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Lungo la costa est del Lago Trasimeno, in posizione perfetta per godersi tutte le sfumature del tramonto, c’è una nuova formula di lusso, che nasce dall’amore per l’essenza più intima di un territorio straordinario e che inscrive la sua unicità proprio nel dialogo con esso: si chiama CM Casa Mia e più che di un progetto si dovrebbe parlare di una visione.

Far rinascere luoghi depositari di memorie fantastiche, che parlano di amore per la terra, di rispetto dei cicli della natura, di portato universale delle tradizioni locali, per definire un’inedita dimensione contemporanea di ospitalità, il cui concetto chiave è la gioia della conoscenza: dell’esprit di un luogo, quale canale d’elezione per la conoscenza di sé. Quella che scaturisce soltanto quando ci si abbandona alla bellezza.

Un investimento che è un tributo a un territorio unico

La volontà di salvaguardare e recuperare i tratti più autentici di questa zona dell’Umbria, magnificata da autori quali il Perugino e Pinturicchio, ha letteralmente plasmato CM Casa Mia, guidando l’opera di recupero di sei antichi casaliVilla Battisole, Villa La Cotogna, Villa Bianca la Luna, Villa delle Rose, Villa Trasimena e Villa Polvese – e inserendoli nel mosaico di attività di CM Centumbrie, progetto giovane (la data di nascita è il 2018), portato avanti dalla famiglia umbra Cinaglia Menicucci: dopo aver dato vita a metà degli anni ’80 alla più grande e importante società di information technology italiana, quotata in borsa per oltre 20 anni e con filiali in tutto il mondo, nel 2017 l’ingegner Michele Cinaglia decide di voler tornare nei propri luoghi di origine e con la moglie Marilena Menicucci, anche lei umbra, e i figli Miriam e Giovanni dà il via al progetto CM Centumbrie, finanziato totalmente con una parte del proprio capitale personale: l’investimento complessivo ammonta a 50 milioni di euro e a 24 quello destinato specificamente alle ville di CM Casa Mia. L’obiettivo – raggiunto con grande soddisfazione – è far rivivere forme di agricoltura e allevamento sinergiche con i ritmi dell’ambiente e funzionali a nuove epifanie di meraviglia. Un segno di gratitudine per quel bagaglio culturale di valori e competenze, ereditato dall’Umbria, che ha guidato Michele Cinaglia e Marilena Menicucci nella vita familiare e professionale.

Nel mosaico di attività di CM Centumbrie, sostenibilità, alta qualità, biologico, filiera corta, km0, design di ricerca e accoglienza autentica sono diventati elementi tangibili di un sistema basato sull’eccellenza e su principi etici di valore: in agricoltura, i campi umbri di proprietà vengono coltivati con olivi, grani, verdure e fatti prosperare piccoli allevamenti allo stato brado. Per valorizzare terreni e produzioni, sono stati avviati, inoltre, anche un frantoio, un molino a pietra e un impianto a legumi; attività di ristorazione di alto livello; un laboratorio di panificazioni dolci e salate; un bar-bottega e servizi pensati per nuove forme di turismo evoluto. Il prossimo futuro vedrà un’ulteriore diversificazione di realtà incentrate sulle produzioni di CM Centumbrie e sul rendere omaggio a un patrimonio culturale, che, insieme all’olio, al vino e al pane, comprende anche canti, versi, detti e balli, aprendo il lavoro degli avi alla tecnologia contemporanea più avanzata e alla cura della bellezza degli spazi. Per contribuire a continuare quel cammino verso un’umanità più felice.

CM Casa Mia non è quindi solo ospitalità fuori dall’ordinario – con dettagli, per esempio, come la piscina interna riscaldata con vista sugli olivi e le SPA di alcuni casali, l’eccellenza artigiana delle cucine De Manincor, il campo da tennis privato o la scelta di pezzi storici del design italiano – ma è anche il nodo di una rete-territorio, che, se lo desiderano, gli ospiti possono incontrare per rendere infinito il perimetro della villa da loro prescelto, aprendolo all’incanto dell’Umbria.

Il percorso di ristrutturazione

La materia principale di cui si compongono le opere di ristrutturazione dei sei casali è l’amore. Architrave di tutto il progetto e del percorso che ha portato alla nuova vita i casali di Casa Mia è, infatti, il desiderio di salvare dall’oblio sei edifici, espressione perfetta e preziosa del genius loci. Questa perfezione è fatta di storie e memorie, come, quelle, per esempio, di Villa La Cotogna, casa natale di Luisa Spagnoli o quelle di Villa Battisole, posizionata su una collina affacciata sul lago Trasimeno a cui guardava, agli inizi del ‘900, la dimora di Vittoria Aganoor, poetessa tra le più grandi di quel periodo, autrice di numerosi versi dedicati proprio a questa altura baciata da sole, e del marito Guido Pompilj, importante figura politica che salvò il lago dal prosciugamento voluto da alcuni speculatori. Ma, oltre che di tracce impalpabili di storia, è fatta anche di materia come il cotto etrusco, il cotto umbro e le maioliche dei pavimenti; le canne lacustri, utilizzate o trasfigurate in altri materiali; la pietra che fa sì che il benessere nelle Spa sia anche per gli occhi, nonché di eredità legate all’uso che si faceva in passato di alcune aree dei casali, quali, per esempio i fienili, preservati e ritrasformati attraverso nuove destinazioni pensate per il piacere dell’abitare.

A fare da controcanto a questi elementi, la scelta ragionate e all’insegna dell’eccellenza di pezzi particolari, disseminati senza serialità tra esterni ed interni delle diverse ville, come, per esempio, le poltrone in bambù originali Bonacina, disegnate da Gio Ponti; la macchia di colore delle sedute Acapulco;

E per scrivere la nuova storia dei sei edifici di CM Casa Mia, il punto di partenza è stato, appunto, proprio il genius loci, ri-trovato: nel rispetto della cifra estetico-stilistica delle origini, con l’obiettivo di descrivere un futuro di apertura, capace di cogliere lo zeitgeist della contemporaneità; nel lavoro portato avanti fianco a fianco con maestri artigiani locali – autori del recupero filologicamente corredo di arredi e accessori e della creazione ex novo di pezzi unici per i diversi casali – che sanno tradurre senza tradirlo l’autentico in una nuova dimensione di funzionalità; nella ricerca di un dialogo costante con il territorio che polverizzi la soluzione di continuità tra esterno ed interno per far vivere agli ospiti un’esperienza di appagante completezza.

Obiettivo prefissato con la fine dei lavori e l’apertura delle ville agli ospiti, ricreare le condizioni perfette per ritrovare quello che la poetessa Vittoria Aganoor diceva dell’Umbria in uno scritto destinato all’amica Nerea: “Par fatta per chi vuol pensare, ricordare, sognare indisturbato … niente vale quest’ora di estasi e di riposo innanzi alle mie colline sognanti la dolce filosofia francescana”.

Per informazioni e prenotazioni: www.cmcasamia.com

Redazione

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