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Ormai il mondo della bicicletta è diventato, non solo un attrattore in termini di benessere personale e collettivo ma, un vero e proprio business. Sin da piccoli abbiamo sognato da subito di cavalcare la sella di una bicicletta. Man mano sempre più a misura di altezza ed età, sempre più sofisticata, sempre più colorata. Oggi è una vera macchina da strada, da sterrato, da fuoristrada, da pista. Oggi, la sua funzione è da passeggio, atta allo sport, per sornioni della tranquillità di pedalata. Affascina sempre più e per i più restii, si fa anche assistita nella pedalata. C’è n’è per tutti i gusti. Cambio a 8 rapporti, 3 corone, forcella ammortizzata, al carbonio, con freni a disco, economica, costosa, costosissima. Una vera epopea quella che ci vede sempre più in sella, sempre più a due ruote. Il caro carburante, fa sicuramente il resto. San Giovanni Rotondo non si nasconde e si attrezza per diventare senza fronzoli, la Città della bicicletta. Con i suoi chilometri di strade a saliscendi, con le sue miriadi di viuzze non asfaltate, con i suoi percorsi tra boschi, muri a secco, ulivi, pascoli e stupende località poco accessibili, la Città di Padre Pio, oggi San Pio, si attrezza e contribuisce ad abbattere sensibilmente il muro della pochezza atletica delle auto, sinonimo di spreco, inquinamento, intorpidente stile di vita. Una miriade di appassionati si incontrano, si appassionano, si dimenano verso la voglia di librare il proprio corpo in un contesto decisamente pieno di fascino e di umana sinergia con il Creato.

Si ricorda con gioia, e un pizzico di soddisfazione, nella speranza di un ritorno, il Giro d’Italia del 2019. Siamo alla sesta tappa che da Cassino porta a San Giovanni Rotondo. Piove a dirotto, nulla di buono presagisce il meteo. La strada è pianeggiante. Lazio, Molise e poi Puglia. Quando si arriva a Lucera si sente la gente che osa condividere la preghiera. Padre Pio, sembra annuire. Il velo scuro del cielo di San Giovanni Rotondo inizia a sorridere. Il sole fa capolino, e quel 16 maggio diventa un inno alla gioia. Una piccola Tirreno Adricatico, la sesta tappa che attraversa l’Italia senza nessuno sguardo verso il mare, toccando il punto più a sud della Nazione dell’edizione 2019. La mattinata trascorre veloce, il pubblico inizia a confluire lungo il tracciato cittadino. Composto dietro le transenne aspetta con ansia un Giro, che la Storia di un’amministrazione appena defenestrata, volle scrivere comunque. Si concretizza un sogno dopo peripezie Milanesi che portarono il Giro e contestualmente la caduta delle due amministrazioni comunali di Cassino e San Giovanni Rotondo. Sarà stato il fato, ma anche in questo il Giro ha segnato la Storia. Una storia che al di là della politica ha dato lustro e giovamento ad un territorio che meritava un evento Mondiale così di alto profilo sportivo. E così fu’. Impeccabile l’organizzazione che nonostante le difficoltà della caduta dell’amministrazione, continuò con slancio e professionalità l’operazione “ Felicità “. Un comitato di tappa, che avrebbe potuto lasciare il campo e declinare alla sconfitta, rimase compatto e di slancio ultimò un immane lavoro. Tutto pronto per il gran finale. Ospiti illustri fecero capolino a San Giovanni e l’organizzazione meritò il plauso del mondo del ciclismo professionistico. Vinse, per la cronaca, Masnada con un allungo strepitoso. Valerio Conti vestì la maglia Rosa. Nibali, da tutti considerato il vincente, scivolò al 14^ posto in classifica generale. San Giovanni Rotondo si tinse di Rosa e, a sua volta, vinse il Giro d’Italia. Da quel giorno ancor di più nacque la voglia di tornare a cavalcare le bici, e San Giovanni Rotondo vide espandersi in associativismo sportivo. Da quel giorno San Giovanni Rotondo tornò ad essere la Città della bici. Quel giorno, e tutto ciò che oggi è diventata la bella Cittadina Garganica, verrà raccontato presso l’Hotel Corona in via Anna Freud, il 18 marzo a partire dalle ore 18,00. Grazie alle Associazioni Borghi D’Eccellenza, Provocult, all’Accademia Rurale del Gusto, al Consorzio “ Gargano Slow “, a Promozione Puglia, Progetti nuovi, nuovi orizzonti, ricordi e soprattutto futuribile senso di aggregante voglia di muoversi in libertà, saranno i protagonisti della serata che non potrà essere considerata una sorta di sospiro del ricordo ma, una vera e propria idea di generante sistema di economia e interconnessione territoriale. Costanzo Cascavilla, già Sindaco e promotore del Giro 2019 e  Maurizio Placentino, illustreranno il nuovo percorso per” Un Gargano a due ruote”, Filippo Tamburrano e Luigi Di Lello ci porteranno idiomaticamente nel mondo del ciclismo, Carlo Bosna, di Puglia Promozione, ci darà conto delle opportunità progettuali. Le conclusioni e la moderazione saranno affidate a Maurizio Varriano dei Borghi d’Eccellenza. Sarà l’occasione di ascoltare della musica d’autore dalla voce di Lino Rufo, che si accompagnerà al canto con le dolci note della sua chitarra. La serata nel volgere al termine vedrà la presentazione del libro di Teresio Di Pietro, organizzatore di eventi sportivi,  coorganizzazione dell’evento del Giro 2019, ed il ripercorrere di quella tappa che ha scaturito pagine di assoluta condivisone e amicizia, gioia, e tanta voglia di tornare a pedalare. La freschezza di un racconto, la proiezione di immagini e la sistemica voglia di aggregante raccordo tra identità diverse, farà il resto. Non resta che arrivare puntuali per poter goder di un ottimo bicchiere di prosecco, che darà la carica per essere attenti, partecipi e perché no, “ brilli di bici “ !

Redazione

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