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I temi che caratterizzano sin dalla sua prima edizione il Festival Time Zones, risalente ormai a 38 anni fa, sono sempre stati legati al cangiante linguaggio della musica. In questi decenni si sono avvicendati sul palco della rassegna percorsi di ricerca, pietre miliari della storia della musica, proposte provenienti dal futuro, stili e generi differenti, il tutto con una costante attenzione al dialogo con le altre arti. È il caso dell’edizione 2023 che, dal 15 settembre al 14 ottobre tra Auditorium Vallisa, Officina degli Esordi e Teatro Kismet Opera, presenta nei 23 spettacoli che compongono il calendario una molteplicità di generi nonché una lunga serie di paesi di provenienza conservando, come è consuetudine di Time Zones, una significativa presenza di “nostri” talenti.
Questa mattina, nella Sala consiliare del Comune di Bari, è stata presentata la XXXVIII edizione di Time Zones. All’incontro è intervenuta Ines Pierucci, assessora alle Culture del Comune di Bari, ente che da sempre sostiene il Festival delle musiche possibili insieme con Regione Puglia e il Ministero della Cultura, e Gianluigi Trevisi, direttore artistico della manifestazione.
“La cultura che Time Zones favorisce da quasi quarant’anni, accompagnando la crescita culturale di molti baresi, è come il polline prodotto dai molti fiori che schiudendosi liberano nell’aria tantissimi granelli che il vento porta via affinché possano germogliare – ha dichiarato Ines Pierucci -. Time Zones è il progetto musicale pionieristico che ha portato a Bari grandi nomi internazionali prima della loro consacrazione, senza mai distrarsi dagli artisti del territorio, che su questo palcoscenico hanno trovato un’importante opportunità.
Il nostro auspicio è che Time Zones, con il genio di Gianluigi Trevisi, anima gentile a cui la città di Bari deve molto, possa continuare a seminare nel vento e a far germogliare nella nostra città un futuro fatto di nuove musiche possibili, sempre più libero dai condizionamenti e dalla classificazione in generi, attraverso il quale tutti noi possiamo continuare a crescere consapevolmente nel nome della cultura trasversale, accessibile e sostenibile, per cui vale la pena portare in scena quella forza spaventosa e diversa, capace di lottare per ciò in cui si crede”.
“Non so nemmeno come, ma l’avventura Time Zones continua – ha precisato nel suo intervento Gianluigi Trevisi -. Time Zones, anche per questa edizione, continua a non piegarsi a facili logiche commerciali perché proprio le scoperte e le intuizioni che hanno anticipato il mercato sono state, e sono, il salvacondotto che ne determina la longevità e la presenza sui circuiti internazionali. La rassegna delle musiche possibili l’abbiamo sempre immaginata come una mappa su cui disegnare il percorso di trasformazione del linguaggio musica. Anche quest’anno appuntiamo su questa mappa passaggi importanti. Andando avanti e indietro nel tempo, il programma contempla pietre angolari della storia della musica e proposte provenienti direttamente dal futuro. Come negli anni passati nel programma vi sono proposte molto diverse tra loro: si va dall’incrocio della letteratura con la musica, alla musica classica contemporanea, dal nuovo cantautorato all’elettronica di ultima generazione da debuttanti a monumenti della storia della musica”.
L’edizione 2023 Time Zones, inizia con un’anteprima e un omaggio al grande Italo Calvino: “Onda pazza. Calvino immortale”. Il tributo al grande scrittore e intellettuale italiano, nel centenario della sua nascita, è articolato in due giorni all’Auditorium Vallisa (venerdì 15 e sabato 16) e vede come protagonisti il trio UBQ, con Nicoletta d’Auria (violoncello), Giuliano Di Cesare (fiati) e Domenico Monaco (elettronica), il talentuoso pianista barese Mattia Vlad Morleo e il poliedrico attore Giuliano Giuliani. Nei due spettacoli, gli artisti coinvolti incroceranno le straordinarie pagine di Calvino “Palomar” (venerdì 15) e le “Città invisibili” (sabato 16). La prima serata sarà aperta dalla performance del pianista, compositore e produttore di formazione classica tedesco Carlos Cipa. L’omaggio a Calvino della seconda serata sarà aperto dalla violoncellista polacca Dobrawa Czocher.
Dopo l’anteprima all’Auditorium Vallisa, Time Zones entra nel vivo con tre serate che si terranno all’Officina degli Esordi a Bari. Ad aprire questo trittico, sabato 23, alle ore 21.30, sarà “Nordra”, progetto solista dell’artista londinese Monika Khot. Il suo personale disegno del futuro del pop, lo realizza utilizzando un mix incredibilmente intenso di noise, beat elettronici e una voce eterea combinata dal vivo con la chitarra e una tromba tascabile. A seguire Ginevra Nervi, compositrice e producer di musica elettronica. La sua ricerca musicale si basa sull’esplorazione timbrica vocale distorta e alterata grazie a svariate tecniche di manipolazione sonora, qualità molte apprezzate in ambito cinematografico.
Si prosegue, venerdì 29, dalle ore 21, con la chitarrista e cantante messicana J. Zunz, alias Lorena Quintanilla, in passato componente della nota formazione messicana Lorelle Meets The Obsolete. A TZ presenta il suo ultimo disco, un lavoro a tratti ipnotico e dotato di un preciso nucleo concettuale, che agisce come un’intima camera d’eco che cura in modo vicario le ferite dell’ascoltatore oltre quelle di sé stessa. A seguire la cantautrice e polistrumentista portoghese Rita Braga, considerata la migliore torch singer oggi in circolazione. Infine, il tedesco Fejkà, alias Brian Zajak. Con l’uscita del suo Ep “Wilight”, ha fatto un debutto impressionante nel mondo della musica elettronica e le sue partecipazioni ai grandi festival hanno contribuito ormai a celebrarlo come un insider top della consolle.
L’ultimo appuntamento all’Officina degli Esordi, domenica 1 ottobre, si chiude con due concerti. Il primo a salire sul palco è il cantante, percussionista e rumorista Lepre, al secolo Lorenzo Lemme. Da tempo attivo nella scena musicale romana, il progetto Lepre è pronto per il suo disco d’esordio, “Malato”. Un lavoro in cui l’artista raccoglie tutte le sue influenze dando vita a un racconto musicale in cui la voglia di sperimentare nei suoni e negli arrangiamenti si sposa a un linguaggio attuale, sincero, che narra le molteplici esperienze dell’autore. In chiusura il cantautore Eric Chenaux, che proviene dalla scena underground canadese e la sua musica è un diamante grezzo difficile da classificare. Le sue canzoni sono tanti piccoli cammei preziosi che si cibano di sogni, silenzi, mancanze.
Gli ultimi tre appuntamenti di TZ 2023, invece, si terranno al Teatro Kismet di Bari, a iniziare dal gradito ritorno, sabato 7, dell’americano Blaine Reininger, più volte ospite del festival barese con i mitici e amatissimi Tuxedomoon. Inutile dire che per il concerto barese, oltre ai brani del suo repertorio da solista, non mancheranno alcune composizioni dei Tuxedo.
In apertura di serata l’americana Helen Money, alias Alison Chesley, una violoncellista di formazione classica che trae ispirazione non solo da Pablo Casals e Shostakovich, ma anche da Jimi Hendrix e dai Minutemen.
Sempre al Kismet, venerdì 13, sarà di scena il canadese Ben Shemie, frontman dei Suuns, band che negli anni ha fatto palpitare i cuori di quanti volevano ballare potendo vantare la conoscenza del rock tedesco degli anni Settanta. Lo seguirà l’altro canadese Tim Hecker, singolare compositore capace di innalzare con i suoi suoni imponenti cattedrali sonore, musica elettronica tra ambient e noise.
Infine, sabato 14, unica data italiana dei mitici Faust, formazione che riesce ad amalgamare rock, progressive, jazz, folk, minimalismo, noise, elettronica, proto-industrial, pop e classica moderna, con una disinvoltura pari solo alla loro irriverenza. Forse, insieme ai Velvet Underground, i Faust è stata la band più influente e creativa di tutti i tempi. Tra new wave, industrial e post-rock, non si contano le band che hanno raccolto la lezione di questi sabotatori anarchici e dissacranti. Oggi, ancora capitanati da Werner “Zappi” Diermaier, i Faust con l’esecuzione integrale di “IV” sono capaci di evocare il potere ancora devastante di quelle straordinarie invenzioni che in quegli anni cambiarono per sempre la musica. In apertura di serata Teatro Satanico, duo di laptop-punk composto da Devis Granziera e Roberto “Kalamun” Pasini.
 Anche quest’anno Time Zones e la Compagnia Diaghilev metteranno in scena “Literature”, l’incontro della letteratura con la musica. “Kierkegaard e Schopenhauer sulle tracce della verità” è un progetto teatrale e musicale in due spettacoli, con drammaturgia e regia di Paolo Panaro, con Paolo Panaro, Francesco Lamacchia Govinda Gari (pianoforte), che andranno in scena da martedì 3 a domenica 8 ottobre all’Auditorium Vallisa Bari. Si tratta di una nuova produzione in cui Kierkegaard e Schopenhauer hanno riposizionato l’animo umano al centro dell’universo. Le loro opere hanno reso possibile quel viaggio nelle profondità del pensiero che, in seguito, è stato completato da autori come Baudelaire, Dostoevskij, Nietzsche, Tolstoj, Proust, Freud, Musil, Jung.
Redazione

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