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Anche se il titolo del libro di Thomas Zettera “Il bambino delle capre” potrebbe far pensare ad un romanzo bucolico, le vicende raccontate si riferiscono ad un periodo drammatico della nostra storia, quello del secondo conflitto mondiale e delle deportazioni nei campi di sterminio.
Le vicende raccontate nel libro sono realmente accadute al nonno dell’autore, di nome Osvaldo, che all’epoca viveva in un piccolo paese nell’Appennino marchigiano. Nato in una famiglia molto povera, Osvaldo sin da bambino aveva dovuto lavorare. “Facevo il pastore di capre e salivo sul monte. Pensa che ho iniziato a pascolare le caprette a quattro anni, andavo su dal vecchio sentiero dei Frustichelli, quello che attraversa il bosco fin sulla grande piana, portando a tracolla la sacca di cuoio che conteneva una borraccia e un
tozzo di pane. Appena si arrivava in cima c’era la fattoria del vecchio Luciano, un uomo corpulento e burbero con una barba folta e le guance sempre paonazze: la sua espressione lo faceva sembrare eternamente arrabbiato. Aveva capre, pecore, polli e oche. Io arrivavo la mattina presto, facevo uscire le caprette dalla stalla e le portavo al pascolo fino alla sera poi le riconducevo nel loro ovile” racconta Osvaldo al nipotino, curioso di sapere come avesse trascorso l’infanzia il nonno.

Il tempo passa e Osvaldo diventa un ragazzo che vive la sua prima adolescenza serenamente. “Noi nel nostro ambiente ci sentivamo ancora liberi e lontani dall’ascesa
del regime fascista, dalle sue regole e costrizioni. Il desiderio, che avevo nutrito fin da piccolo, di andar via da queste montagne si era completamente assopito. Quel senso di libertà e di sicurezza che si respirava nella nostra piccola comunità somigliava a una coperta calda che ti avvolge e preserva dalla gelida esaltazione delle ideologie
politiche di quei tempi” spiega il nonno al piccolo Thomas. Improvvisamente però tutto cambia e il giovane Osvaldo si trova coinvolto in una vicenda più grande di lui che lo porterà addirittura fino alla deportazione in un campo di concentramento in Germania.

Il bambino delle capre” è la prima opera letteraria di Thomas Zettera che ha alle spalle un percorso nel settore pubblicitario anche come docente. Parallelamente alla sua carriera pubblicitaria ha espresso la sua passione per l’arte della scrittura anche collaborando come disegnatore di copertine e fumetti per una piccola casa editrice.

Redazione

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