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I “Suoni” della Fòcara per dare inizio alla grande Festa che celebra il Fuoco sacro di Sant’Antonio Abate nel mese di gennaio a Novoli, nel Salento. E in anteprima uno spettacolo che racconta sì l’eterna lotta tra il Bene e il Male, ma pure una delle più belle storie d’amore di tutta la letteratura.

Appuntamento lunedì 8 gennaio alle 20.30 presso il Teatro comunale di piazza Regina Margherita a Novoli con “Dracula – L’origine del male” di Dalila Arnesano, opera che vede in scena la compagnia “C’era una volta”, nata nel 2018 a Novoli e autrice di otto musical scritti interamente dalla regista e fondatrice. Un musical che in questa versione riaggiornata racconta la vicenda più struggente e romantica di sempre, ambientata in Transilvania ed emblematica dell’infinita lotta tra la luce e le tenebre:  nello spettrale villaggio di Bran, nel 1890, i giovani innamorati Mina Murray e Jonathan Harker stanno per sposarsi, ma sulla loro felicità incombe l’ombra sinistra di Vlad III l’Impalatore. Dopo quattro secoli di estenuante e dolorosa ricerca – “Ho attraversato gli oceani del tempo per trovarti” –  Dracula rivede infatti in Mina Elisabetta, la moglie suicida per amor suo 400 anni prima. Da quel momento Dracula ha ripudiato Dio e si è votato al demonio, ed è costretto a nutrirsi di sangue umano rimanendo vivo in eterno. Ma poi arriva appunto Mina, in cui rivive la perduta Elisabetta…

Sul parco Marco Curto, Francesca Santo, Mattia Vetrugno, Matilde Mazzotta, Asia Fina, Mariachiara Gennari, Giacomo Petrelli, Riccardo Serio, Mirella Aierba, Carola Melito, Alice Chirienti, Lucia Paticchio, Greta Romano, Antonio Ianne, Pierluigi Cosma, Miriam Petrelli, Chiara Amato, Marta Zecca, Nicola Ruggio. Musiche, testi e regia di Dalila Arnesano, aiuto regia Francesca Santo, coreografie Matilde Mazzotta, direttore di palco Francesco Spagnolo, costumi Daniela Faggiano. Ingresso libero fino ad esaurimento posti.

Redazione

Lsd sta per Last smart day, ovvero ultimo giorno intelligente, ultima speranza di una fuga da una cultura ormai completamente omologata, massificata, banalizzata. Il riferimento all'acido lisergico del nostro padre spirituale, Albert Hofmann, non è casuale, anzi tutto parte di lì perché LSDmagazine si propone come cura culturale per menti deviate dalla televisione e dalla pubblicità. Nel concreto il quotidiano diretto da Michele Traversa si offre anzitutto come enorme contenitore dell'espressività di chiunque voglia far sentire la propria opinione o menzionare fatti e notizie al di fuori dei canonici mezzi di comunicazione. Lsd pone la sua attenzione su ciò che solletica l'interesse dei suoi scrittori, indipendente dal fatto che quanto scritto sia popolare o meno, perciò riflette un sentire libero e sincero, assolutamente non vincolato e mosso dalla sola curiosità (o passione) dei suoi collaboratori. In conseguenza di ciò, hanno spazio molteplici interviste condotte a personaggi di sicuro spessore ma che non trovano spazio nei salotti televisivi, recensioni di gruppi musicali, dischi e libri non riconosciuti come best sellers, cronache e resoconti di sport minori, fatti ed iniziative locali che solitamente non hanno il risalto che meritano. Ma Lsd è anche fuga dal quotidiano, i vari resoconti dai luoghi più suggestivi del pianeta rendono il nostro magazine punto di riferimento per odeporici lettori.