la cella del Santo. Vicino alla porta della Basilica c’è l’ingresso all’antico romitorio. Il corridoio dei padri, dove si affacciano le celle dei frati, ha il soffitto di legno affrescato (XVIII secolo). Di qui si passa nella biblioteca, con un dipinto del 1781 nella volta e con scaffali di legno di noce alle pareti, che conserva incunaboli, cinquecentine, manoscritti e libri antichi. Il Museo contiene numerose opere, dal secolo XV ai giorni nostri, tra cui un Ecce Homo, dipinto da Mattia Preti (XVII secolo). Il coro superiore ha le pareti rivestite da stalli di legno scolpito (1686). La Basilica (XV secolo), dedicata a Santa Maria degli Angeli, ha il portale interno in stile gotico. Le porte bronzee delle due navate sono di Tommaso Gismondi. Nel presbiterio c’è un affresco quattrocentesco che raffigura la Madonna con gli Angeli, mentre al fondo della navata laterale si trova la Cappella di San Francesco da Paola, dove si conservano le sue reliquie. A destra della Basilica vi sono la Zona dei Miracoli e la Grotta del Santo. Mentre sotto il piazzale antistante il Santuario, si ammirano i “massi penduli”, in precario equilibrio. Inizia il primo venerdì di gennaio la pia pratica dei 13 venerdì in preparazione della festa in onore di San Francesco da Paola (2 aprile). Votive sono chiamate le feste in onore del Santo con processione del simulacro sino al Belvedere (7 febbraio-14 luglio-8 settembre). Info: tel. 0982582518, www.santuariopaola.it.

Paterno Calabro: luogo di raccoglimento

A Paterno Calabro, 17 km da Cosenza, sorge il Convento Santuario di San Francesco da Paola, anche questo eretto da San Francesco di Paola nel 1472. Dimora abituale del Santo, dove ha operato numerosi prodigi, sorge a 700 m di altezza. La costruzione monastica è formata da edifici disposti intorno al Chiostro centrale con archi ogivali poggiarti su colonne. La facciata è scandita da un loggiato a quattro arcate e da un portale a tutto sesto. La Sacrestia ha grandi mobili seicenteschi. Il Refettorio è costituito da una vasta sala tramezzata da due file di colonne corinzie ottagonali collegate fra loro da archi che reggono il soffitto rivestito da tavole arabescate. Info: tel. 0984476032.

Sogni mistici

Fuscaldo. L’«0asi Vienna da Fuscaldo» dispone di 64 posti letto. Vi si tengono: esercizi spirituali, ritiri, giornate di spiritualità, corsi di aggiornamento, seminari di studio. Aperta tutto l’anno, accoglie gruppi (uomini) e religiosi.

Laurignano. Nella gradevole “Casa di Accoglienza” vi sono 28 camere, con 45 posti letto, per ospitare religiosi, gruppi, fidanzati, sposi, laici, famiglie e singoli (uomini) per ritiri e esercizi spirituali.

Paola. I pellegrini trovano alloggio nell’Hotel San Francesco, con camere luminose e ristorante e casa scout. Info: Via della Timpa 3, tel. 0982616058, www.hotelsanfrancescodipaola.it

 Testo e foto di Pietro Tarallo (riproduzione riservata)

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.