Tempo di lettura: 1 minuto

(Adnkronos) – Il video nel quale Kate Middleton rivela di avere un tumore non ha zittito i complottisti. Se diversi utenti sul web si sono scusati per quanto scritto su di lei prima di sapere della malattia, le teorie del complotto non si sono affatto spente, scrive il Guardian. Anzi c'è stata un'impennata dell'hashtag #Kategate che ieri ha raggiunto un picco di 400 menzioni, più delle 373 del precedente weekend, riferisce BrandMentions, compagnia che monitora i social. Il tema va forte su X, ma anche Instagram e Tik Tok. Ed è proprio su Tik Tok che è stato postato un video, visualizzato 200mila vole nella sola giornata di ieri, in cui si afferma che l'annuncio della futura regina britannica potrebbe essere stato manipolato, magari con l'aiuto dell'intelligenza artificiale. La veridicità delle immagini della principessa viene intanto confermata da un comunicato della Bbc, in cui si precisa che Kate è stata ripresa nel video da una troupe dell'emittente.  Secondo Quassim Cassam, professore di filosofia ed esperto di teorie del complotto del'università di Warwick, succede spesso che le dicerie vengano alimentate proprie dalle prove che le smentiscono. Le teorie del complotto, spiega, "non si riescono a fermare perché le prove vengono trattate come parte della cospirazione. E' per questo che sono così resilienti".  Ma c'è anche gente che sparge notizie di complotti per divertimento, nota Whitney Phillips, esperto di piattaforme digitali ed etica dell'università dell'Oregon. "Le speculazioni dilaganti che si accompagnano a queste teorie possono anche essere un intrattenimento o una distrazione per i partecipanti", senza curarsi troppo delle conseguenze sulle persone direttamente coinvolte. Qassam ritiene che le bufale su Kate spariranno gradualmente quanto emergeranno teorie del complotto su nuovi argomenti.   —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Redazione

Lsd sta per Last smart day, ovvero ultimo giorno intelligente, ultima speranza di una fuga da una cultura ormai completamente omologata, massificata, banalizzata. Il riferimento all'acido lisergico del nostro padre spirituale, Albert Hofmann, non è casuale, anzi tutto parte di lì perché LSDmagazine si propone come cura culturale per menti deviate dalla televisione e dalla pubblicità. Nel concreto il quotidiano diretto da Michele Traversa si offre anzitutto come enorme contenitore dell'espressività di chiunque voglia far sentire la propria opinione o menzionare fatti e notizie al di fuori dei canonici mezzi di comunicazione. Lsd pone la sua attenzione su ciò che solletica l'interesse dei suoi scrittori, indipendente dal fatto che quanto scritto sia popolare o meno, perciò riflette un sentire libero e sincero, assolutamente non vincolato e mosso dalla sola curiosità (o passione) dei suoi collaboratori. In conseguenza di ciò, hanno spazio molteplici interviste condotte a personaggi di sicuro spessore ma che non trovano spazio nei salotti televisivi, recensioni di gruppi musicali, dischi e libri non riconosciuti come best sellers, cronache e resoconti di sport minori, fatti ed iniziative locali che solitamente non hanno il risalto che meritano. Ma Lsd è anche fuga dal quotidiano, i vari resoconti dai luoghi più suggestivi del pianeta rendono il nostro magazine punto di riferimento per odeporici lettori.