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Presentato in anteprima durante il Bif&st 2018, ‘Due piccoli italiani’ (a giugno nelle sale) è stato accolto da alcuni minuti di applausi dal numeroso pubblico presente al Teatro Petruzzelli. Stiamo parlando del primo lungometraggio da regista dell’attore Paolo Sassanelli che è anche sceneggiatore e uno dei protagonisti del film, insieme a Francesco Colella. I due protagonisti e gli altri componenti del cast hanno raccontato, poi, al Circolo Barion come è nato e come ha preso vita il film.

E’ la storia di due amici, Salvatore e Felice che si incontrano in una struttura psichiatrica e di lì per una serie di vicende, si trovano a fare esperienza del mondo, ad entrare in contatto con quell’altrove che a loro era stato sempre negato, ognuno intento a fare i conti con i propri mostri, cercando di superare paure e inibizioni. Dopo essere fuggiti dalla clinica che li ospita, in Puglia, giungono, affrontando rocambolesche avventure, prima a Rotterdam e poi in Islanda. Grazie anche all’aiuto della stravagante Anke, una bravissima Rian Gerritsen, assistente olandese della prostituta "per scelta" Eva, interpretata da Marit Nissen, si ritroveranno ad affrontare vicissitudini che diventano metafora della loro stessa rinascita a nuova vita.
Un film tenero, delicato che sin dai primi minuti cattura lo spettatore e lo fa immergere in una dimensione dove tutto, o quasi, assume una forma ‘non convenzionale’ perché vista e vissuta dai due particolari protagonisti. Impeccabile e incredibile l’interpretazione di Sassanelli e Colella che si ritrovano a lavorare insieme per la prima volta.
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Lavorare con Paolo -racconta Colella- è stato fantastico, è stato il giusto miracolo. Ho fatto un provino vero e proprio, io il provinato e lui il provinante ma poi i ruoli si sono sciolti, fusi, è stato un incontro incredibile. Anch’io -continua- ho visto il film al Petruzzelli, con tutti gli altri, con il pubblico presente, è stato emozionate; credo che questo film abbia il coraggio della poesia cioè che riesca a raccontare, con pochi segni, qualcosa di immenso. Questo film è una creatura così semplice e fragile ma anche così forte”.
Non sono mancate battute e ironia, segno tangibile dell’ottimo rapporto instauratosi tra il cast del film.
Senza tutti loro -ha detto Sassanelli- e intendo tutto il cast, la produzione, le maestranze e tutti i professionisti, non ci sarebbe questo film. La realizzazione del film è paragonabile ad una lunga gestazione, durata diversi anni, nella quale si sono alternati momenti in cui ero in ‘botta’ di entusiasmo ad altri in cui pensavo di abbandonare. Ma non ho desistito. L’idea del film era diventata un’ossessione, ci pensavo giorno e notte, quando qualcosa continua a frullarti in testa allora va perseguita e realizzata.

Ora che ho completato ‘Due piccoli italiani’ -continua- non ho nessun tipo di ossessione –e spero che mi torni (sorride!!)- ma sono pieno di gratitudine per il lavoro svolto e per l’opportunità di aver potuto presentare il mio primo lavoro da regista a Bari. Da qui tutto è cominciato. Da qui sono partito.”

Bari è anche la città che ha offerto più location al film, infatti, quasi l’80% delle riprese, anche le più inaspettate (come gli interni olandesi!) sono state girate nel capoluogo Pugliese.

Questa favola o commedia lirica, come la definisce il regista, è una dimostrazione di un nuovo genere di cinema, ‘il cinema in salita’ così lo chiama ironicamente Sassanelli. Un cinema che si continua a realizzare anche con difficoltà, un cinema che racconta una storia commovente e sincera come quella di ‘Due piccoli italiani’.

Photo Credits : Luana Martino

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.