Tempo di lettura: 3 minuti

(Adnkronos) – E' un uomo di 62 anni di Magdeburgo in Germania. Si è vaccinato contro il Covid per ben 217 volte nell'arco di 29 mesi, quasi 2 anni e mezzo, e lo ha fatto "deliberatamente" per ragioni di carattere privato. Questa 'ipervaccinazione' contro Sars-CoV-2 "è avvenuta contro le raccomandazioni nazionali sulle vaccinazioni" e "al di fuori del contesto di uno studio clinico". Il suo caso però è finito sotto la lente della scienza, guadagnandosi le pagine di 'The Lancet Infectious Diseases'. "Una situazione unica", spiegano i ricercatori che lo hanno illustrato come case report, per poter approfondire in condizioni rare ed estreme come questa".  Prima di tutto, in realtà, la storia dell'uomo è stata esaminata in ambito giudiziario. Le prove di 130 vaccinazioni in un periodo di 9 mesi sono state raccolte dal pubblico ministero di Magdeburgo, che ha aperto un'indagine su questo caso con l'ipotesi di frode, ma non sono state formulate accuse penali. I ricercatori spiegano, poi, che 108 vaccinazioni sono state registrate individualmente e in parte si sovrappongono al totale delle 130 vaccinazioni, confermate dal pubblico ministero. Per indagare sulle conseguenze immunologiche dell'ipervaccinazione, gli esperti hanno presentato la loro proposta di studio all'uomo tramite il pubblico ministero. Il 62enne ha quindi acconsentito attivamente e volontariamente a fornire informazioni mediche e a donare sangue e saliva. La procedura è stata approvata dal Comitato etico locale dell'ospedale universitario di Erlangen. I ricercatori che si sono occupati dello studio riportano che l'uomo non ha segnalato alcun effetto collaterale correlato alla vaccinazione. E da novembre 2019 a ottobre 2023, i controlli su 62 parametri di routine non hanno mostrato anomalie attribuibili all'ipervaccinazione. L'uomo, inoltre, non presentava segni di una pregressa infezione da Sars-CoV-2, come indicato da test antigenici ripetutamente negativi, Pcr e altri esami. Per il 62enne ipervaccinato sono stati, poi, quantificati i livelli di anticorpi IgG per la proteina Spike di Sars-CoV-2, (operazione condotta a Brema ed Erlangen), a partire dalle misurazioni prima della 214esima vaccinazione. Una coorte di riferimento di 29 vaccinati (55% donne, 45% uomini) con uno schema a 3 dosi di vaccini a mRna è stata usata come gruppo di controllo, come confronto. Ed è emerso per esempio che l'uomo nella saliva presentava IgG anti-Spike rilevabili, a differenza dei partecipanti di controllo. La capacità di neutralizzazione del siero dell'ipervaccinato era 5,4 volte e 11,5 volte superiore rispetto ai vaccinati del gruppo di controllo, rispettivamente per le proteine del virus originario 'wildtype' e della versione Omicron B1.1.529. Ciò riflette quantità più elevate di IgG specifiche per la proteina Spike.  In sintesi, lo studio conclude che "l'ipervaccinazione anti Sars-CoV-2 non ha portato a eventi avversi e ha aumentato la quantità di anticorpi e cellule T specifici per la Spike senza avere un forte effetto positivo o negativo sulla qualità intrinseca delle risposte immunitarie adattative". Sebbene, aggiungono i ricercatori, "fino ad oggi non abbiamo riscontrato segni di infezioni 'breakthrough' (che bucano la vaccinazione, ndr.) da Sars-CoV-2 nell'uomo, non è possibile chiarire se ciò sia causalmente correlato al regime di ipervaccinazione". "E' importante sottolineare – concludono gli esperti – che non sosteniamo l'ipervaccinazione come strategia per migliorare l'immunità adattativa". Anche l'infettivologo Matteo Bassetti commenta via X lo studio: "Un uomo di 62 anni è stato vaccinato 217 volte contro il Covid-19 senza riscontrare alcun effetto collaterale. Questa è la medicina dell'evidenza – puntualizza il direttore della Clinica di malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova -. Preferite l'evidenza della scienza pubblicata sulle riviste più prestigiose del mondo o la fuffa, le correlazioni impossibili e la ciarlataneria dei no-vax?". —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Redazione

Lsd sta per Last smart day, ovvero ultimo giorno intelligente, ultima speranza di una fuga da una cultura ormai completamente omologata, massificata, banalizzata. Il riferimento all'acido lisergico del nostro padre spirituale, Albert Hofmann, non è casuale, anzi tutto parte di lì perché LSDmagazine si propone come cura culturale per menti deviate dalla televisione e dalla pubblicità. Nel concreto il quotidiano diretto da Michele Traversa si offre anzitutto come enorme contenitore dell'espressività di chiunque voglia far sentire la propria opinione o menzionare fatti e notizie al di fuori dei canonici mezzi di comunicazione. Lsd pone la sua attenzione su ciò che solletica l'interesse dei suoi scrittori, indipendente dal fatto che quanto scritto sia popolare o meno, perciò riflette un sentire libero e sincero, assolutamente non vincolato e mosso dalla sola curiosità (o passione) dei suoi collaboratori. In conseguenza di ciò, hanno spazio molteplici interviste condotte a personaggi di sicuro spessore ma che non trovano spazio nei salotti televisivi, recensioni di gruppi musicali, dischi e libri non riconosciuti come best sellers, cronache e resoconti di sport minori, fatti ed iniziative locali che solitamente non hanno il risalto che meritano. Ma Lsd è anche fuga dal quotidiano, i vari resoconti dai luoghi più suggestivi del pianeta rendono il nostro magazine punto di riferimento per odeporici lettori.