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È iniziata nel migliore dei modi, sabato scorso, la kermesse musicale “Giugno in Musica 2024”, organizzata dalla Factory di Arte in Volo, presso la bella e storica location “Masseria San Gaetano” (o Masseria Di Tullio).

Complice il tempo, che a dispetto delle previsioni che preannunciavano fulmini e saette, è stato mite e dolce proprio come l’aria che si respirava appena entrati nel cortile della villa.

Una bella atmosfera con lucine fra gli alberi, musica di sottofondo, un pubblico folto (ma non più di tanto) che si godeva la serata in massimo relax.

Dulcis in fundo un angolo cucina dove una simpatica cuoca ha preparato e offerto agli ospiti pettole baresi e orecchiette al pomodoro.

E poi il concerto, dal titolo “Napoli ieri e oggi” con Savio Vurchio (voce) e Pino Mazzarano (chitarra).

A presentare, la padrona di casa, Valeria Angeloro, direttrice della Factory di Arte in Volo, che si è soffermata a raccontare brevemente la storia di Masseria San Gaetano, uno spazio nascosto e sconosciuto, come altri nella nostra città di Bari.

Questa villa nasce nel 500 come casino di villeggiatura dei nobili, per poi svilupparsi come vera e propria masseria, appartenuta nel tempo a varie famiglie, nel 1800 passa a Nicola de Giosa compositore barese, per poi essere ceduta ai De Tullio fino alla famiglia Frasca che attualmente se ne prende cura.”

Un tesoro architettonico e storico che, ahimè, qualcuno ha tentato e forse tenterà ancora, di demolirla per farne un parcheggio.

Bene dopo questa doverosa premessa, il concerto “Napoli ieri e oggi”, un vero e proprio tributo alla napoletanità e in quanto tale non poteva che cominciare con “Era de Maggio”, capolavoro scritto nel 1885, ma celebrato da tanti cantanti e artisti ancora oggi.

La voce di Savio Vurchio, morbida e graffiante ha riempito la platea.

Reginella, Malafemmina, Luna rossa, Tu ssi na cosa grande.

Scaletta emozionante, intervallata da battute del cantante che ha raccontato piccoli episodi della quotidianità e sketch che accadono durante i matrimoni dove si esibisce con la sua band. Il tutto frammezzato da assoli e improvvisazioni di Pino Mazzarano, dal timbro accattivante e dolce e al tempo stesso energico e vitale.

E non poteva mancare la canzone di Savio Vurchio “Na Stella”, che solitamente interpreta con Nunzia Carrozza.t

Fino ad arrivare a “Tammurriata nera”, meglio conosciuta come «È nato nu criaturo, è nato niro,e ‘a mamma ‘o chiamma Ciro,sissignore ‘o chiamma Ciro.’». La più campana delle canzoni, caratterizzata dall’uso di tamburi e tamburelli.

E Vurchio ne ha fatto la spiegazione: la nascita del testo prende ispirazione da un episodio realmente accaduto, presso il reparto maternità dell’ospedale di Napoli, ai tempi dell’ingresso delle truppe alleate, durante la seconda guerra mondiale: una giovane donna aveva dato alla luce aveva dato alla luce un bambino di colore. E di fatto non fu l’unica in quel periodo ad essere rimasta incinta dalle  violenze dei nostri salvatori e liberatori. la riproduzione)
Il bello della musica dal vivo è proprio questo che gli artisti interagiscono con il pubblico, raccontando curiosità e chicche dei brani che eseguono. Così è stato sabato sera, Savio Vurchio fra un racconto e l’altro ha invitato il pubblico ad accompagnarlo cantando e battendo le mani. Unica (ma vana) esortazione :

tenere il tempo, che fa più figo.

E poi Savio ha messo insieme i “suoi anni ’60”, la musica che ascoltava a casa da bambino e da adolescente , che ha trovato nei cassetti dei suoi ricordi, come quella di Fred Bongusto e di Peppino di Capri rimaneggiata con le sue vocalità.

Da ultimo l’omaggio a Pino Daniele, l’autore preferito da suo papà, che l’aveva fatto diventare colonna sonora delle loro giornate al mare.

Sulle note di “Quando”, colonna sonora di “Pensavo fosse amore, invece era un calesse” ( del compianto Massimo Troisi), si è conclusa questa splendida serata che ha centrato in pieno il tema della melodia napoletana.

Giugno in Musica continua per tutti i Sabato di giugno.

Foto di Marcella Squeo (riproduzione riservata)

Marcella Squeo

La dottoressa Marcella Stella Squeo è laureata in Giurisprudenza è una giornalista pubblicista e si occupa di cultura, spettacolo, musica e di beneficienza e volontariato facendo parte di diverse associazioni di settore.