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L’emergenza sanitaria creata dalla pandemia da Covid-19 ha messo in evidenza i limiti e le criticità dell’intero Sistema sanitario nazionale, ed in particolare ha svelato l’inadeguatezza organizzativa e strutturale della medicina del territorio. Tutto ciò ha reso improrogabile la necessità di tornare ad investire strategicamente sulla sanità e sulla salute dei cittadini ed i miliardi messi a disposizione dal Recovery Fund serviranno a questo scopo, per avviare una profonda ristrutturazione della Medicina Territoriale e dell’intero assetto organizzativo della Sanità Pubblica.

Di tutto questo se ne discuterà a Bari, a Villa Romanazzi Carducci dal 23 al 25 settembre, durante il IX Congresso Nazionale “Pandemie, cronicità e sanità digitale. Quale futuro per la Medicina Generale?”, promosso da ClabMeeting –provider Ecm e organizzato dalla SIICP – Società Italiana Interdisciplinare delle Cure Primarie, con la regia di Vincenzo Contursi, responsabile della Scuola di Alta Formazione SIICP.

Parteciperanno al dibattito tutti i possibili attori del cambiamento: politici, manager del settore sanitario, sindacati, società scientifiche, ordini professionali ed anche esponenti delle diverse realtà sanitarie europee. E non mancheranno ovviamente ampi spazi di approfondimento clinico sui temi più attuali dell’aggiornamento scientifico.

Il 23 settembre, giornata di apertura del congresso, dopo il saluto delle autorità (ore 14:00), a cui parteciperanno  il Presidente della Commissione Sanità e Affari Sociali, Marialucia Lorefice, il Presidente della FNOMCeO, Filippo Anelli, il Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, e il Presidente nazionale della SIICP, Giuseppe Maso, saranno inaugurati i lavori del Forum Next Generation EU, (ore 14.30 – 18.30), che rappresenterà il vero spazio di approfondimento sul Recovery Plan Italiano e la riforma della Sanità Territoriale, con attenzione minuziosa ai 5 nodi strategici del cambiamento post pandemia.

Ci saranno vari punti di vista a confronto tra Medicina Generalepercepita” e Medicina Generale reale”.

Le diverse aspettative circa la riforma del Recovery Plan saranno espresse da Giovanni Gorgoni, Direttore generale Aress Puglia, da Francesco Albergo, Direttore School of Management LUM, e da Vincenzo Contursi, anche Medico di Medicina Generale, specialista in cardiologia e medicina interna.

Il Pnrr – Piano nazionale di  ripresa e resilienza, che prevede l’impiego di 191,5 miliardi di euro ovvero l’ammontare massimo che l’Italia può richiedere nell’ambito del NGEU, si articola in sei missioni e tra queste, la Missione 6, a cui vengono assegnati in totale 20,23 miliardi, è quella dedicata alla sanità e si articola in due componenti principali:

  • il potenziamento dell’assistenza territoriale tramite la creazione di nuove strutture (Ospedali di Comunità e Case della Comunità) e rafforzamento dell’assistenza domiciliare;
  • digitalizzazione e sviluppo della telemedicina, il rafforzamento del capitale umano del SSN, il potenziamento della ricerca e della formazione.

“La speranza è che il Pnrr per la Medicina Generale non si riduca ad un mero investimento strutturale, per le Case e gli Ospedali di Comunità – commenta il dott. Vincenzo Contursi  – ma che abbia il potenziale umano e professionale al centro della sua visione ovvero Specializzazione Accademica in Medicina Generale, diagnostica di primo livello, incentivi per gli standard di qualità e gli esiti clinici”.

Il processo di sviluppo del SSN programmato e finanziato dal PNRR richiede quindi numerose nuove competenze professionali e gestionali: nuovi setting assistenziali; nuovi processi erogativi (medicina di iniziativa, centrali di transitional care, case management); un sistematico processo di digitalizzazione dei servizi e quindi di trasformazione delle loro caratteristiche; uso sistematico dei big data per scopi clinici, gestionali e di programmazione.

Durante la sessione si confronteranno in merito a questi nuovi assetti organizzativi della Sanità Territoriale anche le diverse posizioni assunte dalle più importanti rappresentanze sindacali della categoria dei Medici di Famiglia:  Nicola Calabrese, Fimmg (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale); Andrea Filippi, Cgil Medici; Ludovico Abbaticchio, SMI (Sindacato medici italiani); Giovanni Sportelli, Snami (Sindacato nazionale autonomo medici italiani); Antonio Di Malta, Consorzio Sanità Co.S.

Riformare la Medicina Generale e l’intero comparto delle Cure Primarie rappresenta un obiettivo imprescindibile per investire sulla salute dei cittadini e rilanciare in Italia il ruolo del MMG, in quanto figura professionale strategica e indispensabile per realizzare un SSN equo, accessibile, efficiente, efficace e resiliente, ma al tempo stesso economicamente sostenibile.

Redazione

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