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Immaginazione, creatività e innovazione sono i protagonisti di Emilia Romagna Festival 2009. La kermesse che da diversi anni porta la musica tra i luoghi più preziosi della tradizione architettonica dell’Emilia Romagna, celebra l’Anno Europeo della Creatività e Innovazione (European Year of Creativity and Innovation – EYCI), un tema che ERF, membro dell’EFA, European Festivals Association, e insignito da Ján Figel’, Commissario Europeo per la cultura, del FestLab Pass, ha voluto mettere in campo con un’imponente edizione di quasi cinquanta appuntamenti, dal 29 giugno all’11 settembre, distribuiti tra le province di Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena e Ravenna.
Un neonato con una smorfia curiosa e temeraria è la nuova immagine del Festival che quest’anno più che mai opera una scelta ricca di coraggio con un percorso di ricerca per un pubblico vasto e poliedrico. In cartellone grandi interpreti della musica internazionale e giovani promesse tracceranno un sorprendente e ricco itinerario musicale, intrecciando il teatro, la letteratura e il cinema, accostando al suono degli strumenti le mille intonazioni della voce, dal canto lirico alle letture di attori e autori.
Ad aprire e chiudere l’edizione 2009 di ERF due eventi d’eccezione.
Il 29 giugno in prima assoluta alla Rocca Sforzesca di Imola (replica 30 giugno, Castello Estense di Ferrara) Il Piccolo Principe, il capolavoro letterario di Antoine De Saint-Exupéry, inaugura il festival e viene eseguito per la prima volta in forma di poema musicale da Catherine Spaak (voce recitante), Massimo Mercelli (flauto), Corrado De Bernart (pianoforte), Michele Chiapperino (violoncello) e Matteo Cremolini (chitarra) con le musiche di Luis Bacalov, Maurizio Fabrizio, Philip Glass e Krzysztof Penderecki. Il concerto, patrocinato da Save the Children, è impreziosito da un disegno di luci specifico e da una messa in scena sobria ed emozionante realizzata con l’apporto dei disegni originali.
La rassegna si chiude ancora una volta nel giorno simbolico dell’11 settembre a Forlì, con l’oratorio Stabat mater- Estaba la Madre di Luis Bacalov composto in ricordo delle vittime del regime militare che insanguinò l’Argentina dal 1976, in omaggio a tutte le donne, alla loro grandezza e forza d’animo. Il Coro del Friuli Venezia Giulia insieme all’Orchestra dell’Emilia Romagna Festival diretti dallo stesso Bacalov, presenteranno in questa occasione una nuova versione essenziale dell’opera in allestimento semi-scenico.
Non solo concerti, quindi, ma la volontà di esplorare e inventare processi creativi, dando un chiaro segno del legame indissolubile fra arti e società. ‘Nonostante i venti di crisi’ dichiara infatti Massimo Mercelli, direttore artistico della kermesse ‘Emilia Romagna Festival investe per il 2009 in creatività e innovazione, nella convinzione che queste siano competenze chiave per lo sviluppo sociale ed economico, nella consapevolezza che in questo contesto i festival giochino un ruolo importante nella comprensione della propria epoca e cultura e nel far accogliere i cambiamenti come un’opportunità’.
I GRANDI INTERPRETI INTERNAZIONALI
Come per le edizioni precedenti, tanti i grandi interpreti di fama internazionale, a cominciare dal pianista Ivo Pogorelić artista di grande impegno civile, primo musicista del panorama classico designato dall’Unesco Ambassador of Godwill, in concerto con I Virtuosi Italiani (14 luglio, Forlì). Si prosegue con il celeberrimo tenore José Cura che, insieme ad una delle più importanti orchestre italiane, la Filarmonica Arturo Toscanini, dà vita a una serata dedicata alla grande lirica con arie tratte dalle più note opere di Leoncavallo, Verdi e Puccini. Nella serata d’eccezione (XI edizione del Concerto Fondazione Ugo Becattini) che vede quale presentatore Enrico Stinchelli, conduttore della nota trasmissione La Barcaccia (Rai Radio 3), sarà conferito il Premio alla Carriera a José Cura (18 luglio, Rocca San Casciano). In cartellone anche due massimi rappresentanti della musica contemporanea, che impersonano l’innovazione musicale e la ricerca totale di una musica senza distinzioni geografiche, a volte da film, a volte teatrale, a volte di immagine: Philip Glass in collaborazione con bè bolognaestate09 (12 luglio, Bologna) e Michael Nyman (22 agosto, Cesenatico). Completano la rosa dei grandi interpreti, Ludmil Angelov vincitore del Concorso World Piano Masters di Montecarlo con l’esecuzione in prima nazionale di una sonata del compositore russo Nikolaj Kapustin (7 agosto, Tredozio); l’imponente organico di oltre centosessanta elementi che compongono il Coro e Orchestra I Romantici diretti da Chris Pouw (27 agosto, Imola); e per la danza, l’étoile Raffaele Paganini che insieme alla Compagnia Nazionale di Roma mette in scena Ho appena 50 anni, una rivisitazione degli ultimi cinque decenni, ispirati ai racconti e ai trionfi di questo grandissimo e incontrastato artista della danza e del teatro italiano.
COSE DELL’ALTRO MONDO: I PROGETTI TRA CREATIVITA’ E INNOVAZIONE
Il tema della creatività e innovazione è ulteriormente sviluppato da una serie di progetti che hanno la musica contemporanea come orizzonte, il repertorio classico all’origine, e traiettorie da oriente a occidente e ritorno, per sondare l’anima popolare e la pulsazione costante delle culture musicali. “BACH FOR TWO” percorso di quattro concerti, che intreccia celebri brani per strumento solo di Johann Sebastian Bach, dalle Partite e le Sonate per violino alle Suite per violoncello a brani dal “Clavicembalo ben temperato”, da sempre banco di prova delle abilità del musicista, a composizioni contemporanee, il tutto accompagnato da assoli di danza (Pierre Hommage al violino con Emilia Sintoni e Barbara Zanoni, Luigi Piovano al violoncello con Emilia Sintoni e Andrea Padova al pianoforte con Vincenzo Capezzuto).
“PERISCOPE” (21 luglio, San Lazzaro di Bologna) è un concerto dedicato alla musica contemporanea tra Cina, Italia e Usa con interpreti d’eccezione quali il Quintetto d’Archi della Orchestra Filarmonica di Berlino e la suonatrice d’erhu Zhenfang Zhang, che presenteranno una prima esecuzione italiana su commissione del compositore cinese Musheng Chen, in coproduzione con la Berliner Philharmonie.
Da non perdere, infine, il doppio appuntamento caratterizzato da suggestioni più etniche con la Misa Criolla di Ariel Ramirez, messa creola in musica a metà fra sacro e folk, proposta con classici strumenti del folklore andino e precolombiano (5 luglio, Abbazia di Pomposa e 6 luglio, Rocca di Imola) con la presenza di una giovane promessa della lirica italiana, Paolo Cauteruccio, con cui si inaugura una stretta collaborazione con la Scuola dell’Opera del Comunale di Bologna.
LE VOCI
Emilia Romagna Festival rinforza quest’anno la parte dedicata ‘al bel canto’ rispondendo così all’esigenza sempre più avvertita nella nostra regione di una maggiore offerta di lirica.
Torna la rassegna dedicata al ‘cigno di Pesaro’ dal titolo Rossini ma non troppo con astri nascenti quali il mezzo soprano Daniela Pini (25 luglio, Bagnara di Romagna) e il soprano Daniela Zerbinati (30 agosto, Savarna), e con programmi particolari come quello dal titolo evocativo “Tra le piazze e i salotti d’Italia, da Torino a Palermo” con il soprano Tiziana Scandaletti e il pianista Riccardo Piacentini nella doppia veste di compositore ed esecutore (28 luglio, Russi). E ancora il concerto – spettacolo per voce d’attore e pianoforte con Danilo Faravelli che esplorerà la curiosa e sottile consanguineità di due protagonisti di epoche musicali a contrasto: Mozart e Rossini (8 settembre, Cotignola).
In cartellone anche due giovani e già affermate promesse del panorama lirico, Alessia Nadin e Omar Montanari ne Il sottile gioco della seduzione ovvero: l’amore all’opera (5 settembre, Sasso Morelli) e ancora una voce bellissima e affascinante: Cristina Zavalloni (10 settembre, Castel San Pietro Terme) che con Per caso Aznavour reinterpreta le melodie del mitico chansonier francese.
Voce in primo piano anche nei due appuntamenti a cavallo tra il teatro, la letteratura e la musica.
Le letture di Susanna Tamaro si incontrano con il capolavoro di Olivier Messiaen, Quatuor pour la fin du temps, composto tra la fine del 1940 e i primi giorni del 1941 nel campo di concentramento di Görlitz, e considerato uno dei più alti esempi di musica cameristica del ventesimo secolo (30 luglio, Alfonsine). L’Arena Plautina di Sarsina (3 agosto) in coproduzione con il Plautus Festival ospita in prima esecuzione italiana Sebastiano Lo Monaco che interpreta l’Illiade, accompagnato dalle musiche elettroniche di Dario Arcidiacono e dal flauto di Massimo Mercelli per la regia di Beppe Arena.
ALTRI PROGETTI SPECIALI
Due serie di eventi sono ospitati nella grande rassegna di Emilia Romagna Festival. Con Architetture sonore Emilia Romagna Festival invita a esplorare l’incontro fra le note e i luoghi, in sei concerti che saranno introdotti da appassionati d’arte e d’architettura. Tra questi appuntamenti, spicca l’esibizione del Duo Petrouchka (26 luglio) a Rocca San Casciano, nell’antica Pieve di Santa Maria delle Lacrime, che custodisce un bassorilievo risalente al XVI secolo rappresentante la "Madonna con il Bambino", di cui la tradizione ricorda il pianto; e il concerto dedicato alla musica francese del Novecento (17 agosto) con il clarinettista di fama mondiale Darko Brlek nel suggestivo Castello Malatestiano arroccato sul colle del borgo medievale di Longiano.
Con Primo Premio!, invece, Emilia Romagna Festival guarda lontano e investe nel domani. La rassegna, infatti, presenta ogni anno i giovani talenti premiati in prestigiosi concorsi internazionali e nazionali quali il Concorso “Mozart” di Salisburgo, il Concorso Internazionale di Musica da Camera "Gaetano Zinetti", il Concorso Castrocaro Classica e il Concorso Nazionale di Esecuzione Musicale "Francesco Cilea".
www.emiliaromagnafestival.org