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Le Storie di Irut, pseudonimo di un autore che vuole rimanere anonimo, presenta il romanzo “Percorsi intrecciati e vite parallele”, in cui si racconta la storia di due personaggi che vivranno un forte conflitto interiore, quando il fato deciderà di far convergere i loro cammini esistenziali. John e Marika hanno due vite completamente diverse: lui è uno studente universitario mentre lei è una giovane moglie e madre; entrambi animati da saldi principi morali, mai avrebbero immaginato di deviare il loro percorso per un semplice capriccio del destino. L’autore ci rende partecipi dell’appassionante intrecciarsi di due vite che fino a quel momento scorrevano su due binari paralleli: assistiamo all’evoluzione di un sentimento solo immaginato, vissuto platonicamente nel pensiero ossessivo, nelle scelte più ardite – «John e Marika furono i protagonisti di quel breve momento di vita, interpreti dei propri sogni, dei loro desideri e delle loro emozioni. Entrambi diedero impulso, vitalità, certezza e consapevolezza alle rispettive esistenze intrecciando il loro percorso quotidiano mentre parallelamente le loro emozioni, le loro sofferenze, la determinazione nell’ottenere un obiettivo differivano solcando spazi e mondi a loro divergenti». Tutto accade quando John decide di non andare alla solita messa domenicale nel suo paese ma di spingersi in città: una scelta dettata da un pressante bisogno di cambiamento, come se lui avesse avvertito prima del tempo il desiderio di evolversi, di maturare emotivamente. Non che sia una scelta così rivoluzionaria quella di cambiare il posto in cui seguire la messa, ma per un giovane abitudinario e a suo agio nella routine può essere un cambiamento drastico: è così che John si ritrova di fronte alla chiesa, insicuro della sua decisione, quando lo sguardo magnetico di una donna lo cattura fatalmente. Quei due occhi gli attraversano il cuore, la mente e lo spirito: mentre segue la messa non può che osservare la donna, intenta a coccolare la figlioletta; ella si accorge delle attenzioni del giovane, e non ne sembra contrariata. Sia John che Marika avvertono l’energia che scorre tra di loro, e non si stupiscono quando all’uscita dalla chiesa, mentre si allontanano di spalle, si voltano l’una verso l’altro d’istinto, in simultanea. Sono istanti preziosi, che portano John a voler ancora vedere la donna, e Marika a fantasticare su nuove possibilità; tra i sogni e l’azione c’è però un mare di confusione e di dubbi, che i due protagonisti vivranno fino in fondo, riemergendo trasformati e più consapevoli di loro stessi e di ciò che desiderano.

Redazione

Lsd sta per Last smart day, ovvero ultimo giorno intelligente, ultima speranza di una fuga da una cultura ormai completamente omologata, massificata, banalizzata. Il riferimento all'acido lisergico del nostro padre spirituale, Albert Hofmann, non è casuale, anzi tutto parte di lì perché LSDmagazine si propone come cura culturale per menti deviate dalla televisione e dalla pubblicità. Nel concreto il quotidiano diretto da Michele Traversa si offre anzitutto come enorme contenitore dell'espressività di chiunque voglia far sentire la propria opinione o menzionare fatti e notizie al di fuori dei canonici mezzi di comunicazione. Lsd pone la sua attenzione su ciò che solletica l'interesse dei suoi scrittori, indipendente dal fatto che quanto scritto sia popolare o meno, perciò riflette un sentire libero e sincero, assolutamente non vincolato e mosso dalla sola curiosità (o passione) dei suoi collaboratori. In conseguenza di ciò, hanno spazio molteplici interviste condotte a personaggi di sicuro spessore ma che non trovano spazio nei salotti televisivi, recensioni di gruppi musicali, dischi e libri non riconosciuti come best sellers, cronache e resoconti di sport minori, fatti ed iniziative locali che solitamente non hanno il risalto che meritano. Ma Lsd è anche fuga dal quotidiano, i vari resoconti dai luoghi più suggestivi del pianeta rendono il nostro magazine punto di riferimento per odeporici lettori.