Tempo di lettura: 2 minuti

"vanzina6"
Che hanno in comune i fratelli Vanzina e Gian Maria Volontè? Apparentemente ben poco, ma in realtà tra di loro c’è stato un film come Tre colonne in cronaca del 1990 di cui si è parlato ieri al Festival di Bari con Enrico e Carlo in un incontro moderato da Maria Pia Fusco.

E questo in occasione dell’omaggio che il Bif&est dedica all’attore culto italiano a venti anni dalla sua scomparsa. "Il produttore del film fu Fernando Ghia. Uno che conosceva tutti ed era amato da tutte le grandi star – dice Carlo Vanzina -. Poi quando Ghia tornò in Italia ci propose di realizzare Tre colonne in cronaca. Anche se va detto che i finanziatori del film, i veri produttori, furono Mario e Vittorio Cecchi Gori, che avevano stima di Ghia".

"Sarebbe bello farlo fare a Volontè ma non lo farà mai, mi dicevo – continua Carlo a Bari -, ma lui invece inaspettatamente accettò. Anche se il primo contatto non fu buono. Interpretava nel film un direttore di un giornale e quando sulla sua scrivania in scena vide dei settimanali che non c’entravano nulla nel racconto si arrabbiò. E’ tutta una burletta – disse rivolto al cast – andate a fare in culo tutti. Ma io replicai con la stessa parolaccia e alloro rettifico: andate a fare in culo tutti tranne te. Diventammo amici".

Da allora Volontè spiega invece Enrico Vanzina:" si mise a studiare la parte nella sua villa in campagna, usando un vecchio metodo degli attori di teatro. Ovvero riscrivere, due, tre, quattro volte tutta la sceneggiatura a mano per impararla a memoria. Insomma un vero genio e un attore metodico".

E ancora Enrico: "Il film andò male, il nostro pubblico non si riconosceva in quel tipo di film". Stessa cosa accaduta evidentemente per il pubblico impegnato di Volontè che non capì come il loro attore di culto si fosse concesso di lavorare con i fratelli della commedia disimpegnata italiana.

Chi era Volontè? "Era esattamente il contrario di Alberto Sordi che ha fatto tanti personaggi interpretando sempre se stesso. Volontè – spiega Enrico – invece era uno capace di fare tutto dal giudice al pistolero. E sempre in maniera efficace. Un attore che oggi gli si avvicina forse Tony Servillo, ma deve ancora dimostrare di saper fare tanta varietà di personaggi".

Del prossimo loro film Un matrimonio da favola dicono:" Ci siamo ispirati a lavori Il matrimonio del mio miglior amico o Quattro matrimoni e un funerale. Protagonisti cinque personaggi che si ritrovano come ne Il grande freddo a fare bilanci fallimentari della loro vita, ma alla fine avranno una seconda possibilità".

Infine un occasione mancata: "Volontè avrebbe voluto fare Don Chisciotte con me e con Sancho Panza interpretato da Paolo Villaggio, ma poi non se ne fece nulla. Su questo personaggio c’è come una maledizione".

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.