Tempo di lettura: 5 minuti

"Bionutrizione"
Da oggi LSDmagazine annovera tra i propri collaboratori la dottoressa Amelia Sogliano Trentadue esperta di BioNutrizione. Con questo articolo in prossimità dell’estate inizia l’appuntamento mensile. Info:
 www.studiobionutrizione.net

“Chi ha tempo non aspetti tempo”… Quante volte abbiamo sentito pronunciare questa frase? Questo modo di dire viene usato per esortare una persona, che benchè sia nella possibilità di compiere subito un’azione attende sempre e solo l’ultimo minuto per realizzarla. Ma cosa centrerebbe mai con una rubrica di  BioNutrizione? Un minuto, il tempo per leggere il seguito e ve lo spiego. Dal momento che la primavera sembrerebbe finalmente sbocciata e l’estate è ormai alle porte, ovviamente cosa allora si decide di fare ….a maggio? Riflettete, costume, crema snellente …..mettersi a dieta: questo è l’imperativo, il Must, e allora vai con le innumerevoli proposte televisive, ma anche quotidiane. C’è la dieta dei limoni, la dieta della banana, la dieta del minestrone, ma non tralasciamo la dieta delle patate, addirittura delle energie cosmiche, e chi piu’ ne ha piu’ ne metta. Tutto cio’ che leggiamo e ci incuriosisce perché no, forse ne proviamo qualcuna per qualche giorno, nasconde una cruda e banale verità: la dieta, in senso di restrizione calorica e cambiamento delle abitudini alimentari, ossia dell’idea di rinunciare al nostro cornetto e cappuccino mattutino, è uno stress! E non si parla di eustress, cioè quello che stimola il nostro corpo e la nostra psiche a produrre le endorfine, ossia quello che ne deriverebbe da una bella corsa, da una nuotata, o una passeggiata all’aria aperta, ma parliamo di distress, ossia stress in negativo che ci fa stare continuamente in all’erta. Io la vedo come uno stereotipato meccanismo di repressione psicologica, e diciamoci la verità siamo già abbastanza repressi socialmente! J se fossimo infatti liberi dalle costrizioni sociali e da quelle ‘maledette’ S ed XS col ‘cavolo’ che ci metteremmo a dieta! allora cosa si fa? la nostra curiosità sensoriale, devo dire maggiormente rappresentata nell’area femminile, ci dovrebbe spingere a provare nuove ‘soluzioni dietetiche’ in modo da non tralasciare il gusto dei sapori senza per questo dimenticare la salute. Volontariamente ci si ritrova a seguire una dieta se e soltanto se ne siamo costretti, se e solo se intervengono fattori, carenze che si riflettono sulla nostra Salute.

"Bionutrizione"Generalmente ci si rivolge al professionista in campo alimentare quando già si è nella fase cosiddetta di esaurimento, nella PNEI (psiconeuroendocrinoimmunologia) sarebbe quando l’ormone propriamente dello stress, il cortisolo, è completamente sfasato; la manifestazione piu’ evidente di tale sfasamento è nell’accumulo di adive a livello adominale e sul viso: allora siamo totalmente esauriti! Presa coscienza di cio’, magari l’aiutino lo ha fornito il coscienzioso medico di famiglia e i valori delle analisi ematochimiche, con una glicemia ballerina, un colesterolo cattivo ma veramente cattivo, un sospetto di steatosi epatica anche se si è astemi, o un ciclo ormonale breve e acne sul viso a go go…allora inizia la torturosa fissazione del tutto e subito. All’improvviso quel rantolo nel fare le scale o i bottoni della camicia che piangono ci saltano addosso in tutta la loro pietosa tristezza ma comunque: non mangio verdure, non mi piacciono i legumi, il pesce ha le spine e non ho tempo per pulirlo, non bevo molta acqua, e sicuro le tisane non mi piaceranno. Complimenti, per i miracoli ci stiamo attrezzando ma nel frattempo? vediamo un po’…vi propongo questo: dimagrire secondo natura, senza regole fisse e costrizioni, seguendo i ritmi del nostro organismo, quello ancestrale non l’adattato. Se andiamo a ritroso nel tempo vediamo che l’uomo in quanto tale ha una sua alimentazione, ben precisa, a cui si è adattato in migliaglia di anni; oggi questa è diventata carente di principi nutritivi, si è allargato lo spazio per gli energetici (basta vedere il numero sempre crescente di bambini obesi) ma diminuito lo spazio per i minerali anche quelli detti traccia e le vitamine be’ meglio non pensarci. Il punto non è mangiare meno, ma mangiare meglio. Non vale piu’ l’idea del digiuno ne’ tanto meno i D.C.A. (disturbi del comportamento alimentare) che sono piu’ un dilemma psicologico che alimentare; il punto è mangiare meglio. Capisco che inizialmente sara’ dura abbandonare le cattive abitudini tipo saltare la colazione perché c’è il rituale con i colleghi, e si carica invece a cena, rinunciare a pizze panzerotti e bomboloni, ma tempo un mese ci si rende conto di avere avuto le papille gustative addormentate, una lingua spesso bianca ed edematosa assuefatta a sapori costruiti artificialmente. Si dimagrisce in modo sano, conquistando l’obiettivo definitivamente, poco alla volta, limitando al minimo lo stress da privazione del’premio cibo’.

"Bionutrizione"Cosa proporvi? L’impresa è ardua. Innanzitutto risoluti e fiduciosi nel risultato, dopo anni di ‘distress’ vi assicuro che un atteggiamento positivo il piu’ sereno possibile semmai sfrondando tutto cio’ che ci infastidisce è necessario per ogni prestazione sportiva o mentale che sia. I cibi sono indicativi, cio’ che conta sono le associazioni e il tempo del consumo degli stessi. Mettiamo momentaneamente da parte tutti quegli alimenti (alto indice glicemico) che ci fanno innalzare bruscamente la glicemia ed altrettanto velocemente ci innescano il senso di fame, diamo libero sfogo agli integrali, pane pasta riso e pane associandoli ad insalate fresche di giorno mentre a sera proteine leggere insieme a verdure cotte la faranno da padroni. Lo zucchero raffinato andrebbe bandito, droga del XX sec. crea dipendenza,oltre che diabete ed obesità, in passato si trovava solo in frutta e verdure, oggi ovunque persino nelle lenticchie. Gli alimenti proposti andrebbero ad essere compatibili anche con i rispettivi gruppi sanguigni, geneticamente diversi, appartenenti ad uomini filogeneticamente diversi nel tempo. Per es. il gruppo A tendenzialmente agricoltore amerà le zuppe ed i cereali mentre il B, cacciatore, prediligerà le carni. …non l’ho detto io! (1) In questi ultimi si è infatti riscontrata una maggiore acidità tissutale, dovuto ad un maggior consumo di proteine di origine animale come latte, uova, formaggio, etc..andando ad aggravare il quadro sintomatico dell’osteoporosi, epidemia silenziosa in aumento anche tra le giovani nell’Occidente. C’è il rimedio ed è quello di affidarsi a qualcuno piu’ competente, oltre che imparare l’uso corretto delle piante officinali ed aiutarsi con le piante medicinali. Come entree anche se la consumo quotidianamente a pranzo e cena vi propongo una preparazione che ho chiamato ‘spring salad’, una ricca insalata altamente nutritiva che riassume quello per cui mi piace scrivere di nutrizione, ossia la ricchezza dei nutrienti e le proprietà ad essi associati, alcuni noti sin dai tempi di Plinio. Ruolo protagonista è svolto dai semi, di girasole, di lino, ma anche di zucca, fonti inesauribili di minerali quali zinco e selenio, coadiuvanti nello svolgere pienamente il lavoro degli enzimi detossificanti. Pensate che 100g di semi di girasole, un piacevole e comodo spuntino, contengono il 50% di vitamine, il 65% di minerali oltre che 50mg di vitE della RDA (quantità media giornaliera che ci raccomandano i capoccioni); il colore verde delle verdure è associato alla presenza di acido folico, importante non solo per le donne in gravidanza, ma in generale per conservare il tono della giovinezza; mais giallo dolce la renderà un’insalata energetica e proponibile anche a coloro che hanno qualche problemino con il frumento; ed ancora gli oli spremuti a freddo di oliva e germe di grano altamente energetici per i grassi e nutritivi per la ricchezza di vitE, detta la vitamina della maternità, per il suo ruolo nel mantenimento dell’embrione sulla parete uterina insieme ai grassi omega-3. La’spring time’è di per se’ un piatto multi-officinale per contrastare i fisiologici processi di invecchiamento e si pone come valida alternativa al ‘dismesso’ panino al prosciutto che rimanderemo al giorno dopo. Chi puo’ mangiarla? Chi sceglie di seguire una dieta naturale? Tutti ma proprio tutti, senza controindicazioni solo tonico e vitalità. A chi non vuol far fatiche il terreno produce ortiche….detto questo, consapevole che forse il minuto promesso vi è diventato doppio vi saluto e vi aspetto alla prossima con un interessante dilemma: “CIOCCOLATO: pregi e difetti, quando, come e dove!”.

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.