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(Adnkronos) – La Russia rappresenta una "minaccia cronica" per il mondo, motivo per cui la Nato ha rafforzato il suo fianco orientale e modernizzato le sue infrastrutture. Lo ha affermato il comandante supremo alleato in Europa, il generale americano Christopher Cavoli.  "Stiamo affrontando tempi difficili, per non dire altro, nel teatro europeo. La guerra brutale e non provocata della Russia ha devastato l'Ucraina per più di due anni – ha denunciato in un'audizione davanti alla Camera Usa -. Le forze russe stanno demolendo città e uccidendo innocenti su una scala che non vedevamo dalla Seconda Guerra Mondiale. La Russia non ha alcuna intenzione di fermarsi in Ucraina e rappresenta una minaccia cronica". "Abbiamo rafforzato il nostro fianco orientale con lo schieramento di forze di rotazione e abbiamo ampliato le riserve preposizionate e modernizzato le nostre infrastrutture per consentire la rapida ricezione delle forze di rinforzo", ha aggiunto Cavoli durante il suo discorso davanti al Comitato delle Forze Armate, chiedendo maggiore sostegno militare a Kiev ed evitare la sua sconfitta. "L'Ucraina – ha detto – continua a dipendere quasi interamente dal sostegno straniero per continuare in questa lotta. Se non continuiamo a sostenere Kiev, l'Ucraina potrebbe perdere. Non posso prevedere il futuro, ma posso fare semplici calcoli. Se non continuiamo a sostenerla, l'Ucraina finirà i proiettili di artiglieria ed esaurirà gli intercettori della difesa aerea in breve tempo". La diplomazia si muove tra mille difficoltà. In Svizzera, a giugno, si terrà una conferenza di pace a cui non parteciperà la Russia. Intanto, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha elaborato un nuovo piano di pace, come scrive Novaya Gazeta, sottolineando che il nuovo piano turco chiederebbe, al primo punto, che sia gli Stati Uniti, sia la Russia si astengano dall'utilizzare le armi nucleari in qualsiasi circostanza. Dalla bozza diffusa, Ankara chiede inoltre il ''congelamento della guerra lungo l'attuale linea del fronte''. All'Ucraina viene chiesto di tenere alcuni referendum nel 2040, tra cui uno sulla politica estera di Kiev, mentre alla Russia viene chiesto di non opporsi all'adesione ucraina all'Unione europea. La Russia ha ribadito in queste ore che qualunque iniziativa di pace sull'Ucraina in assenza "non ha senso" se al tavolo non siedono anche rappresentanti russi. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha fatto riferimento esplicito alla conferenza a metà giugno in Svizzera. "In primo luogo dobbiamo capire di cosa stiamo parlando lì, di quale formula di pace", ha affermato il portavoce, per il quale il presidente russo Vladimir Putin si è sempre mostrato aperto al negoziato. Peskov ha quindi accusato la parte ucraina di intralciare qualsiasi sforzo. Ricordando gli ultimi contatti tra le parti nel marzo 2022 Peskov ha infine parlato di una situazione, quella attuale, "molto diversa" rispetto a due anni fa, motivo per cui ha esortato a non prendere come punto di riferimento i documenti sottoscritti a Istanbul.  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Redazione

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