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Nel romanzo fantasy “Daniel Dante e la Compagnia del Lumen Magico” di Silvio Coppola si racconta la storia di un ragazzino di undici anni che proviene da un’antica dinastia di librai colti e un po’ stravaganti, e che si trova a fare i conti con un destino inaspettato, che stravolgerà tutta la sua esistenza. Daniel Dante vive a Venezia con i suoi genitori, sua sorella minore e i nonni paterni; è cresciuto nella Libreria Antiquaria Dickens, di proprietà della sua famiglia da generazioni. Un giorno, mentre sono tutti riuniti nel retrobottega, vengono sorpresi dalla visita di una donna dal fascino d’altri tempi: indossa infatti un vestito di damasco verde con maniche imbottite, spalline rigonfie e il corpetto; il suo volto è nascosto da una maschera color avorio con ricami in oro. La donna, che si chiama Veronica Franco, consegna una pergamena a Daniel, che contiene un messaggio criptato rivolto alla famiglia Dante. Come se non bastasse già l’assurdità di quell’incontro, Daniel viene trasportato da Veronica in piazza San Marco, senza che lui riesca a capire in che modo; lo stupore è ancora più grande quando scopre di trovarsi in un altro tempo, nel 1501. «Non aver paura. Io sono la tua guida e custodisco la chiave del tempo», afferma lei, parlandogli poi di un misterioso manoscritto attribuito a un certo Paciolo e ora scomparso, dal titolo “De occulta mathematica”. Quando ritorna nel suo tempo, Daniel racconta tutto ai suoi famigliari e anche ai suoi amici con cui ha fondato un’associazione segreta, la Compagnia del Lumen Magico; tutti sono eccitati per quella che sembra a tutti gli effetti un’avventura entusiasmante, non comprendendo in prima istanza che potrà essere anche molto pericolosa. Il primo passo è decifrare il messaggio criptato, e tale attività porta l’eterogenea squadra a imbattersi in diverse prove e in viaggi nel tempo, e a scoprire che esiste un mondo magico al di là di quello reale, e che le due dimensioni sono strettamente collegate. Quando si palesa anche il cattivo della storia, Natal Teid, Sacerdote Supremo di Venentide, gli schieramenti cominciano a delinearsi: da una parte vi è il Prescelto, Daniel – l’unico in grado di sconfiggere le forze occulte provenienti dal passato – in alleanza con i Guardiani del Tempo, tra i quali vi è Veronica e perfino l’illustre Giacomo Casanova, e dall’altra vi sono gli Atlantidei – il popolo leggendario il cui mito fu narrato da Platone – decisi a rifondare Atlantide a discapito degli esseri umani e del pianeta Terra.

Redazione

Lsd sta per Last smart day, ovvero ultimo giorno intelligente, ultima speranza di una fuga da una cultura ormai completamente omologata, massificata, banalizzata. Il riferimento all'acido lisergico del nostro padre spirituale, Albert Hofmann, non è casuale, anzi tutto parte di lì perché LSDmagazine si propone come cura culturale per menti deviate dalla televisione e dalla pubblicità. Nel concreto il quotidiano diretto da Michele Traversa si offre anzitutto come enorme contenitore dell'espressività di chiunque voglia far sentire la propria opinione o menzionare fatti e notizie al di fuori dei canonici mezzi di comunicazione. Lsd pone la sua attenzione su ciò che solletica l'interesse dei suoi scrittori, indipendente dal fatto che quanto scritto sia popolare o meno, perciò riflette un sentire libero e sincero, assolutamente non vincolato e mosso dalla sola curiosità (o passione) dei suoi collaboratori. In conseguenza di ciò, hanno spazio molteplici interviste condotte a personaggi di sicuro spessore ma che non trovano spazio nei salotti televisivi, recensioni di gruppi musicali, dischi e libri non riconosciuti come best sellers, cronache e resoconti di sport minori, fatti ed iniziative locali che solitamente non hanno il risalto che meritano. Ma Lsd è anche fuga dal quotidiano, i vari resoconti dai luoghi più suggestivi del pianeta rendono il nostro magazine punto di riferimento per odeporici lettori.