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Salvaguardare le unicità e l’enorme varietà vinicola del nostro paese è da sempre una delle priorità nella strategia e nella filosofia aziendale di Signorvino. L’enocatena veronese ha infatti da sempre sostenuto progetti dedicati alla tutela del territorio.

Con questo intento prende avvio oggi il progetto “Adotta un alberello” realizzato grazie alla collaborazione con Cantine Paololeo, azienda che inizia il suo viaggio nel Salento 30 anni fa e che sente da subito la necessità di essere un sostegno per il territorio e per la sua collettività, valori che sono stati presupposto e impulso per la nascita e lo sviluppo dello straordinario successo del primitivo e del negroamaro.

Il progetto è partito lo scorso 26 luglio con la vendita del 11, in esclusiva negli store Signorvino presenti in tutta Italia, vino nato appunto con l’obiettivo di salvaguardare l’alberello pugliese, simbolo di una viticoltura millenaria. Dorsorosso è stato presentato da Paololeo a Vinitaly 2017 ed è proprio qui che Signorvino conosce il progetto e lo sostiene, adottando un intero filare. “Signorvino ha capito da subito l’importanza del progetto, intervenendo dapprima come sostenitore. Oggi siamo orgogliosi di poter contribuire anche tramite i nostri mezzi alla promozione dell’alberello pugliese e del territorio salentino, perla italiana che a livello vinicolo ha ancora molto da raccontare. Essere vicini ai produttori e supportare le operazioni di tutela del territorio è uno dei nostri primi obiettivi” commenta Luca Pizzighella, Brand Manager Signorvino.

Adotta un alberello: Il Progetto

Le bottiglie di Dorsorosso presenti negli store di Signorvino saranno corredate da collarini contenenti le istruzioni relative all’adozione ed un codice univoco. Una volta acquistata la bottiglia, il cliente dovrà strappare l’etichetta ed inquadrare il QR Code del sito www.dorsorosso.it. Inserendo il suo codice potrà scegliere l’alberello da adottare compilando l’iscrizione con i suoi dati personali. Il cliente potrà poi ricevere a casa il suo attestato di adozione.

Il rapporto con la cantina sarà diretto, costante: ogni cliente riceverà aggiornamenti sul suo alberello, sulle lavorazioni e sulla stagione, per potersi sentire davvero parte di una squadra di vignaioli. Inoltre riceverà uno sconto per poter visitare la cantina e controllare il proprio alberello per un wine tour d’eccellenza.

Secondo Paolo Leo delle Cantine Paololeo “è importante continuare a portare turisti e visitatori nel Salento, il bellissimo territorio compreso tra l’Adriatico e lo Ionio, parte terminale del “tacco” dello stivale che l’Italia forma nel Mar Mediterraneo, con la sua storia e cultura e bellissimi paesaggi naturali e rurali, costellati da vigne ed uliveti. È proprio qui che si incontrano gli “alberelli”, vigneti antichi e suggestivi, che approfittano del sole caldo per germogliare e allo stesso tempo rinfrescano il terreno con l’ombra delle loro foglie. Si tratta di un metodo che sta scomparendo: l’estirpo degli alberelli è un disastro culturale ed ecologico, essi sono unici per le caratteristiche del grappolo e dell’acino ma anche per la qualità del gusto e del colore che riescono a trasmettere ai vini”.

Il vino

Negroamaro IGP Puglia.

Coltivazione: Vigneti vecchi allevati ad alberello tipico salentino; la pianta viene mantenuta sempre di piccole dimensioni, 40-60 cm da terra, in questo modo la vite sfrutta in modo ottimale le risorse disponibili nel terreno, sia idriche che nutritive. poche gemme sulla pianta, da 6 a 8, per garantire una produzione di qualità.

Vinificazione: La vendemmia viene effettuata manualmente alle prime ore dell’alba. Il liquido è lasciato macerare a contatto con le bucce per 12/15 giorni, dopo frequenti rimontaggi avviene la pressatura soffice. Fermentazione termocontrollata a 25°C.

Affinamento: 3 mesi in acciaio, 18 mesi in Tonneaux di quercia francese e americana e 3 mesi in bottiglia.

Robusto e deciso il Dorsorosso si concede a piatti di ricca struttura, legati alla tradizione Salentina, come primi piatti al forno e ragù a lenta cottura, ottimo anche su piatti come orecchiette alle cime di rapa o fave e cicorie con crostini fritti; le migliori braci di carne valorizzano la struttura del vino e abbinato con salumi e formaggi diventa un ospite di grande compagnia.

 Foto di Luca Pizzighella

Redazione

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