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"varietà"Al contrario di diversità, che ritengo una orrenda parola da evitare e quindi da non frequentare, ecco qui invece una bella parola, “la varietà”. Qualcuno mi diceva tanto tempo fa che la vita è bella perché è varia. Se una delle caratteristiche della “bellezza”, della gradevolezza, del fascino, della piacevolezza della vita è la varietà, questa affermazione mi induce a pensare che la varietà aggiunga ricchezza alla vita stessa. Naturalmente non mi riferisco alla mera ricchezza economica ma a quella spirituale, che non ha nulla da condividere con la ricchezza economica in questione. Dico questo perché ho conosciuto e continuo a conoscere esemplari della specie umana estremamente ricchi di danaro, ma poveri in canna dal punto di vista spirituale, culturale, mentale. Questi tre aggettivi mi pare che bastino.
Ipotizziamo ora un gioco di ruolo. Fra una classe elementare composta da bambini tutti biondi, tutti dello stesso paese, tutti con lo stesso grado di acculturazione e una classe elementare formata da bambini biondi, bruni, originari di varie parti del mondo penso non vi sia assolutamente da fare un paragone. La varietà della seconda situazione sarebbe una gran ricchezza per la classe stessa. E, perché no, per il futuro della società che sarà formata poi dai vari bambini una volta diventati grandi.

Pensiamo invece a quale orrore di società si andrebbe incontro se ci trovassimo nella condizione di ritrovarci fra qualche anno in una società formata di persone tutte ugualmente acculturate, tutte bionde, tutte appartenenti alla stessa maniera di concepire l’esistenza, tutte uniformate alla loro unica origine. Vorrei ricordare che l’aggettivo uniformato viene da uniforme. Mi pare quasi superfluo lumeggiare, a chi mi starà leggendo, il significato della parola uniforme. Ma sento di dover insistere ancora per qualche rigo sull’argomento. Mi viene da pensare, con malcelata tristezza, che razza di mondo sarebbe quello in cui una nazione fosse formata da individui tutti uguali fra loro e tutti vestiti nello stesso modo, tutti insomma con la stessa uniforme. Si badi bene che non è detto che l’uniforme sia un oggetto fisico, l’uniforme può benissimo essere una categoria mentale che condizionerebbe ancora più pesantemente la vita della persona inquadrata nella stessa uniforme, sia essa fisica sia essa mentale.

Insomma ragazzi, penso che l’umanità abbia bisogno di tutto tranne che della monotonia. Alla luce di quanto ho detto penso quindi che sarebbe un fatto straordinario se al posto della parola “diversità” tutti usassimo il bellissimo termine “varietà”.

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.