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Guarda come nevica 1. Cuore di Cane, la produzione di Compagnia Licia Lanera, in collaborazione con Teatro Piemonte Europa, ritorna in scena al Teatro Abeliano di Bari il 12 e il 13 ottobre 2019 (ore 21, domenica ore 18).
Lo spettacolo di Michail Bulgakov, con Licia Lanera e Qzerty, adattamento e regia Licia Lanera, è una continua connessione tra esasperazione, eccesso, magico e surreale.
Cuore di Cane è il primo episodio della trilogia Guarda come nevica, che include tre testi e tre spettacoli sulla neve, tre autori russi e tre generi letterari. Il progetto prevede un lavoro di tre anni che comprende, oltre il testo di Bulgakov, “Il gabbiano” di Anton Čechov, che debutterà al Teatro Petruzzelli il 29 e 30 novembre all’interno della stagione di prosa del Comune di Bari, e “Le poesie” di Vladimir Majakovskij.
Cuore di Cane tocca nel profondo il desiderio di rivoluzione, esprime l’urgenza di rivelare pensieri, idee culturali e sociali che non resistono più a nessuna gabbia. Lo spettacolo apre uno spaccato su una società malata e sconfitta che tanto assomiglia al nostro oggi; racconta i vizi, i difetti e le sclerosi della società attraverso il meccanismo dell’iperbole e del fantastico. Ma soprattutto è un testo politico, che analizza il sistema e ne smaschera le falle, ne esamina le contraddizioni, ne deride le abitudini.
Attraverso il grottesco, già presente nel testo originale, e che la Lanera spinge all’estremo nella riscrittura di questo monologo, viene evidenziata la miseria di una società che ha perso la coscienza politica. È dunque dell’oggi che si parla in questo spettacolo, del qualunquismo, della deriva delle idee, dell’imbarbarimento o meglio dell’imbastardimento di una comunità.
Il lavoro è caratterizzato da una struttura musicale decisa, affidata al compositore di musica elettronica Tommaso Qzerty Danisi. Una molteplicità di suoni e di voci per far catapultare lo spettatore nell’atmosfera moscovita e per restituire una forza pirotecnica alla scrittura. Gli effetti sonori riprendono la bufera, le lamiere che sbattono, matite che scrivono su pagine di diari, trivelle e seghe che aprono scatole craniche, tacchi di scarpe che corrono e voci, voci, voci.
Tutte le voci sono affidate a Licia Lanera che continua il suo percorso impervio, negli abissi delle sue corde vocali; sperimentandone ogni possibilità, diventando prima cane, poi uomo, poi donna… Ne verrà fuori una specie di racconto per attrice anziana, su cui si accanisce una bufera di neve.