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All’Ospedale Bonomo” di Andria dal 1 gennaio ad oggi, presso l’Unità Operativa Complessa di Cardiologia (U.O.C.), diretta dal dottore Francesco Bartolomucci, sono state eseguite 380 procedure di impiantistica tra pacemaker e defibrillatori. Da giugno è iniziata, invece, l’attività di elettrofisiologia e sono state effettuate ad oggi circa 40 ablazioni, con l’obiettivo in primis di migliorare la qualità di vita dei pazienti e di ridurre la mobilità verso altre ASL.

Di questi traguardi e di altri temi scientifici riguardanti l’ecocardiografia di 2 livello, l’attualità in ambito emodinamico per il trattamento della cardiopatia ischemica e le nuove frontiere nel trattamento delle aritmie ventricolari complesse, oltre ad un ampio spazio dedicato alla Tavi (trattamento percutaneo della valvulopatia aortica), se ne discuterà durante il congresso “CardioBat2022”, che si terrà il 28 e 29 ottobre a Trani a Palazzo San Giorgio e sarà presieduto dal dottore Pio Caso e dal dottore Vincenzo Montemurro. Promosso e organizzato dal Dipartimento Cardiologico e dalla UOC di Cardiologia HUB di Andria, dirette dal dottore Bartolomucci, con la collaborazione della segreteria organizzativa di C.lab Meeting (info 080.5061372) il congresso sarà occasione per fare il punto sulle strategie di prevenzione primaria e secondaria e nel controllo dei fattori di rischio.

Inoltre, tra i momenti più attesi del convegno ci saranno il panel che approfondirà “Il ruolo della genetica nella diagnosi delle cardiomiopatie” tenuto da Gianfranco Sinagra, direttore della Scuola di Specializzazione in Malattie dell’Apparato Cardiovascolare dell’Università di Trieste, e la lectio magistralis del professor Franco Romeo, Professore Ordinario di Cardiologia dell’Università UNICAMILLUS di Roma.

Altro tema fondamentale del congresso sarà “La corotac, prima tecnica di scelta per valutare il paziente con sospetta cardiopatia ischemica” su cui si confronteranno i professori Luca Del Viscovo e Antonello D’Andrea dell’Università di Napoli.

La prontezza nella diagnosi e nel trattamento degli eventi acuti, quali infarto del miocardio e le aritmie ventricolari complesse e le corrette strategie nella gestione del malato cardiovascolare riducono la mortalità e la disabilità. Le malattie cardiovascolari sono la principale causa di morte nel mondo e contribuiscono al continuo aumento dei costi dell’assistenza sanitaria. Oggi si possono definire le patologie croniche a più alto impatto sulla sopravvivenza, sulla qualità di vita e sull’assorbimento di risorse.

Redazione

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