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Bouquet of Madness, il famoso podcast true crime condotto da Martina Peloponesi e Federica Frezza, diventa un avvincente spettacolo – con casi inediti che non saranno registrati – che andrà in scena all’Eremo Club di Molfetta il 23 giugno.
I biglietti sono disponibili in esclusiva per 24 ore per gli iscritti Patreon a partire da oggi; le vendite generali apriranno alle 10 di domani, martedì 9 maggio, su Ticketone e Dice.
Nato dall’amicizia tra Martina e FedericaBouquet of Madness ha rapidamente conquistato gli ascoltatori italiani, arrivando in cima alle classifiche dei migliori podcast sulle principali piattaforme di ascoltoBouquet of Madness – per gli amici BOM – parla dei casi di cronaca nera più strani, assurdi e misteriosi in Italia e nel mondo, senza soluzioni ma con tante domande: in ogni puntata Federica Martina ci raccontano due storie con un piacevole venatura di humor nero, portando alla luce le assurdità del comportamento umano. Ad oggi Bouquet of Madness conta numerose puntate, uno spin-off – MiniBom, disponibile in abbonamento solo su Spotify – oltre a una serie di partecipazioni a festival ed eventi tra i quali il Lucca Comics. Il loro modo di raccontare storie e creare tormentoni come il labrador umano, i cialtroni e bello* ha fatto radunare intorno a loro un’agguerritissima fanbase di BOMers che non vede l’ora di poterle incontrare dal vivo.

La prima gemma dell’idea è spuntata con parecchi mesi di anticipo sull’effettiva realizzazione della prima puntata ed era solo un desiderio, una promessa: «Non sarebbe bello avere un progetto insieme?».
Sia Federica che Martina seguono numerosi podcast, e anche la scelta del tema è stata immediata, nonostante le due si approccino al true crime in modo diverso: Martina è metodica e ama immergersi nel buioFederica lo fa da controfobica e la cosa di cui ha più paura al mondo sono i serial killers.
Il titolo della podcast si ispira al monologo della follia di Ofelia nell’Amleto di Shakespeare, in cui viene descritto il Bouquet of Madness: «Vi è senso anche nel suo delirio; pensieri e rimembranze conformi. Dice Laerte, mentre Ofelia illustra i fiori con cui si è adornata i capelli lungo il tragitto verso la follia.»

Redazione

Lsd sta per Last smart day, ovvero ultimo giorno intelligente, ultima speranza di una fuga da una cultura ormai completamente omologata, massificata, banalizzata. Il riferimento all'acido lisergico del nostro padre spirituale, Albert Hofmann, non è casuale, anzi tutto parte di lì perché LSDmagazine si propone come cura culturale per menti deviate dalla televisione e dalla pubblicità. Nel concreto il quotidiano diretto da Michele Traversa si offre anzitutto come enorme contenitore dell'espressività di chiunque voglia far sentire la propria opinione o menzionare fatti e notizie al di fuori dei canonici mezzi di comunicazione. Lsd pone la sua attenzione su ciò che solletica l'interesse dei suoi scrittori, indipendente dal fatto che quanto scritto sia popolare o meno, perciò riflette un sentire libero e sincero, assolutamente non vincolato e mosso dalla sola curiosità (o passione) dei suoi collaboratori. In conseguenza di ciò, hanno spazio molteplici interviste condotte a personaggi di sicuro spessore ma che non trovano spazio nei salotti televisivi, recensioni di gruppi musicali, dischi e libri non riconosciuti come best sellers, cronache e resoconti di sport minori, fatti ed iniziative locali che solitamente non hanno il risalto che meritano. Ma Lsd è anche fuga dal quotidiano, i vari resoconti dai luoghi più suggestivi del pianeta rendono il nostro magazine punto di riferimento per odeporici lettori.