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Conservare la memoria della Shoah e trasmetterla alle generazioni future rappresenta una responsabilità cruciale per l’intera umanità. La Shoah non costituisce solo una tragedia storica, ma simboleggia un monito eterno sulle conseguenze dell’odio, dell’intolleranza e della mancanza di compassione.

È fondamentale preservare la testimonianza di questa terribile tragedia affinché il mondo non dimentichi la sofferenza inflitta e le conseguenze disastrose dell’indifferenza e della discriminazione e Conservare la memoria significa anche onorare le vite perdute e trasmettere il loro eredità di resilienza e speranza.

Ogni testimonianza, ogni documento e ogni opera d’arte creati in risposta all’orrore della Shoah è un grido immortale contro l’ingiustizia e una testimonianza della forza umana di fronte all’oscurità. Questo è quello che è accaduto ieri sera in occasione del concerto-evento “Conservare la Memoria”, organizzato dal Conservatorio di Bari in occasione del Giorno della Memoria e si è rivelato un evento straordinario, che ha riempito l’auditorium Nino Rota con un sold-out senza precedenti, (sono rimaste più di duecento persone fuori) dimostrandosi un’occasione di straordinaria importanza artistica e storica. La serata è stata presentata dal giornalista Giuliano Foschini mentre il Maestro d’orchestra Francesco Lotoro ha coordinato una serata che ha coinvolto studenti e docenti del conservatorio, insieme ad esperti artisti del repertorio musicale concentrazionario, celebrando le produzioni musicali composte in condizioni estreme nei campi di prigionia e sterminio, in un segno di memoria e riflessione.

Il concerto ha offerto non solo la meravigliosa esecuzione di tre partiture in prima assoluta mondiale, ma ha anche celebrato l’eredità di due violini particolarmente significativi. Il violino “Hillenbrand” di Auschwitz e, in anteprima assoluta, il violino appena restaurato del musicista prigioniero di guerra Cesare Savino, tessendo un legame tangibile tra il passato e il presente. L’esibizione ha permesso una profonda connessione con la storia, portando alla luce il valore unico della musica quale veicolo di resilienza e testimonianza umana.

Tra le esibizioni, come dicevamo, c’era “L’Assedio dei Sogni” di Raul Maccari con al pianoforte Giulio Mareschi, “Le crucifié” di Aleksander Kulisiewicz eseguita dal baritono Angelo De Leonardis e all’organo da Francesco Lotoro, e “Nostalgica prigionia” di Cesare Savino eseguita dal quartetto d’archi composto da Fabrizio Signorile (utilizzando il violino restaurato di Savino in prima assoluta), Giovanni Zonno (con il violino di Auschwitz), Francesca Fiume alla viola e Natalia Dell’Olio al violoncello. Ognuna di queste esibizioni è stata un tributo toccante alla forza umana, alla perseveranza e alla speranza, incarnate nella musica creata in circostanze estreme.

Inoltre, l’evento ha mostrato pellicole e audio originali provenienti dai campi di concentramento, offrendo una prospettiva multisensoriale e ricca di significato.

L’evento “Conservare la Memoria” al Conservatorio di Bari si è distinto come un’esperienza di straordinaria importanza umana e culturale, sottolineando il potere senza tempo della musica di unire il passato e il presente, conservando un patrimonio di memoria vivida e mantenendo viva la sterminata bacheca dei diritti dell’uomo. Un’occasione unica che rimarrà impressa nei cuori e nelle menti di coloro che hanno avuto la fortuna di parteciparvi. Al termine dell’esibizione per i saluti e i ringraziamenti finali sono saliti sul palco il presidente del Conservatorio Fabio Diomede, il direttore Corrado Roselli, l’assessore Paola Romano e Rocco De Franchi capo della comunicazione istituzionale della regione Puglia  e tutti i musicisti che hanno reso incredibile una serata mantenendo sempre vivo il ricordo alle generazioni future.

Foto di Eleonora Gagliano Candela (riproduzione riservata)

 

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.