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"Nesli"Dal rap e sempre più verso il pop, il viaggio in musica di Nesli prosegue con dodici nuove canzoni raccolte in un album in uscita domani. Francesco Tarducci, indicato spesso anche come il «lato buono» del rap italiano, in contrapposizione con il fratello Fabrizio, in arte Fabri Fibra e da sempre alle prese con tutt’altro tipo di testi, torna in scena con Nesliving Vol.3 – Voglio, concentrato di brani che strizzano l’occhio al pop d’autore.

«Ogni disco è un passaggio in più di un percorso che ho intrapreso da tempo – racconta Nesli -. Qualcuno mi critica e mi chiede di tornare com’ero ai tempo di Ego (album del 2003, ndr), ma paradossalmente quell’album non se l’era filato nessuno. Passando dal rap al pop non è facile trovare dei produttori che capiscano veramente l’artista che si trovano di fronte, perchè si ragiona spesso per stampini precostituiti che vengono applicati di volta in volta. A me è andata bene perchè ho trovato qualcuno che ha voluto rischiare».

Il lavoro da studio al completo è stato anticipato dal singolo Ti sposero», che però, assicura lui, non annuncia nessun cambiamento imminente nella sua vita personale. «Oggi nelle canzoni pop si parla di sentimenti in modo smielato oppure non se ne parla per paura. Io ho provato a raccontare un sentimento visto dall’esterno. È un brano che può significare anche l’intenzione di voler sposare un ideale o una causa».

Nato quasi interamente in viaggio, tra una tappa e l’altra dello scorso lunghissimo tour e durante una serie di spostamenti personali, Nesliving Vol.3 è anche l’album che il suo autore definisce come il terzo ed ultimo capitolo di una sorta di testamento musicale. «Capita spesso che i dischi siano delle fotografie di un momento, mentre in questo caso si tratta di un vero e proprio film». Come era lecito aspettarsi, la direzione musicale intrapresa dal rapper di Senigallia con il pallino del pop ha sollevato qualche perplessità da parte di alcuni puristi del genere hip hop, preso in contropiede dalle scelte artistiche degli ultimi tempi. «Qualcuno – commenta il più giovane dei fratelli Tarducci – ha anche creato il termine di anti-fan che in realtà credo sbagliato. Mi lusinga invece il fatto che ci sia qualcuno che abbia vissuto così intensamente alcune mie vecchie canzoni, perchè mi accorgo di aver creato dei legami quasi familiari. Quest’album però è nato dalla voglia di cambiare se stessi e il mondo che ci circonda».

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.