Tempo di lettura: 3 minuti

"tesoriOpere in oro, argento, bronzo e rame, terrecotte, sculture in pietra e in legno. Sono quei tesori che oltre a rappresentare il più numeroso complesso di reperti in metalli preziosi mai esposto al mondo, abbagliarono i conquistadores, che per secoli hanno fatto del Perú il simbolo stesso della ricchezza.
Un viaggio attraverso gli aspetti inconsueti e meno conosciuti di questi popoli, con la ricostruzione dell’ambiente, dei miti e dei riti alla base del contesto socio-culturale che ha consentito di creare alcuni dei capolavori assoluti dell’arte di tutte le epoche.
Si tratta del primo grande evento in Italia interamente dedicato alle civiltà dell’oro.
Quindi l’Italia, in questo caso, sembra mostrare una spiccata sensibilità per l’argomento, a spiegarcene i mortivi le parole del co-curatore della mostra, Antonio Aimi : “Le ragioni di questa rinnovata presenza sembrano riconducibili, in primo luogo, all’importanza delle culture preispaniche del Perù, che necessariamente fanno di questo paese (e del Messico e in generale della Mesoamerica) il punto di riferimento privilegiato dell’americanistica italiana. Per altro, si può osservare che questi interessi sono stati enormemente favoriti dal fatto che fin dalla seconda metà dell’Ottocento la presenza di una attiva comunità italiana e di un significativo numero di viaggiatori ha sedimentato nei musei italiani un cospicuo numero di collezioni di reperti precolombiani delle culture delle Ande Centrali, che, inevitabilmente, hanno finito per creare un circuito virtuoso tra oggetti, ricerca e interesse per le culture preispaniche.”
Grazie alla maestosità e alla straordinaria bellezza dei reperti esposti, il pubblico avrà un’occasione unica per scoprire la spiritualità dei popoli dell’antico Perù, fondata su religioni che permeavano ogni aspetto della vita quotidiana e che garantivano un continuo rapporto con le divinità del Cielo, della Terra e dell’Inframondo e coi mondi “altri” che custodivano gli “alter ego” di tutte le cose animate e inanimate e la conoscenza del passato e del futuro.

Concessioni e logistica

L’iniziativa è organizzata in stretta collaborazione col governo peruviano che ha concesso, per questo appuntamento, tesori finora mai esposti al di fuori dei confini nazionali e gode del sostegno delle istituzioni peruviane presenti in Italia.
La curatrice della mostra è Paloma Carcedo de Mufarech, studiosa esperta d’arte precolombiana della Pontificia Universidad Católica del Perú di Lima. I co-curatori sono Antonio Aimi, dell’Università degli Studi di Milano, e Giuseppe Orefici, direttore del Centro Italiano Studi e Ricerche Archeologiche Precolombiane.
La mostra, articolata in dieci sezioni – Cronologia, Le Tecniche di trasformazione del metallo, La Cosmovisione, Le Linee di Nasca, I Costumi, Le Libagioni, La Musica, La Guerra, La Morte, I Preziosi – si snoda lungo l’intera storia delle civiltà dell’oro e offre una ricca panoramica delle culture precolombiane che sono fiorite in Perù dal 1500 a.C. fino all’arrivo degli Spagnoli nel 1532.

"tesoriIl percorso espositivo presenterà i vestiti interamente ricoperti d’oro dei sovrani dell’antico Perú, i paraphernalia (coltelli sacrificali, diademi, strumenti musicali, ecc.) utilizzati nei rituali che garantivano l’equilibrio del cosmo e la crescita dei raccolti, gli ornamenti (corone, orecchini, narigueras, collane, pettorali, raffigurazioni di uomini e animali e divinità, ecc.) sempre in oro, che visibilmente mostravano la condizione semidivina dei re, i reperti del corredo funerario (maschere in oro, sculture in terracotta e legno, ecc. ), che accompagnavano i morti nel loro viaggio nell’Inframondo.
E prestito del tutto eccezionale in questo contesto, una mummia.
L’evento bresciano, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, ha ottenuto il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, del Ministero degli Affari Esteri, del Ministero dell’Istruzione e della Ricerca Scientifica, dell’Ambasciata del Perú in Italia, dell’Ambasciata d’Italia a Lima e presenterà oltre 270 opere che consentiranno di ripercorrere l’intera storia delle civiltà dell’oro.
I pezzi esposti provengono dai maggiori musei peruviani: il Museo Nacional de Arqueología, Antropología e Historia del Perú, il Museo Arqueológico Rafael Larco Herrera, il Museo “Oro del Perú”-“Armas del Mundo” – Fundación Miguel Mujica Gallo, il Museo Nacional Sicán, il Museo Arqueológico Nacional Brüning, il Museo Tumbas Reales de Sipán e altri ancora.

Dammi un motivo.

La magia dell’esotico non può che coinvolgerci, se si pensa alla grande possibilità offerta: ammirare da vicino oggetti appartenenti a civiltà di cui abbiamo sempre sentito parlare sui libri di scuola, quindi oggetti lontani nel tempo, ma soprattutto lontani nello spazio considerando che si tratta di un grande “prestito”. E il Perù non è dietro l’angolo!
In genere si spendono fior di soldi per molto meno: Bologna per il concerto, Firenze per la fiera, New York per Paris Hilton! E qualche euro per raggiungere Brescia ed il Museo di Santa Giulia, che ospita gli Inca dal 4 dicembre 2009 al 27 giugno 2010, no?

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.