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Reduce dai successi dei due ultimi tour di quest’anno, in Italia con Joanna Teters e in tutta Europa con Ute Lemper, Giuseppe Bassi torna con il suo contrabbasso a suonare a casa, a Bari, il prossimo 21 luglio, per presentare l’album “I will touch you” (Doppio Sugo Records), scritto a quattro mani con la pianista Sumire Kuribayashi, uno dei migliori talenti della moderna scena jazzistica giapponese. Con loro, sul palco di Villa Ida (Via di S. Spirito Giuseppe Garibaldi, 53),  anche Giovanni Scasciamacchia alla batteria. Le prossime date saranno: il 26/7 ad Andria (Villa Torre Sansanello); e il 6/8 a Ceglie Messapica (Atrio Castello Ducale).

“I will touch you” è un disco toccante, che unisce armoniosamente due sensibilità, due culture, due modi di esprimere l’arte della musica e l’anima in un unicum di bellezza pura. Come afferma lo stesso Bassi: «Prima, non avevamo una storia. Prima del covid eravamo solo “la generazione che ha avuto tutto”. Oggi, ogni persona di tutti i Paesi del mondo ne ha una da raccontare. Più o meno forte, sicuramene commovente. La nostra è una storia semplice, fatta di note e di canzoni provenienti da un Paese tanto lontano quanto a me caro: il Giappone. Sumire era in Italia quei primi di marzo, eravamo in procinto di partire per la presentazione europea di “Atomic Bass”, la storia in musica di un contrabbasso che raggiunge i luoghi distrutti dallo tsunami e oggi vessati dalle radiazioni per lo scoppio della centrale atomica di Fukushima. Riuscì rocambolescamente a rientrare in Giappone il 12 marzo 2020, coprotagonista dell’addio più doloroso della mia vita, e da qual giorno, ogni giorno per sette mesi, prese ad inviarmi per mail un brano da lei composto con amore, registrato anche con il telefonino. Intitolava questi messaggi: “karaoke per Peppe”. Era musica in piano solo affinché io potessi aggiungere il contrabbasso e continuare a suonare con lei. Cosa che feci ogni pomeriggio, in diretta Facebook alle 17:30, per allietare con quelle note un ristrettissimo pubblico fatto di amici carissimi, vecchi e nuovi. Si formava una vera famiglia intorno ad un contrabbasso, un contrabbassista, sua moglie (anche lei Contrabbassista) e tanti peluche che, di fronte alla telecamera dello smartphone, inscenavano balletti divertenti al suono di quella musica che stava salvando le nostre vite. Cominciarono a parlarne tutti: i giornali giapponesi e i telegiornali italiani. Uscito finalmente di casa, decisi di raccogliere parte di quella musica in un disco che, per me e per noi, non è solo un disco ma una vera e propria storia d’amore: la dimostrazione di come la musica, insieme a qualche pupazzo, possa cambiare in meglio le nostre vite».

Ora che questi due artisti di rara sensibilità possono tornare a suonare insieme, intendono continuare a farlo: il 4 agosto riprenderanno lì dove avevano lasciato anche la presentazione di “Atomic Bass”. Naturalmente in Puglia, a Terlizzi… Stay tuned!

Redazione

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