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E’ la celebrazione di un mito, quello di Robin Hood, che ruba ai ricchi per dare ai poveri che, attraverso l’operina ricorderà storie e leggende della famosa foresta di Sherwood. ‘Robin Hood’ è il titolo dell’ ‘Opera Ragazzi’ vista al Teatro Petruzzelli. Messa in scena deliziosa, commissionata dalla Fondazione Petruzzelli a Michele Dall’Ongaro musicista, sul libretto di Vincenzo De Vivo e interpretato da Giuseppe Tommaso. La regia di Marcel Sijm (con scene di Sanne Danz e costumi di Wojciech Dziedzic) asseconda il clima di festosa clownerie che già la musica anticipa nel suo ritmato brio di avventura e di scoperta adolescenziale: all’ inizio è un corale affollarsi di figure mascherate, di animali fantastici e buffi, di verdeggianti e post-moderne maschere fuori del tempo.

Questa mattina un gruppo di giornalisti e centinaia di bambini delle scuole medie hanno invaso il teatro. Sono arrivati di buon ora con grossi pullman e portano i cappellini della stessa tinta: turchesi, gialli, bianchi per ogni classe. Ma andiamo al dunque. L’opera Robin Hood è bellissima, con uno straordinario intervento del coro nella scena iniziale dove gli alberi e gli animali della foresta di Sherwood, hanno voce nella magia della notte di San Giovanni, quando Robin e Marian celebrano il loro amore.

Colori vivaci, frange, fiori e sullo sfondo uno stormo di uccelli che segnano una traccia scura. “Un opera dai ritmi veloci e giocosi che suscitano il ricordo di antiche ballate, arie d’opera, canzoni d’autore, inni nazionali, danze popolari e rivela tutta la sensibilità e la pazienza di un compositore che conosce profondamente sia l’avanguardia, sia la tradizione”.

Musica meravigliosa di Dall’Ongaro, ma del tutto consona alla storia, con una compagnia di canto di ottima levatura, dove poniamo l’accento su Giuseppe Tommaso-Robin (in alcune recite sarà Enrico Maria Piazza), Martina Tragni (Marion), Alexandra Ionis (Nutrice), Alberto Petricca (Sceriffo), Lorenzo Mazzucchelli (Re Riccardo), poi Matteo Torcaro, Tigran Melkonyan, Guido Dazzini, Andrea Piazza.

Robin Hood, l’arciere che danza, nel suo desiderio di liberare tutti i prigionieri voluti dal crudele Sceriffo, insegna ai piccoli spettatori il rispetto, la generosità, l’amore e in una scenografia fatta da fiori giganteschi creati da palloncini colore del bosco, i due innamorati si sollevano da terra perché l’amore fa anche questo.

La nutrice di lady Marian è fantastica con il suo abbigliamento rock, i suoi capelli gialli, e l’atteggiamento irriguardoso verso lo Sceriffo che vuole sposare Marian, con l’inganno. Arriva Re Riccardo, e Robin Hood riprende il suo ruolo di uomo di valore e giovane innamorato. Il Re tutto ammantato di oro sul suo cocchio anch’esso dorato, e tutti i personaggi in un tripudio di colore e gioia inneggiano alla Libertà.

I soldati spariscono nell’aria, in un bell’allestimento aereo, e l’applauso dei bambini è così forte da sembrare la manifestazione più vera di come una favola portata in teatro sia una delle esperienze più belle che si possano vivere.

P.S. Anche noi adulti eravamo entusiasti. Robin Hood ci ha regalato un sorriso.

Robin Hood si replica domani sabato 20 maggio  alle 17.00 e 18.30 e domenica 21 alle 17.00. Le recite per le scuole sono martedì 23, giovedì 25 e venerdì 26 alle 10.00 e alle 11.30.

Foto di Clarissa Rapolla (riproduzione riservata)

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.