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"Totò"Siamo uomini o caporali? Tutta l’opera di Totò è fondata su questo dilemma.  Il suo modo dissacrante di interpretare qualsiasi ruolo, dal sindaco di Roccasecca, al “genio della musica” di Caianello, allo scrivano di “miseria e nobiltà”, al candidato alla Camera, al generale, al commissario ecc., è una continua rappresentazione di una situazione in cui l’uomo si confronta con un caporale. Anche quando è il suo personaggio che richiederebbe un atteggiamento da “caporale” diventa dissacrante e pur prevaricando il suo interlocutore, vedi l’on. Trombetta, in realtà lui continua ad essere l’uomo che si difende dall’altrui prepotenza ridicolizzandolo. Significativa è la rappresentazione dell’impiegato pubblico, “Travet”, che appare nei film “Totò cerca casa” e “I sette re di Roma” in cui mostra un burocrate poco incline al servilismo, ma che a ciò è obbligato dalla sua umile condizione e disperatamente cerca di uscirne, anche con sacrifici personali e famigliari, con una eventuale promozione (il così detto “scatto”) per raggiungere una migliore situazione economica. Analogamente in “Totò e Carolina”. Ma la presenza di un caporale: il superiore, o il maestro Alberto Sordi, lo mantengono in una situazione di sudditanza psicologica atavica. Scopo di tutti i personaggi rappresentati da Totò è di smitizzare la figura del “Caporale”, metterlo costantemente in ridicolo attraverso i suoi eccezionali ed impareggiabili giochi di parole, e con l’uso spesso preciso del significato etimologico di alcuni termini del vocabolario al di la dell’uso e dell’accezione comune. Il Colonnello dell’Esercito Italiano che si sente prevaricato dal Maggiore Tedesco e disobbedisce agli ordini finendo dinanzi alla Corte Marziale tedesca e dichiara apertamente che “ … il maggiore come militare m’è antipatico, come tedesco non ne parliamo …”, in tal modo facilitando il compito di coloro che lo dovrebbero condannare al plotone d’esecuzione nel film “I due Colonnelli”. Oppure il finto “Maresciallo dei Reali Carabinieri” che “spernacchia” il discorso eppoi  la persona del Tenente Kessler con una proverbiale “indagine sulle pernacchie” con preventiva individuazione dei “connotati della pernacchia” per individuare l’autore o colpevole,  nel film “I due Marescialli”. Senza dimenticare il Totò che si prende burla in treno del Professore esperto d’arte pieno di se, che si reca a Parigi per vedere un museo, nel film “Totò a Parigi”, fino a far perdere all’illustre docente tutta la sicurezza in se stesso.

Per non parlare del personaggio di “Lascia o raddoppia?” in cui pur essendo nobile decaduto e sottoposto a vessazioni da parte di due gangsters non manca di burlarsi di loro come quando si confonde e chiama uno di loro “Joe Caccola” anziché “Joe Taccola”. O nel film “Signori si nasce” in cui  prende in giro continuamente  se stesso il così detto “barone Zazà” o ancora in “47 morto che parla” con la mitica ed indimenticabile frase “…e io pago, e io pago”. Vorrei tanto che ciascuno ogni mattina guardandosi allo specchio si chieda “ma sono un Uomo o un Caporale?”.  Non è sufficiente. Bisognerebbe sforzarsi in tutti i modi ad essere un Uomo e non solo a definirsi tali o prima di appartenere a questa o quella categoria. Oggi si tende a distinguere tra “furbi ed onesti”, ma la sostanza non cambia. Caro Amico e Fratello Totò, non credo che potremo mai dimenticarTi. Nel 2008 un’attrice barese, Saba Loconsole, si è laureata in Scienze della Comunicazione dell’Università degli Studi di Bari, discutendo una tesi sul tema “Totò: il principe della comunicazione”. Questa è stata successivamente pubblicata, fuori commercio, dalla casa editrice “L’Arco e la Corte” di Bari. Grazie Saba per aver sublimato il Principe Totò.
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Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.