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(Adnkronos) – La sostenibilità è assolutamente una leva di business, una leva della nostra strategia per creare valore. Affrontiamo la sostenibilità come gestiamo le altre leve del piano industriale, del piano strategico di gruppo che, nel caso specifico, è un piano a 5 anni. Si tratta di una declinazione secondo un framework comune e con un approccio che dal punto di vista degli obiettivi e delle guidance è top down, ma da un punto di vista poi della costruzione e dell'execution, è bottom-up rispetto al portafoglio di business ”. Lo ha detto Raffaella Luglini, Chief Sustainability Officer Leonardo, intervenendo all’appuntamento di Adnkronos Q&A ‘Le nuove strade della sostenibilità’ presso il Palazzo dell’Informazione. “Gli obiettivi sono definiti e si integrano con quelli economico-finanziari e naturalmente commerciali e sono tipicamente declinati su quelli che sono gli indicatori, i 4 pillar dell’azienda che – ricorda Luglini – nasce industriale e poi, con l'innovazione tecnologica è, oggi, anche digitale. Gli obiettivi sono gli stessi – noi siamo più di 55 mila persone, abbiamo siti, oltre che in Italia, in Uk, Polonia, Svizzera e negli Stati Uniti – ma vengono gestiti in un sistema a breve e lungo termine nei siti”.  A proposito di sostenibilità, “si è investito molto in digitalizzazione – continua Luglini – sulla capacità di calcolo e sull’intelligenza artificiale per cambiare le attività che accompagnano i business dal momento della progettazione all’ingegnerizzazione fino alla customer support e al training dei clienti. Gran parte delle attività e test sono su realtà virtuale e quindi creano efficienza e competitività, oltre che sostenibilità per clienti ed ecosistema. Si creano così – conclude -delle curve di velocità di apprendimento molto più rapide” e sostenibili.  —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Redazione

Lsd sta per Last smart day, ovvero ultimo giorno intelligente, ultima speranza di una fuga da una cultura ormai completamente omologata, massificata, banalizzata. Il riferimento all'acido lisergico del nostro padre spirituale, Albert Hofmann, non è casuale, anzi tutto parte di lì perché LSDmagazine si propone come cura culturale per menti deviate dalla televisione e dalla pubblicità. Nel concreto il quotidiano diretto da Michele Traversa si offre anzitutto come enorme contenitore dell'espressività di chiunque voglia far sentire la propria opinione o menzionare fatti e notizie al di fuori dei canonici mezzi di comunicazione. Lsd pone la sua attenzione su ciò che solletica l'interesse dei suoi scrittori, indipendente dal fatto che quanto scritto sia popolare o meno, perciò riflette un sentire libero e sincero, assolutamente non vincolato e mosso dalla sola curiosità (o passione) dei suoi collaboratori. In conseguenza di ciò, hanno spazio molteplici interviste condotte a personaggi di sicuro spessore ma che non trovano spazio nei salotti televisivi, recensioni di gruppi musicali, dischi e libri non riconosciuti come best sellers, cronache e resoconti di sport minori, fatti ed iniziative locali che solitamente non hanno il risalto che meritano. Ma Lsd è anche fuga dal quotidiano, i vari resoconti dai luoghi più suggestivi del pianeta rendono il nostro magazine punto di riferimento per odeporici lettori.