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«In sé, un viaggio ad Assisi non sembrerebbe avere nulla di eccezionale, se non fosse per la connotazione spiccatamente religiosa che può evocare: è la città che ha dato i natali a san Francesco e difficilmente la si ricorda solo per le onnipresenti distese di ulivi. Tuttavia, questo viaggio, o Cammino, come ho iniziato a chiamarlo, dalla sua ce l’ha avuta, invece, una particolarità: ho pensato di farlo in un modo speciale. A piedi, un passo alla volta. Sono partito da casa mia e, dopo un percorso lungo circa 450 chilometri, sono arrivato nella città di Assisi»: Francesco Piccolo presenta la sua opera di narrativa di viaggio dal titolo “450 km”, in cui riporta la sua intensa esperienza affrontata quando aveva venticinque anni. Tutto è iniziato nell’inverno del 2003, quando un’idea è balenata nella mente dell’autore: un Cammino a piedi dal suo paese in provincia di Napoli, Cercola, fino ad Assisi; ispirato dal romanzo “Il cammino di Santiago” di Paulo Coelho, ha deciso di provare a superare i suoi limiti e le sue paure. Dopo mesi e mesi di preparazione in palestra, dopo aver chiesto suggerimenti ad amici, parenti e anche a persone che avevano fatto un’esperienza simile prima di lui, dopo aver organizzato i percorsi e la logistica del viaggio, Francesco è partito il 16 agosto del 2004 per la sua emozionante avventura. Egli non ama chiamare il suo Cammino un pellegrinaggio, nonostante la figura di San Francesco d’Assisi sia stata il motore che ha alimentato la sua marcia; egli non vuole dare una connotazione esclusivamente religiosa alla sua esperienza perché ha riguardato soprattutto sé stesso e la sua voglia di conoscersi nel profondo. L’opera è composta quindi da parti di diario che l’autore ha scritto nei mesi precedenti al viaggio e durante il Cammino; vi sono inoltre alcuni stralci presi dal diario scritto circa quindici anni dopo, quando Francesco ha ripercorso la sua esperienza e ha cercato di comprendere quanto essa l’abbia cambiato e migliorato come uomo. Egli ha dovuto fare i conti con la solitudine e con i pressanti pensieri che nel silenzio affollavano la sua mente; in questo modo ha dovuto affrontare sé stesso e mettersi a nudo, prendendosi la totale responsabilità delle sue azioni. Ciò che colpisce maggiormente nell’opera è la varietà e l’importanza dei suoi incontri con tante persone che hanno davvero segnato il suo Cammino; incontri veramente unici, come se fossero stati decisi dalla Provvidenza.

Redazione

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