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"chiocciolina"La chiocciola degli indirizzi di email è «un trionfo del design» e entra al MoMA accanto al primo iPod, ai tabelloni dell’Aeroporto di Roma, alla radio Brion Vega e alle lettere-simbolo della metropolitana di New York. L’onnipresente simbolo web è stato acquistato dal celebre museo newyorchese che lo ha introdotto nelle sue collezioni.

Ha dato l’annuncio Paola Antonelli, l’italiana curatrice del dipartimento di architettura e design, secondo cui l’importanza dell’iniziativa risiede nel fatto che «si abbandona il principio che il possesso fisico di un oggetto è il requisito necessario per la sua acquisizione».

Ha spiegato la Antonelli che «gli stessi criteri di qualità, rilevanza e eccellenza condivisa da tutti gli oggetti del MoMA» si possono da adesso applicare a oggetti che «non si possono possedere» perché «o sono troppo grandi, come ad esempio un Boeing 747 o un satellite» o perché «sono nell’aria e appartengono a tutti e a nessuno».

Quanto all’idea di acquisizione della chiocciola che si può trovare su tutte le tastiere di computer del mondo e che venne applicato per la prima volta all’email dall’ingegnere americano Ray Tomlison nel 1971, il grande museo ha osservato che l’azione riguarda «l’atto del design in se stesso».
Un pò di storia: alcuni linguisti ritengono che la chiocciola abbia le sue origini nel sesto o settimo secolo quando era usata come una ‘legaturà per fondere le lettere della proposizione latina ‘at’ in un unico tratto di penna.

Mille anni più tardi in documenti veneziani il simbolo, ormai onnipresente nel linguaggio quotidiano, era arrivato a rappresentare l’abbreviazione per anfora, una unità di misura. Nel 1885, con il nome di «a commerciale, era comparso sulle tastiere delle macchine da scrivere American Underwood. Nel 1963 era approdato nel primo elenco ASCII (American Standard Code for Information Interchange) dei simboli standard rappresentabili dai computer. In quell’elenco la ‘chiocciolà era definita una abbreviazione della parola ‘pressò o per la frasè ‘a un tasso dì, usata principalmente in documenti contabili e commerciali.
Oggi la chiocciola è un simbolo universale anche se il suo nome cambia da paese a paese: tedeschi, polacchi e sudafricani la chiamano ‘coda di scimmià, i norvegesi ci vedono il codino di un maiale, per i russi è un cane, tra i cinesi un topo e in Finlandia un gattino che dorme.

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.