Tempo di lettura: 3 minuti

"EM1"

Il percorso creativo di Miles Davis è talmente ampio ed ha avuto una valenza nella storia musicale talmente alta, che non è difficile trovare in giro omaggi, tributi e rievocazioni dedicate alla sua figura, quasi mai ripetitive. Aperitivo in concerto fa una scelta specifica che sia corrente con il progetto al quale è legato il cartellone di questa edizione (ossia l’Afrocentrismo), puntando al periodo elettrico di Miles. Per capire questo collegamento bisogna comprendere che, quando Miles ha fatto la svolta dal jazz tradizionale al mondo elettrico, in realtà non ha fatto un cambio di percorso o di stile, ma ha aperto le porte della sua mente al fiume denso di ritmi, sonorità tribali provenienti dall’Africa, e alle musiche popolari che erano nate in America fra le comunità afro-americane (tipo il Funk e il rhythm & blues), riscoprendo così la sua Blackness e mischiandola con la sua anima Jazz.
L’elemento più significativo che potesse portare la svolta elettrica di Miles sul palco del Teatro Manzoni di Milano non poteva che essere il celebre bassista Michael Henderson, leader chiave di questo suo progetto musicale.
Handerson difatti, seppure giovanissimo ai tempi, prima di collaborare con Davis, era il bassista di Stevie Wonder, ossia un altro mondo rispetto al Jazz di Miles, fin quando Davis andò da Wonder e gli disse "Mi prendo il tuo fottuto bassista.”(Intervista del marzo 2002, su Bass Player.), e da lì è nato questo sodalizio creativo.

"EM2"
Come ogni appuntamento domenicale di Aperitivo in Concerto, il Teatro Manzoni è gremito di gente.
Il suono elettrico e psichedelico invade lo spazio manipolato da sei virtuosi dell’improvvisazione.  Il basso elettrico di Michael Henderson fa da filo conduttore e i suoi occhi penetranti dirigono gli attacchi, come fosse un moderatore che gestisce un dibattito. Alla sua sinistra, con un look alla Santana, William “Spaceman” Patterson, grande chitarrista che è stato al fianco di artisti del calibro di Miles Davis, James Brown, Pharaoh Sanders, Bill Cosby,e Stevie Wonder, sia sul palco che nelle registrazioni. Alla sua destra un sassofonista profondamente ammirato da Davis, tanto che lui sosteneva di non aver avuto tanto fuoco in un sassofono nella sua band dai tempi di Coltrain. Parliamo di Sam Morrison che ci delizia in brevi ma intensi interventi, alternando il sax al flauto traverso. Nelle retrovie, Bhupinder Singh Chaggar, un incredibile tablaista e percussionista. La tabla è uno strumento indiano utilizzato anche in riti religiosi, e il risultato dell’amalgama delle sue timbriche in un contesto sonoro così differente, è alquanto sorprendente. In un perfetto connubio fra ritmo, tecnica e potenza, alla batteria abbiamo un vero talento, Marko Djordjevic, che scarica sui piatti una tale energia che sembra che le sue spalle e le sue braccia muscolose se le sia fatte sui piatti piuttosto che sugli attrezzi.
Per finire, un folle talento creativo che sguazza nell’eletronica psichedelica così come scivola fra le note delle sue tastiere per finire su quelle dell’organo Hammond, che più di una volta è diventato protagonista del sound, Adam Klipple.
Simpatica decisione di interpretare il tema di una delle prime versioni del videogioco di Super Mario Bros, che pochi sanno essere tratto proprio dal famoso Kind of Blue di Miles.
Domenica prossima appuntamento da non perdere per Aperitivo in Concerto, una Prima Mondiale: THIRD WORLD LOVE & FRIENDS tutte le star del jazz istraeliano.
"EM3"

"EM4"

"EM5"

"EM6"

foto di Mariagrazia Giove, riproduzione riservata

Mariagrazia Giove