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"ThomasIl Centre international d’art et du paysage de l’île de Vassivière è felice di annunciare la prima mostra personale in Francia dell’artista inglese, che vive a Los Angeles, Thomas Houseago, What Went Down, a cura di Chiara Parisi, che sarà aperta al pubblico dal 3 luglio al 23 ottobre 2011. Thomas Houseago, con le sue sculture monumentali e antropomorfe, invade l’edificio di Aldo Rossi sull’île de Vassivière e il bosco di sculture. Colpito dal paesaggio, l’artista spinge il suo lavoro per il Centro d’arte al di là dei suoi abituali limiti e approda sull’Isola dei serpenti, normalmente inaccessibile. Così, Large Lamp I (Snake Island) (2011), si eleva di quattro metri al di sopra della superficie dell’isola, offrendosi alla contemplazione di chi naviga sul lago. Secondo una leggenda, l’isola fu popolata dai rettili fuggiti a
seguito dell’inondazione del borgo di Vassivière, negli anni Cinquanta, da cui nacque il lago. Quest’opera, con la sua luce, fa da contrappunto al faro, situato sull’isola principale, sede del Centro d’arte, dove l’artista colloca un altro totem luminoso dal titolo Large Lamp II (Tower) (2011), creando un collegamento tra i due luoghi.
Nel prato, che circonda il Centro d’arte, Lying figure (Mother Father) (2011), con il suo corpo ricorda le opere di Gauguin riposa poggiato mollemente sul ventre. La scultura trasmette un’impressione di serenità, se non fosse per l’assenza della testa. Riposa direttamente a terra e il suo aspetto sembra rinviare alla terra, per la scelta del bronzo dalla patina scura che evoca il carbone. Nel bosco di sculture, Rattlesnake figure (2011) in origine una sequoia scolpita dall’artista fusa successivamente in alluminio. Questo totem sul motivo del “serpente a sonagli” (Rattlesnake) ritrova il suo luogo di partenza e nello stesso tempo riflette la natura e lo spazio in cui è immerso. La posizione eretta dell’opera e la fragilità che porta dentro di sé, evoca il titolo della mostra, What Went Down (ciò che è caduto). Questo diventa un modo per l’artista di ridare vita alla tradizione della scultura monumentale, ricollegandola allo stesso tempo alla terra e all’origine. Deambulando nel mezzo delle opere disseminate all’esterno, il visitatore comincia a cogliere i molteplici
riferimenti che Thomas Houseago accumula e ci restituisce. Le sue sculture producono un nuovo dialogo tra l’arte contemporanea e i suoi precedenti storici attingendo riferimenti visivi da fonti disparate che l’artista condensa attraverso l’ottica del XXI secolo, creando una fusione con il rock n’ roll, la fantascienza e il fumetto. Questa moltiplicazione rizomatica di riferimenti accentua il suo rapporto tra l’architettura postmoderna e il paesaggio artificiale di Vassivière. Ispirandosi alla musica rock, ai cartoni animati giapponesi e al cinema, Thomas Houseago dissecca l’arte moderna e la fonde con la cultura pop, aprendo la via a un nuovo campo dell’arte contemporanea.
Nella navata, la prima sala del Centro d’arte, Plaster Gate I (2011), Head (Black Hill I) (2010), o ancora Wood Head (2011), appaiono mostruose, ma vulnerabili, aggressive, ma allo stesso tempo benevole. Cyclops N°1 (2009) e Pile II (2010), rivelano i segni fisici della loro creazione, con i loro scheletri composti da barre di ferro lasciate visibili, i bordi grezzi delle teste e le membra in gesso. Le forme sono allo stesso tempo sensuali e grossolanamente costruite, come se il loro autore avesse intrapreso una lotta corpo a corpo con esse. Sui muri, una serie di pannelli in alluminio come Door Panel (Holder) (2010) e Tujunga Series (Moon & Pine) (2010) sembrano evocare una rilettura contemporanea della decorazione stile ‘paquebot’ o, perché no, le lastre di carbonite utilizzate nell’universo di Guerre Stellari per trasportare i criminali ‘congelati’ o, ancora, i motivi di una moderna casa cubista.
In questi lavori si può sentire la mano, il corpo e lo spirito dell’artista, attraverso l’impatto viscerale del gesso, del legno e dei metalli che utilizza. Considerando la scultura come la drammatizzazione dello spazio e convocando  contemporaneamente lo sguardo e la memoria, l’artista trasforma in artefatto la sua storia e la sua esperienza fisica. Sister (1996), alta più di tre metri, maestosa al centro di questa sala, risponde con la sua monumentalità alla scultura adagiata all’esterno nel prato. Si tratta di una delle prime opere di grandi dimensioni che Thomas Houseago ha
realizzato, durante gli anni passati a Bruxelles. Il visitatore continua il suo percorso nella sala degli studi, nel piccolo teatro e nell’atelier che diventano “stanze dei sogni”, luoghi che accolgono i desideri di creazione dell’artista. Alcuni di questi prendono o prenderanno forma, altri rimarranno allo stadio di progetto. L’insieme permette di osservare la tecnica dell’artista, sia dal punto di vista scultoreo che da quello del disegno e del materiale, ma anche di svelare i
soggetti ricorrenti nel suo lavoro, il corpo umano innanzitutto e in particolare le mani (Hand/Arm Study II
(2010), il suo strumento di creazione come scultore o il gufo, Large Owl (For B) (2011), altre figure totemiche, variazioni dei motivi della maschera e della testa. Il visitatore ritrova nel suo percorso anche delle forme come l’uovo e il cerchio che s’insinuano in numerose opere: Egg I (2011), Sunrise/Sunset (coins) (2010), Coins (stacked) (2010), Museum, (2011), Spoon I (2011).
L’architettura di Aldo Rossi per il Centro d’arte ha avuto un grande impatto su Thomas Houseago. L’artista ha concepito la mostra What Went Down come un ritratto complesso del passato e del futuro, mostrando le fessure di questa transizione. What Went Down è una delle tre mostre complementari immaginate con entusiasmo da Thomas Houseago in collaborazione con tre instituzioni: il Modern Art di Oxford, il Museum Abteiberg di Mönchengladbach e il
Centre international d’art et du paysage de l’île de Vassivière. Il progetto si declina, inoltre, in due pubblicazioni. La prima, edita dal Modern Art di Oxford è un catalogo monografico; un libro d’artista è pubblicato dal Centro d’arte di Vassivière e il Museum Abteiberg edito da Walther Konig.

Informazioni
Centre international d’art et du paysage
Ile de Vassivière – 87120 Francia

www.ciapiledevassiviere.com

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.