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"gotti"Gotti è un film del 2017 diretto da Kevin Connelly e interpretato efficacemente da John Travolta nel ruolo del noto boss mafioso.

In Italia al titolo originale è stato aggiunto il sottotitolo "Il Primo Padrino".
Ma John Gotti era noto invece negli Stati Uniti come The Teflon Don, che sta a significare il suo metodo di fare cadere le accuse a lui  contestate  durante i diversi processi a cui venne sottoposto.
  Il criminale fu  assolto varie volte perché condizionava  i giudici con l’utilizzo di avvocati senza scrupoli e in un caso aveva perfino  corrotto un giurato, scampando  a un’ennesima e pesante  condanna.  Alla fine gli vennero riconosciuti ben  cinque ergastoli  grazie alla testimonianza di uno dei suoi scagnozzi, colpevole di 19 omicidi ma che patteggiò con la corte per i conseguenti e ovvi   sconti di pena .
Il film è una sorta di ossimoro: John Travolta è molto bravo, ma il tutto è diretto in modo modesto: eppure il regista Connelly  esordì con Rocky V e vanta tra i suoi successi Le Pagine della Nostra Vita.
Va detto che Gotti-Il Primo Padrino  pur non eccellendo con particolari picchi artistici, realizzato a basso costo e con una fotografia più da telefilm che per  il cinema,  spiega bene l’ascesa e il crollo di  Gotti (che dirigeva l’attività criminosa a capo del clan Gambino) grazie a una sceneggiatura semplice  ma  esaustiva.
Travolta si è riservato il ruolo di produttore esecutivo e ha voluto la moglie Kelly Preston  nella parte di  Victoria Digiorgio Gotti, la moglie del padrino.
Completa il cast composto da attori non molto noti in Italia il veterano Stacy Keach che è Aniello "Neal"  Dellacroce , capo della famiglia Gambino (  assieme al boss Paul Castellano)    e nel ruolo di Gotti Jr troviamo Spencer Lofranco.

Lofranco- in tema di "illegalità"- fu condannato nel 2005 ai servizi sociali per omissione di soccorso dopo un incidente automobilistico.
Il merito del film sta  quindi principalmente come già detto nella sceneggiatura che spiega in maniera abbastanza chiara l’invadenza della mafia nella società americana. Invadenza che però ha anche un consenso "popolare": dopo la morte nel 2002  per cancro alla gola (a soli 61 anni) all’interno del  suo quartiere, con interviste "riprodotte" alla fine del film, il boss  John Gotti viene innalzato a    eroe popolare ("dopo di lui il crimine a  Brooklyn  è aumentato, sapeva come tenere in ordine  le cose etc..".)
John Gotti è un padre di famiglia amoroso, a suo modo considera anche l’amicizia, ma solo con qualche membro del suo clan,   per il resto è spietato . Considera infatti con odio la polizia e impazzisce di rabbia quando uno dei due  figli  maschi vuole vestire   da poliziotto per Carnevale.
Inoltre sopravvive a lungo nonostante  il cancro che lo devasta: considera che un solo giorno di vita in più è uno schiaffo alle istituzioni.

Tra le scene migliori, quella dell’investimento nel 1980 (ad opera di un vicino) del figlio minore Frank, 12 anni, che pilota un mini-kart.
La vendetta non si farà attendere: il colpevole" verrà sequestrato e fatto sparire mentre l’unico testimone del fatto è  minacciato, vendendo  il suo ristorante  e sparendo dalla circolazione.
Tra gli altri  pregi  dell’opera è da segnalare il  non eccedere con la violenza, se non quella necessaria alla costruzione dell’impianto drammatico; la vendetta di cui sopra non viene mostrata, ma raccontata.
Ad ogni modo il tutto  non è piaciuto in America, ottenendo un appena discreto successo al botteghino.
In Italia  Gotti-Il Primo padrino è  invece arrivato al secondo posto nella giornata di lunedì 17 settembre.
Travolta si conferma un attore e un caratterista di valore, mentre al contrario di altri film d’epoca la colonna sonora non è invasiva e non vengono usati  brani vintage.
Da ascoltare sui titoli di coda il bel rap "In The Shadow of my father" che riecheggia il libro biografico omonimo di John Gotti Jr. (nato nel 1965).
Il giovane si avvalse di un patteggiamento per  scontare soltanto pochi anni in galera, in disaccordo coi voleri del padre.
John Gotti Jr è apparso al fianco  di Travolta durante la promozione del film.
Nella colonna sonora di Pitbull compare al fianco di quest’ultimo Laura Pausini, nel brano "Amore".
Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.