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E anche quest’ anno si è conclusa la Settimana Santa della Musica, alias la 73esima edizione del

Festival di Sanremo e, se già a due giorni dalla fine sembra che nessuno ne parli più, in realtà il fenomeno Sanremo resta nell’aria. Infatti Sanremo finisce ma le sue particelle si distribuiscono e rimangono nell’etere per tutto l’anno.

Quest’anno poi è stato un vero e proprio Varietà dove la Canzone si è mischiata a temi sociali, politici, isterismi giovanili. Ma è proprio stato il Varietà che ha mantenuto desta l’attenzione, confermando Amadeus campione di ascolti, tanto è vero che nella finalissima della 73 edizione ha conquistato 12 milioni 256 mila spettatori, pari al 66% di Share.

E quindi anche questa volta, il Festival si è concluso in gloria.

A contribuire a tale successo tutte le parti coinvolte: Amadeus, Fiorello, le Canzoni, gli Show, i

vestiti delle Co-conduttrici, i fiori , le foto strappate dei politici .

Ma soprattutto il pubblico che essendosene completamente dimenticato per tutti gli anni novanta con il declino della musica italiana, si è riappropriato del nostro Festival guardandolo, commentandolo, discutendolo e restituendogli gli antichi allori.

Un spettacolo, quindi, quello di Sanremo, dove il tema Canzone ha fatto da regina, tutti gli altri da Corte.

A cominciare dai monologhi delle affiancatrici dei due Presentatori luccicosi.

Lasciamo perdere quello della Ferragni stile adolescente Io ce la farò.

Ma degno di attenzione quello della giornalista Belva, Francesca Fagnani, che ha dedicato il suo monologo al carcere minorile di Nisida, attaccando lo Stato “la scuola dovrebbe garantire pari opportunità almeno ai più giovani e lo Stato dovrebbe essere più sexi dell’illegalità”.

Con lo stesso stile asciutto e ironico di quando fa le interviste nella trasmissione su Rai2, ha dedicato il suo monologo ai ragazzi del carcere minorile di Nisida, il carcere in provincia di Napoli, noto per la vita particolarmente dura. Il monologo è cominciato alle 23, 30, ma sarebbe potuto cominciare anche prima, vista l’importanza dello stesso, per coinvolgere un pubblico più vasto. «Vogliamo che la gente sappia che non siamo animali, non siamo bestie, non siamo killer per sempre, vogliamo che la gente ci conosca», ha detto citando i minori reclusi. La Fagnani ha letto qualche frase detta proprio dai ragazzi. «Io mi pensavo che la felicità si comprava» dottoré . Hanno 15-18 anni. Sguardi sfidanti. La giornalista li ha intervistati e tutti loro hanno detto che se avessero potuto, sarebbero andati a scuola. Fagnani ha puntato il dito contro le Istituzioni, contro la povertà educativa La scuola dovrebbe garantire pari opportunità per l’appunto.

Una smossa ai vertici, quello della Belva, perché si sa la vita in carcere  è particolarmente dura ed a parte i problemi legati all’endemico sovraffollamento e alla mancanza di fondi per garantire ai carcerati una detenzione più a misura d’uomo, sono lo stato di detenzione in sé, la privazione delle libertà personali, l’insolita e del tutto innaturale promiscuità che non aiutano alla rieducazione dei giovani …..

Non da meno poi i monologhi a seguire di Paola Egonu “l’Italia è un paese razzista”, e quello di Chiara Francini sulla mancata Maternità

E poco importa se queste osservazioni profonde siano stati fatte da signore ben vestite che magari tra qualche tempo rivedremo nei gossip a cena con Enrico Mentana o sull’attico mozzafiato a City Life ( il quartiere più prestigioso di Milano), come commenterebbero sarcasticamente i lettori più snob.

Fa niente ma almeno all’ascoltatore più attento del pubblico qualche messaggio è arrivato e prende atto che Sanremo è qualcosa in più dei fiori e delle canzoni.

A parte i fiori, monologhi e musica è la partecipazione dei più grandi e dei boomer , che Amadeus ha riportato in auge che hanno conferito a questo Festival un’aria di famiglia, di educazione direi, di ossequio agli anziani. Bene qualcuno ha ridicolizzato questa promiscua partecipazione di età, ma Amadeus è rispettoso. Ne vogliamo fare una colpa al direttore artistico se non ha trascurato di invitare Vanoni, Gino Paoli, i Cugini di Campagna. Ama è Educato e porta rispetto agli over 60 e 70, ma soprattutto rende degna una manifestazione canora a quei personaggi che lo hanno creato il Festival e a quegli spettatori non più giovanissimi che erano il pubblico di allora.

Il duetto tra Sangiovanni e Morandi per dirne una : 59 anni di differenza tra i due. Morandi 1944 e Sangiovanni 2003. Eppure, sul palco del Festival di Sanremo le vibrazioni sono le stesse. I due hanno duettato sulle note di “Fatti (ri)mandare dalla mamma”, una versione moderna della celebre canzone di Morandi , che ha da poco festeggiato ben 60 anni.

Ed è stata una meraviglia nostalgica per i baby boomer, i Gen X, Gen Y, Millenials.

Infine, ma non ultimo un pensiero a Fiorello: la sua sagacia, la sua intelligenza.

Solo un genio può sdrammattizzare un episodio increscioso, quello di Blanco, in cui un ragazzino capriccioso sul palco ha buttato all’aria i fiori di Sanremo e poi si è giustificato non sentivo e mi sono divertito a tirare calci.

E Fiorello di rimando fa diventare un tormentone l’espressione Non sento mo ti prendo a calci. Chapeau Fiorello!

E le canzoni? In tutta onestà se lo scopo di Sanremo è far conoscere le canzoni dei giovani aldilà dei social, bene ci riesce. E se Tananai l’anno scorso arrivava ultimo ma già dalle ore successive la sua canzone si sentiva ovunque, quest’anno entra in gara con una canzone davvero forte, allora Sanremo coglie nel segno.

Amadeus sa fiutare il vento per quanto riguarda il fronte musicale del Festival, e non solo, confermando un ottimo gusto per quanto concerne la qualità delle canzoni, oltre al merito di aver riportato all’Ariston big della musica italiana in gara e non solo come ospiti.

Dunque un successo questo Festival in barba a chi ce lo snobba.

In fondo solo una settimana di leggerezza e non solo, in alternativa a tanti talk show impegnati che imperversano tutto l’anno sugli schermi televisivi.

E poi ,Sanremo è uno dei grandi monumenti dell’italianità e va protetto come il Parmigiano Reggiano, il Barolo, il Colosseo, Fellini, Sophia Loren e i dialetti.

Amen Sanremo e arrivederci alla 74esima edizione .

Marcella Squeo

La dottoressa Marcella Stella Squeo è laureata in Giurisprudenza è una giornalista pubblicista e si occupa di cultura, spettacolo, musica e di beneficienza e volontariato facendo parte di diverse associazioni di settore.