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Si chiama Arcangelo Badolati, calabrese di Palmi, giornalista, caposervizio del quotidiano “Gazzetta del Sud”, autore di numerose pubblicazioni sulle devianze criminali e i misteri calabresi frutto di oltre vent’anni di importanti processi celebrati in Calabria. L’ultima sua fatica porta il titolo “Santisti & ‘Ndrine- Narcos, massoni deviati e Killer a contratto”, edito da Luigi Pellegrini editore, giugno 2018. Un libro che risponde pienamente a quello che Giovanni Falcone nella sua attività di Giudice istruttore antimafia andava dicendo: “Il mafioso è un uomo che capisce cos’è il potere che ne conosce il funzionamento, tutti i meccanismi”. Un libro composto di fatti precisi, date, circostanze oscure al cittadino che ne apprende dalla lettura, con sorpresa momenti fin ad ora rimasti senza alcun significato. Sono raccontate circostanze del cosiddetto passaggio epocale della mafia calabrese che flirta da sempre con il potere, la politica e le logge. Avete capito bene. Ci sono pagine in cui viene rappresentata la massoneria, una loggia con affaccio pienamente mafioso. C’è del sangue che scorre in queste pagine da cui l’autore stesso con attenzione ai particolari, fa emergere responsabilità precise e provate. È il caso della strana morte del comandante generale dell’Arma, Enrico Mino che aveva ricevuto anche incarico dal Vaticano di scovare eventuali appartenenze di prelati alla massoneria. Le circostanze relative al nascondiglio in Calabria del super latitante mafioso Matteo Messina Danaro. La Ndrangheta ai veleni. Mafia e ambiente evidenziato dal rapporto dell’Istituto superiore di Sanità redatto nei primi mesi del 2018. Cento quaranta pagine in cui viene messo in luce il possibile nesso di causalità esistente tra la presenza di materiali tossici e l’insorgenza di patologie gravi, anche di tipo tumorale. La ‘ndrangheta legata ai politici da sempre. Padrini indifferentemente comunisti e fascisti, democristiani e socialisti, ponendosi sempre dove conveniva stare per fare soldi. Gli ‘ndranghetisti, pur giocando in borsa e riciclando denaro in tutto il mondo, continuano a rimanere fedeli ai riti e ai simbolismi antichi ispirati ad una setta criminale spagnola – la Garduna – mai esistita frutto della creatività letteraria di una scrittrice tedesca, Irene de Suberwick. Nell’attualità racconta Badolati i Boss sono impegnati nell’utilizzo illegittimo di fondi europei, nella colonizzazione di intere aree del vecchio continente. Addirittura nella gestione del mercato di reperti archeologici (pagina 279) senza perdere di vita il classico traffico mondiale degli stupefacenti in accordo con i cartelli colombiani e messicani. C’è tutto un mondo che viene raccontato dal un giornalista che ha la capacità di andare oltre su una realtà malavitosa poco conosciuta fino a qualche decennio fa. C’è, infine, il capitolo dedicato al coraggio di madri, compagne e sorelle stanche di lutti e tragedie, di piombo, di carcere, di soprusi e vendette. Un libro da leggere perché di qualità. Pagine con un significato estremo : La vita “Maledetta”, non paga.

Oreste Roberto Lanza

 

Oreste Roberto Lanza

Oreste Roberto Lanza è di Francavilla Sul Sinni (Potenza), classe 1964. Giornalista pubblicista è laureato in Giurisprudenza all’Università di Salerno è attivo nel mondo del giornalismo sin dal 1983 collaborando inizialmente con alcune delle testate del suo territorio per poi allargarsi all'intero territorio italiano. Tanti e diversi gli scritti, in vari settori giornalistici, dalla politica, alla cultura allo spettacolo e al sociale in particolare, con un’attenzione peculiare sulla comunità lucana. Ha viaggiato per tutti i 131 borghi lucani conservando tanti e diversi contatti con varie istituzioni: regionali, provinciali e locali. Ha promozionato i prodotti della gastronomia lucana di cui conosce particolarità e non solo.