Tempo di lettura: 2 minuti

BCC San Marzano punta sulla parità di genere e aderisce alla Carta “Donne in Banca”, promossa dall’Abi  (Associazione Bancaria Italiana) per sostenere il ruolo delle donne nell’industria bancaria riconoscendo le pari opportunità come risorsa chiave per lo sviluppo, la crescita sostenibile e la creazione di valore in azienda.

La Carta è aperta all’adesione di tutte le imprese bancarie e finanziarie, anche non associate all’ABI, e impegna a valorizzare le proprie politiche aziendali secondo i seguenti principi delle pari opportunità:

  • promuovere un ambiente di lavoro inclusivo e aperto ai valori della diversità, anche di genere;
  • rafforzare le modalità di selezione e sviluppo idonee a promuovere le pari opportunità di genere, in un ambito aziendale orientato ad ogni livello alle pari opportunità di ruolo e parità di trattamento;
  • diffondere la piena ed effettiva partecipazione femminile ad ogni livello aziendale;
  • promuovere la parità di genere anche al di fuori della banca, a beneficio delle comunità di riferimento;
  • realizzare opportune iniziative per indirizzare e valorizzare le proprie politiche aziendali in materia di parità di genere.

Abbiamo aderito con grande entusiasmo alla Carta sulla parità di genere promossa dall’Abi – ha dichiarato il presidente Emanuele di Palma – in linea con la nostra politica di sviluppo e di creazione di valore in banca e nella comunità in cui operiamo. Non si tratta di un’adesione formale ma di un vero e proprio impegno a realizzare iniziative concrete sul tema. La carta dei valori del credito cooperativo riporta nel suo primo articolo “Il Primato e La centralità della persona”, che si adopera per promuovere e valorizzare stabilmente, senza alcun tipo di discriminazione. È questa la nostra mission da sempre, una leva che intendiamo continuare a potenziare nel nostro percorso di crescita”.

Redazione

Lsd sta per Last smart day, ovvero ultimo giorno intelligente, ultima speranza di una fuga da una cultura ormai completamente omologata, massificata, banalizzata. Il riferimento all'acido lisergico del nostro padre spirituale, Albert Hofmann, non è casuale, anzi tutto parte di lì perché LSDmagazine si propone come cura culturale per menti deviate dalla televisione e dalla pubblicità. Nel concreto il quotidiano diretto da Michele Traversa si offre anzitutto come enorme contenitore dell'espressività di chiunque voglia far sentire la propria opinione o menzionare fatti e notizie al di fuori dei canonici mezzi di comunicazione. Lsd pone la sua attenzione su ciò che solletica l'interesse dei suoi scrittori, indipendente dal fatto che quanto scritto sia popolare o meno, perciò riflette un sentire libero e sincero, assolutamente non vincolato e mosso dalla sola curiosità (o passione) dei suoi collaboratori. In conseguenza di ciò, hanno spazio molteplici interviste condotte a personaggi di sicuro spessore ma che non trovano spazio nei salotti televisivi, recensioni di gruppi musicali, dischi e libri non riconosciuti come best sellers, cronache e resoconti di sport minori, fatti ed iniziative locali che solitamente non hanno il risalto che meritano. Ma Lsd è anche fuga dal quotidiano, i vari resoconti dai luoghi più suggestivi del pianeta rendono il nostro magazine punto di riferimento per odeporici lettori.