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Liberamente tratta dal capolavoro di Luigi Pirandello “L’uomo dal fiore in bocca”, che a sua volta riprende un’altra novella dell’autore “Caffè notturno”, la rappresentazione al Duse di Bari è stata riadattata dalla regista Lidia Cuccovillo, interpreti Cristina Angiulli e Lidia Cuccovillo, Aldo Fornarelli

Una rivisitazione tutta al femminile con i drammi e gli stress delle donne: al centro della trama una riflessione intensa sulla vita, sulla morte e sul significato dell’esistenza.

Nella novella di Pirandello il dialogo si svolge in un bar, a tarda notte, tra un uomo che sta morendo per un epitelioma (il fiore in bocca) e un pacifico uomo d’affari che ha perso il treno, il primo che vive intensamente il poco tempo che gli resta e il secondo ricco di tempo da trascorrere ozioso e irresponsabile, in attesa del treno del mattino e completamente assorbito da banali contrattempi.

Nell’adattamento di Cristina Angiulli, invece le protagoniste sono due donne.

La scena comincia con il fischio di un treno, una donna attende silenziosa, nella sala d’attesa della stazione ferroviaria, un’altra sopraggiunge, trepidante e ansiosa per aver perso il treno. Al suo cospetto con tanti pacchi e pacchettini, frutto di uno shopping commissionato da amiche e figlie.

Le due donne rimaste sole conversano… due protagoniste, ognuna con il proprio dramma interiore.
La prima, affetta da una grave malattia riconsidera i punti fermi della propria esistenza,
analizza con lucidità le sue ultime sensazioni terrene, ricordando scene di vita comune, particolari di una quotidianità che si allontanano irrimediabilmente da lei e che, per questo, rendono preziosi i ricordi anche degli eventi più banali. Nella sua solitudine, sembra aver acquisito inaspettate consapevolezze della vita che la sta abbandonando e della morte “non sapete cosa vuol dire avere la morte addosso, le porte sono chiuse per sempre”. Senza alcun senso di rimpianto o di pentimento, sembra quasi godere amaramente della sua esperienza di vita e con la morte alle spalle riscopre la banalità della vita e la apprezza.

L’altra donna, invece benestante e apparentemente soddisfatta si si ritrova a staccarsi dal volto tutte le maschere che le consentono di sopravvivere, in una esistenza vuota e mediocre, dove non ci sono né figlie , né amiche , ma solo un marito che la tradisce.

E’ l’alba nuovamente il fischio del treno che fa pensare a “ un cambiamento, non geografico , ma spirituale che aiuta a ritrovare sé stessi .la donna senza più maschere sale sul treno, forse pronta a una nuova vita, l’altra resta , confortata dai suoi affetti.

L’opera è stata trasmessa al teatro Duse, storico palcoscenico barese dove si sono da sempre esibiti artisti locali e non solo. Fino a qualche anno fa aveva la sua sede in un ex opificio di via Cotugno, nel quartiere Picone. Attualmente si ubica in via Carulli 80, dove ha riaperto i battenti definitivamente, dopo essere stata ospitata in varie sedi . Gli spazi di via Carulli ospitavano fino a qualche tempo fa un negozio di articoli casalinghi, ora è la sede definitiva di un teatro con sessantacinque posti a sedere per gli spettatori e da un palcoscenico. Ciò è stato possibile grazie alla tenacia della fondatrice del Duse, Mia Fanelli, che, dopo essere stata obbligata a lasciare la sede di via Cotugno e aver peregrinato per varie sedi, alla lunga ha vinto e dalla stagione teatrale 2023/2024 ha avuto finalmente una sede stabile, tra l’altro in un luogo centrale della città.

Nel 2022, e dopo essere stati a lungo fermi a causa delle normative anti-Covid19, il Duse salutò il suo pubblico anche perché lo stabile di via Cutugno fu messo in vendita dai proprietari a 350mila euro, una cifra che la signora Fanelli non poteva in nessun modo permettersi, pur volendo continuare a tenere in vita il presidio culturale.

Pero il «Il pubblico è stato sempre affezionato al nostro teatro e ci ha seguito anche quando non avevamo una sede stabile – dicono gli organizzatori -. La scorsa stagione, ad esempio, è andata in scena nell’Auditorium della chiesa di San Sabino».

La riapertura è dovuta oltre alla caparbietà di Mia Fanelli e al sostegno di un gruppo di attrici che collaborano alla gestione del teatro, occupandosi non solo della recitazione sul palco, ma anche dell’allestimento della struttura e degli aspetti legati alla preparazione degli spettacoli. Le attrici Caterina Firinu, Monica Angiuli e Tiziana Basili, lavorano tenacemente per fornire tutto ciò che serve alle colleghe e ai colleghi che calcano il palcoscenico del politeama barese. Le tre artiste sono anche fra le protagoniste del cartellone del teatro Duse, con una serie di lavori in imminente preparazione.

Oltre al calendario degli spettacoli già programmati fino a giugno, nel politeama sono organizzati anche corsi teatrali (per bambini e adulti). Sono previsti anche spettacoli fuori cartellone: le compagnie teatrali in cerca di un luogo ove esibire i propri lavori possono ‘trovare ospitalità’ nel Duse.

Il successo che sta caratterizzando il trasferimento molto probabilmente si trasformerà anche in una maggiore offerta culturale. Tradizionalmente infatti, il Duse fa spettacoli dal giovedì alla domenica, ma vista la richiesta i giorni di programmazione potrebbero diventare di più. Ci saranno spettacoli di prosa e anche corsi di teatro. Il teatro a Bari è vivo. Viva il teatro.

Questo piccolo teatro ha reso Madonnella, il quartiere barese meno chic del confinante Murat sempre piu simile a una piccola Montmartre parigina. Mostre, anche en plein air, gallerie d’arte, e ora anche un teatro..

Il successo che sta caratterizzando il trasferimento molto probabilmente si trasformerà anche in una maggiore offerta culturale. Tradizionalmente infatti, il Duse fa spettacoli dal giovedì alla domenica, ma vista la richiesta i giorni di programmazione potrebbero diventare di più. Ci saranno spettacoli di prosa e anche corsi di teatro. Il teatro a Bari è vivo. Viva il teatro.

Foto di Marcella Squeo (riproduzione riservata)

 

Marcella Squeo

La dottoressa Marcella Stella Squeo è laureata in Giurisprudenza è una giornalista pubblicista e si occupa di cultura, spettacolo, musica e di beneficienza e volontariato facendo parte di diverse associazioni di settore.