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Da Carmen Trigiante, nuova collaboratrice di LSDmagazine arrivano una serie di articoli sulle donne e la loro arte del nostro territorio, la Puglia. “Ho visto donne munite di una forza sovrumana compiere imprese straordinarie all’alba di freddi mattini d’inverno, nelle ore più calde di torridi pomeriggi d’estate, nelle solitarie notti gelate o bollenti, senza mai sbuffare, lamentarsi, crollare. Caricare e scaricare furgoni, auto vecchie e malmesse, montare e smontare stand di una complessità e bellezza inimmaginabile, e mai stancarsi di produrre in loco le loro meraviglie artistiche. Sono artiste di strada, donne artigiane, musiciste e pittrici che vivono da nomadi, scrittrici e cantastorie che recuperano antiche tradizioni, cogliendo dalla vita, che non le ricompensa come dovrebbe, gli spunti della loro creatività. Un mondo vero e pieno di carisma, fatto di donne straordinarie. Tutte con storie emozionanti. Tutte con un coraggio da leoni. A loro è dedicata questa rubrica.”
Questo volta noi di LSDmagazine abbiamo scelto di dedicare il nostro spazio ad un’artista, direi, davvero scintillante…
Si tratta di Annamaria Perdonò, stilista di gioielli, il cui stand è tutto un luccicare di deliziosi bijoux realizzati a mano con perline e Swarovski. Quasi cinquant’anni, Annamaria, frizzante come una ragazzina, non si stanca di girare l’Italia con suo marito Dino, compagno di una vita e di una passione inesauribile: quella per le perline.
“Quando e come sia nata la passione delle perline non lo saprei dire”, ci confessa ridendo Annamaria, “Ma so bene che quando ci si lascia prendere da essa non se ne esce più! Io aggiungere la “perlinite” tra le malattie più difficili da guarire… In fondo una gran bella malattia!”
Annamaria ci spiega che i suoi primi ricordi risalgono ai tempi in cui giocava con ago e filo, sognando di fare alla mamma un braccialetto, per regalo… il più bello che avesse mai ricevuto. Crescendo, le perline sono state riposte nel dimenticatoio, ma per fortuna non ci sono rimaste a lungo..
“Sono passati ormai parecchi anni dal giorno in cui conobbi una ragazza Pachistana che era ricoverata con me, ma con problemi più seri dei miei. Era un periodo difficile, ma vedere il suo bonsai fatto tutto di perline mi diede uno stimolo nuovo e improvviso… Ad oggi le mie perline sono il mio rifugio, il mio momento di relax durante la giornata, il pensiero fisso che ho nella testa ogni volta che immagino un progetto da realizzare o smanio per terminare una creazione già iniziata. Quando mi rintano tra decine di contenitori di perle di ogni forma e colore, tra i fili metallici di diversi spessori, cavetti d’acciaio, le mie mani seguono il filo dei miei pensieri e ne esce qualcosa che mi dà tanta soddisfazione.”
Così questa donna piena di grinta non si stanca mai di creare bijoux meravigliosi, sfidando il freddo invernale, il caldo estivo, e talvolta anche l’invadenza di chi non vuol dare la giusta importanza al lavoro svolto ed al tempo impiegato e… chiede lo sconto!
“Questo è un problema per noi artigiani ed artisti… i nostri prezzi di vendita sono già bassi per la quantità di tempo e dedizione spesa. Così un giorno ho scritto un post nel gruppo dell’associazione di artigiani di cui sono presidente (Creare con stile). Quel post, diventato un po’ il nostro manifesto, oggi viene esposto ad ogni stand durante gli eventi, ed a sorpresa attira perfino il sorriso del pubblico… Ebbene recita così:
Oggi voglio fare due appelli… Per prima cosa mi rivolgo a tutti coloro che vogliono acquistare lavori artigianali fatti da creativi e, quando chiedono il prezzo, sperano di sentirsi dire che costa 10 euro: sapete quanto tempo e quanto studio ci sono dietro la realizzazione di una creazione fatta a mano, e quanto costano i materiali per realizzarla? Se invece pensate che l’oggetto valga così poco, quindi di scarsa qualità, allora perché lo volete comprare? Se andate dal panettiere chiedete lo sconto?!
Il secondo appello è per i creativi/e: non svilite il frutto del vostro ingegno, non vendete a due soldi il vostro talento, date un giusto valore alle vostre creazioni, perché “fatto a mano” non vuol dire "costa poco”.