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Si è conclusa di recente, a Firenze, la V edizione del First Playable, rassegna italiana dedicata ai professionisti del settore dei videogame. L’evento ne ha evidenziato la crescita generalizzata registrata nel 2023, eleggendo l’industria videoludica italiana come una delle più floride a livello europeo.

Il settore dei videogame in Italia: una rapida ascesa

L’istantanea della situazione attuale denota, in effetti, una crescita diffusa dell’industria del gaming, sia a livello nazionale che internazionale.

Tuttavia, in Italia, l’incremento del settore sta risultando più rapido che altrove, con un totale di 180 attività coinvolte nel 2023 (che hanno partecipato all’evento insieme a circa 800 operatori del settore) e un aumento del 30% del fatturato complessivo nel 2022, rispetto all’anno precedente. Sempre nel 2022 è cresciuto anche il numero di addetti alle imprese (+50%).

I dati parlano chiaro: l’Italia è diventata uno dei principali poli attrattivi dell’industria videoludica. Con essa aumentano, poi, il numero degli operatori coinvolti, il loro livello di preparazione e il valore economico degli investimenti sul settore, in parte incentivati dalle recenti misure finanziarie introdotte dal Ministero della Cultura e volte a favorire lo sviluppo del settore, la formazione professionale e, soprattutto, il lancio di nuove startup e partnership, in grado di dare vita a progetti di respiro internazionale.

I videogame preferiti dagli italiani

In base alle statistiche, gli italiani si dimostrano sempre più interessati al gaming, soprattutto nella versione online. I videogame di maggior successo restano, come sempre, i survival e gli sparatutto, sottocategorie dei giochi d’azione, che assicurano notevoli esperienze di gioco. Si pensi al famoso Call of Duty, che a pochi giorni dall’ultima edizione, uscita a novembre 2022, ha superato i 25 milioni di giocatori.

Segue quindi la categoria dei casinò e delle scommesse online che ha conosciuto, negli ultimi anni, un notevole aumento del traffico in entrata. A luglio 2023 la spesa degli italiani per questi giochi è stata di 183,5 milioni di euro: un incremento del 14,4% rispetto ai 160,4 milioni spesi a luglio 2022. Dato il reale valore economico delle puntate previste per questa categoria di intrattenimenti, è sempre consigliato accedere esclusivamente a piattaforme certificate per giocare, come ad esempio, Starvegas – di cui è possibile leggere una recensione completa sui siti di settore – dotato di licenza AAMS, certificazione che promuove il gioco responsabile.

Infine, secondo le rilevazioni di First Playable, rientrano nella graduatoria di gradimento anche i cosiddetti P.V.P. (Player Versus Player, ovvero i giochi multigiocatore), come per esempio Counter Strike, dove i giocatori sono suddivisi in due squadre, terroristi e anti-terroristi, e gli R.P.G (Role Playing Game, i giochi di ruolo) come Skyrim e Dragon Age: Origins. Da ultimi, gli intramontabili, solitari.

L’Italia, dunque, incentiva e valorizza il business dei videogiochi, potenziando al massimo la produzione nazionale – che continua in generale a registrare un andamento incerto – in modo da poterla contraddistinguere, in un imminente futuro, come nuova eccellenza del Made in Italy.

Redazione

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