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Haghioterapia. Prendersi cura delle sofferenze profonde.  E’ il titolo del libro presentato ieri sera presso il Santuario di Sant’Antonio di Bari, autrice Maria Pia De Biase. Presenti il Vescovo Metropolita di Bari –Bitonto, S.E Giuseppe Satriano, che ha introdotto la presentazione del libro e Frate Guarino Valentino, moderatore.

Il libro descrive appassionatamente Come passare da un’esistenza grigia ad una vita gioiosa lasciandosi alle spalle scoraggiamento, tristezza, inquietudine, paura, insoddisfazione, rancore, vuoto interiore, relazioni ferite.

Argomento di notevole interesse se si pensa che nella società contemporanea gli individui sono sempre più afflitti da forme di malessere e dal mal di vivere. Un profondo senso di “solitudine” attanaglia l’essere moderno, anche quelle persone con buoni rapporti sociali, con una “buona” vita di relazione, ma che hanno avuto una storia familiare in cui le capacità di ascolto, comprensione ed empatia sono state inadeguate, per cui si portano dietro tale vissuto di solitudine e hanno difficoltà nel costruire relazioni “nutrienti”. 

La società di oggi è sempre più caratterizzata dai legami sociali che sembrano divenire sempre più inconsistenti, più fragili. Viviamo, infatti, in una dimensione di continua incertezza dal punto di vista affettivo, con totale assenza di punti di riferimento: i sentimenti di appartenenza e di condivisione cedono facilmente il posto alla competitività e all’individualismo e quando non ce la si fa più si avverte quel malessere le cui varie forme di cura non sempre raggiungono i risultati sperati.

Persino Papa Giovanni Paolo II, nella sua lettera apostolica Salvifici doloris, distingue “ la sofferenza fisica, in cui duole il corpo dalla sofferenza morale, che è il dolore dell’anima”, ed aggiunge: si tratta infatti del dolore di natura spirituale, e non solo della dimensione psichica del dolore che accompagna sia la sofferenza morale, sia quella fisica. La vastità e la multiformità della sofferenza morale non sono certamente minori di quella fisica; al tempo stesso, però, essa sembra quasi meno identificata e meno raggiungibile dalla terapia.
L’Haghioterapia di cui parla nel suo libro Maria Pia Di Biase, avvocato del foro di Bari e laureata altresì in Scienze Religiose, si pone come meta quella di identificare proprio la sofferenza morale mostrando come essa possa essere definita e raggiunta dalla terapia per essere guarita. Non si tratta di una ricerca psicologica, ma filosofica e teologica. L’Haghioterapia non agisce solo a livello curativo ma come potenziamento della persona e porta la persona ad avere consapevolezza, valorizzare le proprie capacità e i talenti .Il principio ispiratore dell’Hghioterapia é che “lo spirito determina la vita psico-fisica della persona.”
Ciò significa che anche la salute e la malattia non sono solo determinate da cause psico-fisiche, ma anche da cause spirituali.
Con l’ Haghioterapia si arriva alla salute dello spirito e di conseguenza dei mali che ci affliggono.

Per questo, l’autrice ritiene che sia necessario un approccio filosofico e teologico per comprendere e trattare la sofferenza globalmente e condurre con maggiore successo
l’uomo alla salute spirituale. La meta dell’Haghioterapia è insegnare agli uomini a portare nella propria vita le virtù etiche e morali e, quindi, aiutare a superare i conflitti, migliorare la comunicazione e i rapporti interpersonali. La persona se sana è capace di decidersi per quello che è umano, morale, creativo, e dà il giusto senso al suo operato, riesce a trovare il senso della propria vita e quindi la meta: comunicare con ogni uomo e creare comunione, fiducia, dialogo, ecumenismo e collaborazione.
Con la conoscenza delle vie che conducono alla salute dello spirito la persona aiuta se stessa e conseguentemente anche gli altri, è capace di risolvere e vivere i problemi della vita ed è attiva nella società

I mezzi di lavoro in Haghioterapia vanno dal dialogo alla meditazione e alla preghiera.

Nel dibattito, che ha fatto seguito alla presentazione del libro, è intervenuto Frate Guarino Valentino che ha fatto una lunga digressione proprio sul valore della meditazione “ la meditazione ha bisogno di silenzio inteso non come assenza di rumori, ma come silenzio e tranquillità interiore. Un ruolo importante quello della meditazione per noi che andiamo sempre di fretta e non abbiamo mai tempo di guardarci dentro. Anzi abbiamo paura di guardarci dentro- che ci potrebbe paralizzare e potrebbe mettere la nostra vita a repentaglio metterci di fronte ad un mistero grande.”

A questo proposito, l’autrice Mariapia Di Biase è intervenuta sottolineando il carattere cristiano, se così si può dire, della meditazione che è un risorsa, uno strumento indispensabile dell’haghioterapia. “Noi cristiani spesso siamo poco consapevoli che abbiamo uno strumento prezioso, la preghiera, ma a volte andiamo a cercare fuori altre strade , esempio le new age, altre pratiche, e non capiamo che non tutto ciò che ci fa sentire bene, non ci fa bene.

A volte si prendono strade che ci causano malattie spirituali, di cui ignoriamo le origini.Invece per noi cristiani è la preghiera , che aiuta il nostro percorso terapeutico, ma non la preghiera intesa come lista della spesa, cioè come elenco di cose da richiedere a Dio, ma una preghiera autentica, che molti cristiani però non conoscono”.

Di qua il suggerimento …se la preghiera non funziona, cambia la preghiera.

A conclusione di questo dibattito interessante sulla meditazione, una testimonianza, quella di Patrizia, assistente di volo , cattolica ma con un’idea molto fumosa ed errata di Dio, un’adolescenza vissuta con un senso di disadattamento, dovuta ad un trauma infantile che non l’aveva mai abbandonata. Nel 2006 l’incontro casuale con il Prof. Mons. Tomislav Ivantié ,fondatore dell’Haghioterapia, professore di Teologia Fondamentale e Filosofia Teoretica, già preside della Facoltà di Teologia e rettore dell’Università di Zagabria che ha insegnato a guarire dalle ferite attraverso una meditazione quotidiana

(preghiera del mattino e della sera).

Dunque una visione nuova, anzi reinterpretazione della preghiera quella contenuta nell’Haghioterapia, strumento che per essere applicato insieme al sostegno ,al dialogo, all’ insegnamento, ai consigli, alla Parola di Dio( per i credenti) hanno bisogno dell’ausilio di Haghioassistenti che attraverso seminari o individualmente si rivolgono a giovani, genitori, coniugi, manager per guarire quel male dell’anima.

Marcella Squeo

La dottoressa Marcella Stella Squeo è laureata in Giurisprudenza è una giornalista pubblicista e si occupa di cultura, spettacolo, musica e di beneficienza e volontariato facendo parte di diverse associazioni di settore.