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"g3"Dal 1968 fino al 1978 il Paese sembra disgregarsi. La classe politica appare impotente difronte al prevalere del terrorismo e la mattina di giovedì 16 marzo 1978 le Brigate Rosse rapiscono Aldo Moro e uccidono i cinque agenti della scorta.

Gli appelli di tutta la classe politica nazionale, compreso quello del Papa, Paolo VI… "Io scrivo a voi uomini delle Brigate Rosse: restituite alla libertà, alla sua famiglia Aldo Moro… vi prego in ginocchio liberatelo semplicemente, senza condizioni", cadono nel vuoto. "Il rilascio di Moro, scrivono i brigatisti in un comunicato, può essere preso in considerazione soltanto con la liberazione di prigionieri comunisti". A quel punto il Paese si divide. I socialisti sono propensi ad avviare una trattativa subito condivisa da gran parte della società civile, Il Direttore della Gazzetta invece, per un po’ segue gli eventi, poi rompe gli indugi e schiera il giornale per la trattativa: "dobbiamo fare di tutto per salvare la vita di un uomo. In questo spirito il nostro giornale condivide gli appelli alla trattativa".

Ma né il governo presieduto da Giulio Andreotti, né buona parte della DC intende cedere al ricatto dei brigatisti: "per noi il punto essenziale di riferimento è lo Stato con le sue istituzioni, le sue leggi, le sue esigenze… nessuna legge neppure quella che fa riferimento ad un’azione in stato di necessità può consentire allo Stato di liberare detenuti sotto processo senza mettere in gioco le prerogative statuali". Insomma, la strada della trattativa non può essere percorsa e il 9 maggio Aldo Moro è ucciso.

Proprio in quel periodo i dipendenti della Gazzetta stanno vivendo giorni traumatici: "g2"qualche mese prima la Banca d’Italia aveva imposto al Banco di Napoli di dismettere le sue partecipazioni editoriali e a partire dal 30 aprile il giornale avrebbe dovuto cessare le pubblicazioni in attesa che la testata fosse affidata ad una Società privata. La Società individuata e prescelta dal Banco di Napoli, è la Edisud fondata all’uopo da Giuseppe Gorjux e Stefano Romanazzi, Amministratore delegato della Gazzetta il primo, Presidente della Fiera del Levante il secondo i quali, essendo gli amministratori uscenti, godevano del diritto di prelazione.

A seguito poi di una contrastata e laboriosa trattativa fra i sindacati di categoria e i ‘nuovi’ gestori, è raggiunto l’accordo: vengono gli organi, le mansioni e i livelli retributivi in essere, ma il giornale, sia pure per breve tempo, deve sospendere le pubblicazioni per interrompere la continuità.

Ma si poteva lasciare la Puglia, la città senza notizie sull’evolversi degli avvenimenti a seguito rapimento di Aldo Moro? Così, con un atto di grande sensibilità delle maestranze tutte, Valentini compreso, viene deciso di continuare le pubblicazioni in autogestione. "g1"Quella esaltante esperienza collettiva, sia pure breve, cessa il 23 maggio 1978 quando la Edisud perfeziona il contratto di gestione della testata con il Banco di Napoli  a cui segue la firma degli accordi sindacali.

Si riprende dunque, ma qualcuno resta per strada: le posizioni, i rapporti di potere ai vertici dell’azienda sono mutati. Riaffiorano vecchie polemiche e rancori, inoltre, con la scomparsa di Moro la Democrazia Cristiana avvia una ‘rottamazione’ ante litteram della corrente morotea, specie fra quanti si erano schierati con il ‘partito’ della trattativa.  E fra questi c’è Oronzo Valentini che nel febbraio del 1979 è ‘costretto’ a dimettersi.

 

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.