Tempo di lettura: 1 minuto

(Adnkronos) – Il via libera definitivo al trasferimento a Israele di oltre 2mila bombe ad è arrivato dall'amministrazione Biden proprio nel giorno in cui sette operatori umanitari, tra i quali un cittadino americano, di World Central Kitchen sono rimasti uccisi in un raid israeliano a Gaza. E' quanto riporta il Washington Post, citando tre fonti informate americane.  Il trasferimento delle armi, la cui autorizzazione è stata rivelata alla fine della scorsa settimana sempre dal Post che sottolineava l'assenza di un annuncio ufficiale, conferma la determinazione di Washington di continuare l'assistenza militare a Israele, nonostante le crescenti tensioni e differenze di posizioni con Tel Aviv in particolare riguardo all'operazione a Rafah, la protezione dei civili e gli aiuti umanitari. Senza contare le dure parole pronunciate da Biden dopo il raid.  Un portavoce del dipartimento di Stato ha confermato che è stato approvato il trasferimento di oltre mille bombe Mk82, di oltre 220 chili, e oltre mille bombe di piccolo diametro e fusibili per bombe Mk80, sulla base di autorizzazioni già concesse dal Congresso. Ed ha precisato che questa approvazione è avvenuta prima del raid di lunedì scorso.  Il Post la scorsa settimana ha riportato che era stato autorizzato anche l'invio di quasi 2mila Mk84, bombe da oltre 900 kg, che la Cnn in passato ha collegato a bombardamenti di massa a Gaza. Il portavoce ha precisato che il governo Usa ha l'autorità di sospendere in ogni momento il pacchetto di armi prima della consegna che non avverrà prima del 2025.  Ma alla domanda sul perché l'amministrazione Biden non abbia almeno messo in pausa il procedimento dopo l'incidente o fino ai risultati dell'inchiesta che Israele ha promesso sul raid, il portavoce non ha risposto.   —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Redazione

Lsd sta per Last smart day, ovvero ultimo giorno intelligente, ultima speranza di una fuga da una cultura ormai completamente omologata, massificata, banalizzata. Il riferimento all'acido lisergico del nostro padre spirituale, Albert Hofmann, non è casuale, anzi tutto parte di lì perché LSDmagazine si propone come cura culturale per menti deviate dalla televisione e dalla pubblicità. Nel concreto il quotidiano diretto da Michele Traversa si offre anzitutto come enorme contenitore dell'espressività di chiunque voglia far sentire la propria opinione o menzionare fatti e notizie al di fuori dei canonici mezzi di comunicazione. Lsd pone la sua attenzione su ciò che solletica l'interesse dei suoi scrittori, indipendente dal fatto che quanto scritto sia popolare o meno, perciò riflette un sentire libero e sincero, assolutamente non vincolato e mosso dalla sola curiosità (o passione) dei suoi collaboratori. In conseguenza di ciò, hanno spazio molteplici interviste condotte a personaggi di sicuro spessore ma che non trovano spazio nei salotti televisivi, recensioni di gruppi musicali, dischi e libri non riconosciuti come best sellers, cronache e resoconti di sport minori, fatti ed iniziative locali che solitamente non hanno il risalto che meritano. Ma Lsd è anche fuga dal quotidiano, i vari resoconti dai luoghi più suggestivi del pianeta rendono il nostro magazine punto di riferimento per odeporici lettori.