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«Aveva un rapporto complesso con il tempo, di amore e odio dove quest’ultimo spesso prevaleva in quanto su di lui non aveva effetto il placarsi del dolore che il passare del tempo infonde in quasi tutte le altre persone. Subito dopo il diploma non aveva più portato orologi al polso, per lui erano simboli della schiavitù dal tempo»: Cosimo Pedone narra la storia di Claudio e Cesare, mescolando presente e passato, nel romanzo “Fili magici”. La particolarità dell’opera sta nel raccontare la vicenda confondendo i piani temporali e spaziali, e non solo, ma non si può dire di più per non rivelare ciò che sarà fonte di emozionanti colpi di scena. È un romanzo in cui non si può credere a tutto ciò che si legge, perché molto è giocato sul confine tra realtà e immaginazione; persino i personaggi possono indossare delle maschere, e decidere se svelare o no la loro vera identità. Ai due protagonisti maschili si affianca un personaggio femminile affascinante, Lidia, che diverrà la bruciante passione di entrambi; la storia di Claudio apre l’opera: egli è il classico marito e padre soddisfatto, con un buon lavoro e una manciata di fedeli amici, ma in realtà nasconde una scottante verità. Claudio ha infatti una relazione clandestina da ben undici anni, con quella che considera la sua anima gemella – «L’amore complica le vite, anche di persone apparentemente felici. L’amore, quello vero, non va mai via, a volte reinventa le vite, a volte ti segue anche dopo la morte»; e Claudio si trova proprio vicino alla morte: ha la febbre alta da giorni che lo porta a delirare e, nelle pagine in cui sono esposti quei vaneggiamenti, l’autore dissemina briciole di indizi per arrivare poi, nell’epilogo, a svelare il mistero intorno a Claudio e all’altro protagonista, Cesare. Quest’ultimo è uno scrittore solitario; conosciuto con uno pseudonimo, non si è mai fatto vedere da nessuno se non dal suo agente e da pochi amici intimi, perché un forte dolore dovuto a una perdita straziante lo ha fatto rinchiudere in sé stesso. Ci sono dei punti di contatto tra Claudio e Cesare, relativi soprattutto ai loro modi simili di vivere l’amore; e in entrambi, inoltre, c’è il senso della perdita e quello del riscatto: uno di loro, però, non può più far niente per rimediare ai suoi errori mentre l’altro, con estremo coraggio, cercherà di riconquistare un sentimento che per lui aveva significato tutto.

Redazione

Lsd sta per Last smart day, ovvero ultimo giorno intelligente, ultima speranza di una fuga da una cultura ormai completamente omologata, massificata, banalizzata. Il riferimento all'acido lisergico del nostro padre spirituale, Albert Hofmann, non è casuale, anzi tutto parte di lì perché LSDmagazine si propone come cura culturale per menti deviate dalla televisione e dalla pubblicità. Nel concreto il quotidiano diretto da Michele Traversa si offre anzitutto come enorme contenitore dell'espressività di chiunque voglia far sentire la propria opinione o menzionare fatti e notizie al di fuori dei canonici mezzi di comunicazione. Lsd pone la sua attenzione su ciò che solletica l'interesse dei suoi scrittori, indipendente dal fatto che quanto scritto sia popolare o meno, perciò riflette un sentire libero e sincero, assolutamente non vincolato e mosso dalla sola curiosità (o passione) dei suoi collaboratori. In conseguenza di ciò, hanno spazio molteplici interviste condotte a personaggi di sicuro spessore ma che non trovano spazio nei salotti televisivi, recensioni di gruppi musicali, dischi e libri non riconosciuti come best sellers, cronache e resoconti di sport minori, fatti ed iniziative locali che solitamente non hanno il risalto che meritano. Ma Lsd è anche fuga dal quotidiano, i vari resoconti dai luoghi più suggestivi del pianeta rendono il nostro magazine punto di riferimento per odeporici lettori.