Tempo di lettura: 2 minuti

Si scrive “Uomo di varie età“, si legge ““, sintesi perfetta di meraviglia, soddisfazione, sorpresa. È un lifeshow d’eccezione: il primo nella storia della televisione italiana. Uno spettacolo mai visto per dimensioni e contenuti. A dicembre (41118), su Canale 5tre prime serate, per altrettanti sabati che si annunciano unici e rivoluzionari per novità e cifra stilistica. Protagonisti: Claudio Baglioni – ideatore, autore, interprete – e tantissimi grandi personaggi della musica, dello spettacolo, del cinema, del teatro, della danza, con la direzione artistica di Giuliano Peparini. Un affresco totale narrato, cantato, suonato, recitato, illustrato, ballato, improvvisato, colorato, per un racconto di vita vera e di arte varia, come una corsa a mezz’aria che va da un sogno alla realtà.

Pier Silvio Berlusconi, amministratore delegato Mediaset: «Per noi è un onore che Claudio abbia scelto Mediaset come editore per il suo primo vero programma televisivo. Il nostro pubblico e tutti gli italiani potranno godersi la storia e le passioni di uno dei più grandi artisti della musica italiana. Un grazie di cuore a Claudio da parte mia e di tutta Mediaset».

Claudio Baglioni: «Ho sempre amato la televisione. Non solo perché è, in assoluto, la platea più vasta di fronte alla quale un artista possa desiderare di esibirsi, ma anche perché è il più popolare dei media. L’unico davvero capace di raggiungere tutti, con un linguaggio chiaro, semplice, immediato, che sa far riflettere e sognare ma, soprattutto, regalare emozioni grandi e sempre nuove. In questo, somiglia molto alla canzone: un’arte povera ma universale, diretta e poetica, in grado di affascinare, farsi comprendere e diventare di tanti. Per questo ho accolto l’invito di Mediaset a pensare per lo schermo uno show sulla mia vicenda umana e artistica che comprendesse molte forme di espressione e di spettacolo, tra concerto e performance, musical e happening, intrattenimento e fiction, racconto e varietà. In un moto perpetuo che lega ogni storia e ogni età allo spazio e al tempo in cui vivono».

Redazione

Lsd sta per Last smart day, ovvero ultimo giorno intelligente, ultima speranza di una fuga da una cultura ormai completamente omologata, massificata, banalizzata. Il riferimento all'acido lisergico del nostro padre spirituale, Albert Hofmann, non è casuale, anzi tutto parte di lì perché LSDmagazine si propone come cura culturale per menti deviate dalla televisione e dalla pubblicità. Nel concreto il quotidiano diretto da Michele Traversa si offre anzitutto come enorme contenitore dell'espressività di chiunque voglia far sentire la propria opinione o menzionare fatti e notizie al di fuori dei canonici mezzi di comunicazione. Lsd pone la sua attenzione su ciò che solletica l'interesse dei suoi scrittori, indipendente dal fatto che quanto scritto sia popolare o meno, perciò riflette un sentire libero e sincero, assolutamente non vincolato e mosso dalla sola curiosità (o passione) dei suoi collaboratori. In conseguenza di ciò, hanno spazio molteplici interviste condotte a personaggi di sicuro spessore ma che non trovano spazio nei salotti televisivi, recensioni di gruppi musicali, dischi e libri non riconosciuti come best sellers, cronache e resoconti di sport minori, fatti ed iniziative locali che solitamente non hanno il risalto che meritano. Ma Lsd è anche fuga dal quotidiano, i vari resoconti dai luoghi più suggestivi del pianeta rendono il nostro magazine punto di riferimento per odeporici lettori.