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Il Natale non è mai Natale senza regali. Ecco che tra tanti pensieri e desideri spunta per qualcuno quello del libro. È l’ultima spiaggia quando non si riesce a trovare qualcosa di vistoso e appariscente. Allora si vira sulle librerie per comprare dei libri, mai “il libro”. Da ottobre scorso è in tutte le librerie un pamphlet, appena settantacinque pagine, di un giovane scrittore salernitano, Luca Maucione dal titolo “Balancìn” edito da Rossini. Non è il solito romanzo, il solito giallo natalizio, il saggio del momento. È un pensiero, uno scritto che fa riflettere, che induce al pensiero nobile, tocca il cuore, le corde della ragione e insieme spinge l’animo a trasformarsi in una lacrima come a voler confermare che la vita non è aspettare che passi la tempesta ma è saper ballare sotto la pioggia. Un racconto in un sogno con una metafora e una leva. Un sogno ambientato nel periodo natalizio che parla di una Balancìn, un’altalena basculante, una giostra per bambini, che nel racconto diventa metafora e al tempo stesso leva di vita.

Luca Maucione

Su questa giostra si incrociano vite differenti dove chi ha una vita migliore può avere la possibilità di agevolare quella con una vita piena di sogni ma poche speranze. Alla fine, però, dice la narratrice Camila: Se sei troppo pesante, troppo attaccato al terreno non potrai mai muoverti e poco riuscirai a fare per l’altro”. C’è un uomo e una donna Andreas, titolare di un importante libreria con oltre tremila libri, e Anais, una ragazza di ventidue anni con un sogno: praticare la libertà. In mezzo c’è un avvenimento che sconvolge la vita di Andreas, gli riduce il tempo del suo vivere facendogli capire di non essere mai stato utile senza tornaconto. Qualcosa deve fare di vero e in poco tempo. Pagine da leggere tutto d’un fiato pieno di emozioni che si susseguono fra i brevi capitoli e all’interno delle pagine stesse. Una morale alta: la necessita di aprire il cuore di fare qualcosa di buono per gli altri mettendo a disposizione tempo e dedizione. Mai credere che le cose siano il nostro fine di vita o l’obiettivo dei nostri sforzi. Allora c’è una missione da compiere verso chi è troppo leggero e non riesce a toccare terra. Se la missione sembra infattibile allora bisogna utilizzare la cosa più preziosa che si ha. Donare un buon libro con una morale essenziale diventa il mezzo giusto per risolvere il problema. Una bella testimonianza da mettere vicino a un presepe simbolo di ritrovato amore e fede.

 

Oreste Roberto Lanza

Oreste Roberto Lanza è di Francavilla Sul Sinni (Potenza), classe 1964. Giornalista pubblicista è laureato in Giurisprudenza all’Università di Salerno è attivo nel mondo del giornalismo sin dal 1983 collaborando inizialmente con alcune delle testate del suo territorio per poi allargarsi all'intero territorio italiano. Tanti e diversi gli scritti, in vari settori giornalistici, dalla politica, alla cultura allo spettacolo e al sociale in particolare, con un’attenzione peculiare sulla comunità lucana. Ha viaggiato per tutti i 131 borghi lucani conservando tanti e diversi contatti con varie istituzioni: regionali, provinciali e locali. Ha promozionato i prodotti della gastronomia lucana di cui conosce particolarità e non solo.