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«Stava imparando di sé, anche prendendo coscienza e comprendendo il suo lungo percorso di vita. E adesso? Era sufficiente tutto ciò a far sparire l’infelicità e la noia? Era questo, dunque, l’inadeguato percorso di ogni teoria psicanalitica e dei suoi luoghi comuni?»: Paolo Massimo Rossi presenta “Con gli occhi di Arianna”, un affascinante romanzo incentrato su una figura femminile complessa e sfaccettata, colta in un momento di dolorosa decostruzione e poi di faticosa ricostruzione. Arianna si rende conto di aver compiuto dei passi falsi durante il suo percorso di vita, ma invece di disperarsi cerca di comprendere i motivi di tali errori per calibrare la rotta; la donna ha coscienza di essersi buttata a capofitto in una relazione, e poi in un successivo matrimonio, di cui non era sicura, e che l’ha condotta a vivere un’esistenza priva di slanci, caratterizzata da noia e frustrazione. Arianna si confessa onestamente, ripercorrendo parti del suo passato e analizzando anche la sua situazione presente; in cerca di cambiamento, ella prova a capire su quali punti fare forza per aprirsi un varco, e per liberarsi dalle catene che si è autoimposta. Arianna è cresciuta con una madre conformista e giudicante, che non l’ha mai accettata per quella che era e che ha sempre cercato di farla adeguare a dei rigidi canoni morali; quando appena ventenne incontra Vincenzo e rimane subito incinta, pensa di poter sfuggire alla sua famiglia d’origine costruendosene un’altra tutta sua, esente da ipocrisie e da condizionamenti: non fa però i conti con il carattere dell’uomo, purtroppo simile a quello di sua madre, e con ciò che egli desidera davvero dal matrimonio. Ed è così che quando incontriamo un’Arianna più matura, possiamo osservare le conseguenze della sua scelta: ella non prova amore o passione per il marito, e allora ricerca altrove l’eccitazione che le manca nella vita domestica; questa esistenza priva di spessore, però, le provoca alienazione, ed è per questo motivo che decide di cambiare drasticamente approccio, e di concedersi un nuovo inizio. Paolo Massimo Rossi racconta il cammino di consapevolezza e di trasformazione di Arianna, che cerca non solo di ritrovare sé stessa tramite il confronto con ciò che era e desiderava nel passato, imparando però a non idealizzare quei tempi, ma anche di riuscire finalmente a coniugare in modo sano razionalità e sentimento – «Vivere la passione di un amore senza riserve: lei tremante, perduta, eppure padrona assoluta del fuoco».

Redazione

Lsd sta per Last smart day, ovvero ultimo giorno intelligente, ultima speranza di una fuga da una cultura ormai completamente omologata, massificata, banalizzata. Il riferimento all'acido lisergico del nostro padre spirituale, Albert Hofmann, non è casuale, anzi tutto parte di lì perché LSDmagazine si propone come cura culturale per menti deviate dalla televisione e dalla pubblicità. Nel concreto il quotidiano diretto da Michele Traversa si offre anzitutto come enorme contenitore dell'espressività di chiunque voglia far sentire la propria opinione o menzionare fatti e notizie al di fuori dei canonici mezzi di comunicazione. Lsd pone la sua attenzione su ciò che solletica l'interesse dei suoi scrittori, indipendente dal fatto che quanto scritto sia popolare o meno, perciò riflette un sentire libero e sincero, assolutamente non vincolato e mosso dalla sola curiosità (o passione) dei suoi collaboratori. In conseguenza di ciò, hanno spazio molteplici interviste condotte a personaggi di sicuro spessore ma che non trovano spazio nei salotti televisivi, recensioni di gruppi musicali, dischi e libri non riconosciuti come best sellers, cronache e resoconti di sport minori, fatti ed iniziative locali che solitamente non hanno il risalto che meritano. Ma Lsd è anche fuga dal quotidiano, i vari resoconti dai luoghi più suggestivi del pianeta rendono il nostro magazine punto di riferimento per odeporici lettori.