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L’intelligente Joe Turner nome in codice Condor, lavora in un’agenzia marginale della CIA un bel giorno un commando di killer fa irruzione e massacra tutti dipendenti tranne Joe che era uscito per la colazione.
Al suo ritorno il ragazzo è sconvolto e si accorge che l’ordine è partito dall’interno stesso dell’organizzazione e infatti lui è ancora ricercato per essere ucciso. Troverà l’aiuto di una ragazza che sarà costretto a sequestrare per farsi ospitare in segreto in casa sua.
Tratto dal romanzo di spionaggio “Six days of Condor” di James Grady, il film è un attacco diretto alla CIA infatti emerge un meccanismo ambiguo dove appare una CIA nella CIA stessa…ma nello stesso tempo il film pone attenzione al risvolto psicologico e sentimentale della coppia interpretata splendidamente da Robert Redford e Faye Dunaway.
Una delle migliore produzioni di Dino De Laurentiis che fu realizzata proprio nel periodo della vicenda watergate dove l’istituzione organizzativa come la CIA non ne usciva benissimo toccando storicamente il punto più basso.
il regista Sydney Pollack dirige con i suoi abituali collaboratori David Rayfiel e l’attore Robert Redford amici fin dai tempi della scuola di arte drammatica, merito di questo regista americano tra i più interessanti è quello di aver dato al film, oltre la già esistente impronta spionistica, anche una lettura e riflessione sulla solitudine: finale ambiguo, l’incontro e la storia sentimentale tra i due protagonisti emblema di due solitudini e le immagine fotografiche della ragazza che sottolineano questa atmosfera desolata e alienante.
È triste morire senza aver visto “I tre giorni del Condor”!